Uno dei messaggi più frequenti in questo periodo è quello che l’arte e la valorizzazione del patrimonio storico culturale nazionale rappresentano un efficace strumento di marketing territoriale non solo per grandi città come Milano, catalizzatrici dell’attenzione internazionale e nazionale, ma anche per molti territori che posso essere definiti periferici. Coniugare arte, restauro architettonico e conservazione, può rappresentare la nuova frontiera della rigenerazione urbana, non solo nei grandi centri metropolitani, ma anche in altre realtà praticamente sconosciute.
E’ in questo contesto che, al Circolo dei lettori di Torino, verrà presentata l’edizione 2018 di ViadelSale, un percorso d’arte contemporanea che si articola dall’Alta Langa fino al mare.
Mare che per naturale destinazione è quello della Liguria, così ben descritto nei romanzi di Nico Orengo, che ha ideato insieme a Silvana Peira e Marco Enrico Giacomelli questa iniziativa oramai più di un decennio fa: infatti, la prima edizione della manifestazione data 2002 e l’ultima 2014.
Un territorio che come ho avuto modo di scrivere alcuni mesi fa, non ha la sfacciata mondanità delle colline toscane ma che ha saputo attrarre in questi anni l’attenzione grazie anche al recupero di attività legate al territorio e alla promozione di un turismo di qualità e in parte d’élite. Nella stessa linea di pensiero vanno manifestazioni come il festival Collisioni che gravita sul borgo di Barolo l’attenzione della stampa e del pubblico, interessato al connubio tra musica d’autore, letteratura e enogastronomia di livello.
Quale è l’idea alla base della manifestazione?
Trovare nell’arte un veicolo per scoprire bellezze paesaggistiche e testimonianze storico-architettoniche, partecipando a momenti di intrattenimento grazie a molte iniziative collaterali, potendo così apprezzare il patrimonio enogastronomico attraverso il coinvolgimento di realtà economiche locali.
Il territorio, a volte così aspro e a volte così dolce come le colline che si tuffano nel mare, è ricco di castelli e torri, chiese e pievi disperse tra valli e colline che rappresentano un patrimonio interessante e ancora poco conosciuto, da conoscere anche attraverso il recupero di una storia profonda e millenaria come quella del commercio del sale dal mare alle colline.
Al di là dell’importanza della manifestazione in sé, in quanto veicolo di promozione di artisti è anche un modo interessante di far gravitare l’arte contemporanea, tendenzialmente relegata alle gallerie delle grandi città, trovando ambienti non usuali per una nuova lettura e un nuovo dialogo con il territorio.
Quali le ricadute sul patrimonio storico e artistico, per certi aspetti periferico? Il crescente interesse di una determinata tipologia di operatori, concentrati sul recupero e sulla diversificazione funzionale di edifici che altrimenti sarebbero destinati ad essere ostaggio delle erbe aromatiche e dell’oblio dei più. Se è infatti vero che il territorio gioca un ruolo centrale nell’economia delle nostre regioni, il turismo di nicchia rappresenta una fetta di mercato interessante per un numero sempre maggiore di operatori turistici, che vedono in questa forma di Tourism & Leisure un interessante segmento di mercato.
Il patrimonio artistico-culturale è un bene fondamentale per molte nazioni e in primis per l’Italia, ricca in giacimenti di opere d’arte che potrebbero suscitare l’attenzione di investitori istituzionali che hanno già dimostrato in questi anni un interesse crescente per gli heritage assets, con l’obiettivo di promuovere il turismo e l’interscambio culturale.
di Valentina Piuma – vai al blog virginialunare.it