martedì, Dicembre 17, 2024

La street art trasforma la città in una grande tela

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The Wallà è il progetto di rigenerazione urbana partecipata di Vallà, piccolo centro veneto in provincia di Treviso. Nasce da un gruppo di persone che vogliono riappropriarsi dei loro paesaggi quotidiani per rimettere al centro l’arte e la bellezza. Wall come muro e muro come opportunità. Gli edifici delle strade diventano le tele per una esposizione di opere permanenti realizzate da alcuni tra i più noti street artist.

“È il nostro impegno per risvegliare una nuova partecipazione dal basso, per accendere identità, confronto, scintille creative – dicono i curatori del Collettivo BocaVerta, gruppo di persone attive da molti anni con passione nella vita sociale e culturale del territorio -. Il nostro obiettivo principale è dare nuova dignità al paesaggio urbano, in particolare attraverso il linguaggio contemporaneo della street art. Una “bocca aperta”, bocaverta in dialetto veneto, non per gridare più forte, ma per respirare più a fondo, per respirare aria nuova”.

L’iniziativa ha chiamato il paese intero a partecipare attivamente, insieme agli artisti, nella rigenerazione di spazi urbani (in particolare lungo la Provinciale 667 che taglia in due il centro abitato): il piacere di stare in strada, relazionarsi con il prossimo, vivere i luoghi pubblici, osservarli, capirli e comprenderne i cambiamenti.

“Il cuore pulsante di The Wallà è la street art. Street art e The Wallà sono una cosa sola – affermano gli organizzatori – Principale forma di espressione del nostro tempo, la street art trova la sua ragion d’essere nel rapporto con gli abitanti e con gli spazi pubblici. Non si osserva da lontano, ma crea cortocircuiti, narrazioni, identità. Diventa così lo strumento per riappropriarsi dei nostri luoghi quotidiani e riscoprirli, terreno di riflessione e confronto per dare forma a un nuovo sviluppo urbano che coinvolga tutti. In quest’ottica, The Wallà prevede un percorso didattico che attraverso workshop dedicati a bambini e ragazzi, con la partecipazione di artisti, urbanisti e docenti, vuole favorire un nuovo sguardo sul proprio paesaggio urbano e sociale” (nell’immagine l’opera firmata da Francesco Camillo Giorgino, in arte Millo).

di Danilo Premoli – Office Observer
Archivio Architettura
 

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