Urge rafforzare le misure di sicurezza nelle piscine italiane, un argomento sempre più di attualità: secondo uno studio realizzato dall’Istituto superiore di sanità che ha preso in esame il periodo 2019-2023 su un campione di 100 casi di annegamento fatale tra 0-19 anni, il 46% di questi eventi è avvenuto in piscine, principalmente domestiche; il 20% in mare e il 34% in acque interne. Dati questi che evidenziano la necessità di dotare tutte le piscine di dispositivi di sicurezza obbligatori.
Lo scenario è stato esposto al convegno istituzionale “Salute, sostenibilità e sicurezza nel mondo acquatico”, organizzato da Assopiscine, l’associazione Italiana piscine e wellness, nella sala del refettorio della Camera dei Deputati. L’evento ha rappresentato un’importante occasione di confronto sulle principali sfide e opportunità nel settore delle piscine e degli impianti acquatici, con un focus particolare su sicurezza, innovazione e sostenibilità.
Alla luce di questo, durante il convegno, Assopiscine ha ribadito la necessità di un intervento normativo immediato e di una legge che renda obbligatoria la dotazione di dispositivi di sicurezza nelle piscine.
L’incontro è iniziato con l’intervento del presidente di Assopiscine, Ferruccio Alessandria, che ha ribadito l’importanza della collaborazione tra istituzioni e settore privato per garantire la sicurezza e la sostenibilità degli impianti acquatici: “Il dialogo con le istituzioni prosegue in maniera serrata e proficua, sulla base di una condivisione di obiettivi che si riassumono nella volontà di favorire l’avanzamento dell’iter parlamentare della proposta di legge in materia di sicurezza – ha dichiarato Alessandria – Una normativa che, una volta approvata, consentirà l’applicazione delle attuali disposizioni UNI, migliorando significativamente la sicurezza anche dal punto di vista impiantistico, specialmente nelle strutture ad uso collettivo, che ancora in molti casi non rispettano tali requisiti. Secondo una ricerca di mercato condotta nel mese di agosto 2024, il 7% della popolazione italiana utilizza impianti ludico-natatori, un dato che ci deve far riflettere sull’importanza di disporre di strutture sicure e adeguate. Assopiscine pone al centro della sua missione la salute, la sostenibilità e la sicurezza, ed è su quest’ultimo punto che chiediamo ancora più collaborazione da parte di istituzioni ed operatori del settore, impegnati in prima in questa sfida”.
Il tema della sicurezza è emerso in quasi tutti gli interventi e ha trovato supporto e riscontro nei dati raccolti dall’Indagine sul “rapporto degli italiani con l’elemento acqua” commissionata da Assopiscine e Acquatic education all’Istituto Demoscopico Noto Sondaggi. La ricerca ha evidenziato che un terzo degli italiani (34%) dichiara di non saper nuotare e solo il 41% della popolazione si ritiene “abile al nuoto” ovvero si ritengono in grado di praticare correttamente lo stile libero o la rana per almeno 50 metri respirando correttamente. A fronte di questo quadro la quasi totalità degli intervistati (98%) giudica importante sensibilizzare i genitori rispetto al rischio di annegamento dei bambini, il target più esposto a questo pericolo.
La tavola rotonda ha visto la partecipazione di numerosi esperti e rappresentanti del settore privato e delle istituzioni e nel corso del dibattito è emersa la necessità di un’azione congiunta per migliorare la sicurezza e l’innovazione tecnologica nel settore, partendo da una puntuale regolamentazione normativa. La senatrice di Noi Moderati – Centro Popolare Mariastella Gelmini nel suo intervento ha sottolineato che “La politica ha il dovere di intervenire su temi fondamentali come sicurezza, salute e sostenibilità, che non hanno colore politico. Un lavoro significativo è già stato svolto dai relatori al tavolo, e una proposta di legge è già presente nelle stanze ministeriali. Ora è necessario trovare una sintesi, tenendo conto dei costi e di tutti gli interessi coinvolti, per arrivare a una regolamentazione efficace. Il gruppo parlamentare di cui faccio parte è disponibile a raccogliere le istanze emerse dal confronto di questa mattina, con il contributo di tutti gli attori coinvolti”. Andrea Luberti, vice capo ufficio legislativo del Ministero della protezione civile e delle politiche del mare ha evidenziato che “Il Ministro fin dal suo insediamento, ha manifestato grande interesse per i temi dell’acqua. In particolare, ha dato attenzione al tema della sicurezza delle piscine, considerandolo una importante opportunità”. L’esperto del ministero della salute Andrea Costa ha dichiarato che “la sicurezza e la salubrità delle acque rappresentano una priorità per il Ministero della Salute. È fondamentale che la politica proceda nell’adozione di norme adeguate per il settore, ascoltando le esigenze dei diversi portatori di interesse e garantendo standard elevati di sicurezza e sostenibilità”.
Un momento significativo della giornata è stato l’intervento in collegamento dagli Stati Uniti della PHTA – Pool & Hot Tub Alliance, che ha fornito una prospettiva globale sulle migliori pratiche e le tecnologie emergenti per la sicurezza e la gestione sostenibile delle piscine.
Durante il convegno è stato inoltre dato un aggiornamento sull’iter di presentazione e discussione della proposta di legge in materia promossa da Assopiscine avente come obiettivo finale il miglioramento della sicurezza nelle piscine. L’evento si è concluso con un appello alle istituzioni affinché si adottino misure concrete per ridurre il numero di incidenti e garantire standard di sicurezza più elevati, partendo proprio dall’approvazione di una normativa adeguata alle sfide attuali.
Sul tema è intervenuto Alessandro Massimo Nucara, direttore generale di Federalberghi, esprimendo a nome dell’associazione “più di una perplessità in relazione allo schema di disegno di legge quadro sulla salute e la sicurezza delle piscine. Sottolineo la necessità di individuare un più opportuno equilibrio tra la ricerca di appropriati standard di sicurezza e igiene e la loro praticabilità operativa. Abbiamo inoltre segnalato che, in assenza della necessaria flessibilità, si rischia di determinare un incremento di costi incompatibile con l’erogazione del servizio da parte delle strutture ricettive, che finirebbe con il causare un impoverimento della qualità del sistema italiano di offerta turistica”.
Tra gli interventi che hanno animato il confronto nel corso dei lavori del convegno si segnalano quello di Alberto Granzotto, presidente di Faita-Federcamping, che ha confermato “l’importanza e la necessità di garantire livelli alti di qualità, tecnologia e sicurezza negli impianti presenti all’interno delle strutture ricettive, che ha stimolato campeggi e villaggi turistici a destinarne ingenti investimenti, tanto da caratterizzare tali impianti, quali elementi indispensabili per attrarre e fidelizzare ospiti nazionali ed internazionali. Non di meno e sempre in questa ottica, il criterio della inclusività e della accessibilità sono per gli imprenditori standard basici, con valori e caratteristiche ormai perfettamente integrate nell’offerta”.
Sull’importanza degli investimenti si è soffermato anche Ricard Madurell, direttore di Pool Horizons: “Le piscine non sono solo luoghi di svago, ma potenti motori di salute, benessere e connessione comunitaria. Investendo in infrastrutture sostenibili e inclusive per le piscine, creiamo persone più sane, comunità più forti e felici, e un futuro più resiliente”.