In occasione della giornata internazionale delle foreste, che si celebra il 21 marzo, è tempo di fare il punto sui polmoni verdi dell’Italia, che oltre ad essere fragili sono anche poco supportati.
Secondo Legambiente, l’Italia è terra di foreste ma anche paese dei paradossi e dei ritardi nella valorizzazione del proprio patrimonio forestale: utilizza infatti appena il 20% del legno proveniente dal prelievo nazionale e importa dall’estero l’80% del fabbisogno nazionale di materie prime di origine legnosa, a scapito della esaltazione della filiera made in Italy, della lotta alla deforestazione globale e al traffico illegale del legno.
Inoltre, ad oggi appena il 18% delle foreste ha un piano di gestione forestale vigente (che assicura il rispetto di stringenti requisiti ambientali, sociali ed economici) e solo il 10% di queste è certificata; senza contare la mancata pianificazione e vigilanza forestale delle istituzioni preposte.
Eppure, nel 2023, il comparto delle costruzioni in legno in Italia ha raggiunto un valore di produzione di 2,3 miliardi di euro (+3,2% sul 2022), grazie alla crescente domanda di edifici innovativi e sostenibili, che si è però contratta nel 2024, con diminuzione degli ordini di acquisto fino al -16%.
Il costo chiavi in mano al mq di una casa in legno è di 1.850 al mq, che arriva a 2.500 euro al mq per le costruzioni più raffinate. Se la media di una casa in legno è di circa 200.00 euro, terreno escluso, si comprende come queste costruzioni siano appannaggio di pochi e diffuse in territori vasti e dove c’è abbondanza di materia prima.
Il punto, inoltre, è la qualità del legno anche in termini di estrazione, perché una casa efficiente ma costruita con legno magari estero e frutto di un disboscamento senza criterio non sarebbe un buon affare per il pianeta.
Da Klimahouse un premio che celebra le il legno
Considerato uno dei materiali più responsabili da utilizzare nelle costruzioni, il legno è sempre più al centro di una nuova visione progettuale basata sulla sostenibilità, sia in Italia che all’estero, come evidenziato anche dal dibattito europeo che ha sottolineato le potenzialità di cui dispone l’edilizia in legno per la trasformazione del settore edile in un modello circolare in grado di ridurre le emissioni di anidride carbonica e di contrastare il cambiamento climatico.
É proprio per rispondere a questa esigenza che nel 2023 è nato il Wood architecture prize by Klimahouse, il concorso rivolto agli innovatori della filiera delle costruzioni in legno.
Anche durante l’ultima edizione, tenutasi lo scorso gennaio, sono stati diversi i progetti candidati all’acquisizione del primo e unico premio nazionale istituito per i pionieri di questo tipo di architettura.
I concorrenti hanno presentato la propria idea di edilizia responsabile mettendo al centro il legno, confermando quanto sia un materiale altamente sostenibile da utilizzare che può contribuire a ridurre le emissioni di gas serra rispetto ad altri materiali quali il cemento e l’acciaio, oltre ad essere leggero, resistente e duttile.
L’edizione 2025 del Wood Architecture Prize ha premiato 3 vincitori e 4 menzioni speciali: Centro Anck’io – Villafranca (VR), Casa Larun – Tregnago (VR) e Kindergarten Algund – Lagundo (BZ). La menzione speciale per un progettista under 35 è andata all’Alter Stadel Maireggerhof (BZ) dell’Arch. Philipp Steger, che ha condotto una sofisticata operazione di recupero di un maso attraverso una ricostruzione contestuale dello spazio.
Ancora una volta, si tratta di costruzioni bellissime e sostenibili, ma difficilmente replicabili in larga scala, che si tratti di opere pubbliche o di un residenziale più diffuso, dove il legno sembra essere una materia prima abbondante quanto difficile da gestire e salvaguardare.