Infrastrutture: italiani tra i più scettici al mondo verso il 5G

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La tecnologia 5G promette di rivoluzionare la vita di ognuno e di tutti i giorni. Garantendo una connessione Internet super veloce e bassa latenza il 5G si propone come la soluzione per sbloccare tutte le funzionalità delle tecnologie avanzate a oggi solo abbozzate, come la realtà aumentata e l’Internet delle cose (Iot). Quegli sviluppi ormai futuri, e non più solo futuribili, di cui tutti parlano. Anche nel mondo dell’immobiliare, già in piena rivoluzione proptech, e delle costruzioni, avviato sulla strada del Bim e non solo.

Nel frattempo il consumo di dati Internet da dispositivi mobili cresce al ritmo di un 40% ogni anno, e l’investimento previsto per l’implementazione della rete di quinta generazione e del software necessario supera, solo in Europa, i 535 miliardi di euro. Tanta roba insomma, che potrebbe aiutare l’economia continentale stremata dalla Pamdemia da Covid, sia per le risorse impiegate sia per gli effetti che l’avanzamento tecnologico potrebbe assicurare al sistema economico in termini di aumento di produttività.

Eppure, nonostante queste premesse e tutte queste credenziali positive, nel mondo sono ancora molti gli scettici, o i preoccupati, riguardo questa tecnologia.

E l’Italia, purtroppo, sta nella top ten dei Paesi con i cittadini più preoccupati. L’atteggiamento sembra essere quello di chi vuole tutto e il contrario di tutto: connessioni velocissime e sviluppi tecnologici mirabolanti, da film di fantascienza, ma senza lo sviluppo della nuova rete che, signora mia, chissà che danni provoca e non ce lo dicono! C’è da dire che, per lo meno, siamo in “buona” e inattesa compagnia.

Prolifics Testing ha utilizzato lo strumento di analisi online Ahrefs per scoprire quali Paesi del mondo sono più preoccupati sul 5G in base alle loro ricerche online sull’argomento.

Prolifics Testing ha classificato e raggruppato in modo coerente le ricerche ricorrenti su Google sul 5G, individuando alcune richieste specifiche come “il 5G è pericoloso?”, “Il 5G è sicuro?”, “Il 5G è dannoso?”, “Il 5G pone rischi per la salute?” E “Il 5G causa / diffondere il coronavirus (Covid-19)?

A sorpresa gli Stati Uniti sono al primo posto in quanto gli americani sono i più titubanti riguardo alla tecnologia emergente, con 374.700 ricerche online scettiche sul 5G ogni mese – l’equivalente di 1.027 ricerche online scettiche al giorno!

Al secondo posto c’è il Regno Unito, dove ci sono 93.400 ricerche online al mese da parte di britannici che dubitano e mettono in discussione vari aspetti del 5G.

Seguono l’Australia (32.970), il Canada (22.680), mentre per trovare il primo Paese non anglofono (o non completamente anglofono nel caso del Canada) si deve scorrere la classifica sino al quinto posto per trovare la Polonia (20.510).

L’Italia è al nono posto, con una media di 12.910 query online dubbie sul 5G al mese da parte di cittadini preoccupati.

In Africa ci sono 13.780 ricerche online al mese da parte di sudafricani (ottavo posto) e 6.850 ricerche online al mese da nigeriani (tredicesimo posto) riguardanti le possibili implicazioni negative della tecnologia 5G.

All’altra estremità, al 20esimo posto c’è la Danimarca, dove ogni mese c’è una media di 1.410 ricerche online scettiche da parte dei danesi relative alla rete di quinta generazione. Ma d’altronde a Copenaghen hanno anche realizzato un inceneritore in pieno centro cittadino, costruendoci sopra anche una pista da sci artificiale. Alla faccia del Nimby.

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