venerdì, Ottobre 24, 2025

In Veneto uno student housing vispo e che rigenera senza consumare suolo 

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Un’inaugurazione e una notizia di avvenuta vendita vivacizzano il comparto dello student housing in Veneto. 

È stato inaugurato il Campus Padova Turazza, presso la nuova residenza universitaria di via Domenico Turazza 22, frutto della collaborazione fra Praemia Reim, Cdp real asset Sgr e Camplus. Il campus nasce dalla riqualificazione di un’area cittadina dismessa da oltre vent’anni e offrirà 230 posti letto realizzati con tecnologie costruttive in legno, a basso impatto ambientale, nell’ottica della rigenerazione urbana sostenibile e innovativa.

La vendita, invece, come riportato dal Corriere del Veneto, riguarda l’ex caserma Romagnoli, sempre a Padova ma nel quartiere Chiesanuova. 

L’immobile, di proprietà di Invimit, sarebbe stato acquisito da una società di gestione del risparmio per un costo stimato intorno ai 5,5 milioni di euro. Si tratta di un’ex caserma lasciata libera dai militari nel 200, che si estende su un’area di 150.000 m² con ancora in piedi 42 capannoni. L’obiettivo è costruire un mix di social housing e student housing, ovvero abitazioni a canone calmierato e alloggi per studenti, progetto facilitato anche dalla posa della nuova direttrice del tram Rubano–Vigonza.

Padova è quindi sotto i riflettori: con 70mila studenti di cui il 10% internazionali rientra tra le top 10 città universitarie italiane secondo lo Student Housing Spotlight del primo semestre 2025 di Savills, che la definisce uno dei centri universitari più vivaci del paese. Attualmente la pipeline conta 4.100 posti letto entro il  2027, per un totale di 12 progetti di student housing, di cui otto di grandi dimensioni (oltre 300 letti ciascuno).

Rigenerazione anche a Venezia, dove l’ex caserma Pepe e Bellemo al Lido, in abbandono da quasi trent’anni, verrà trasformata in alloggi per studenti. Il progetto prevede 220 posti letto per fuori sede, di cui 14 accessibili a persone con disabilità. Il futuro campus potrebbe essere pronto entro il 2028 e sul sito dell’Università Ca’ Foscari è stato presentato il progetto, basato su un protocollo d’intesa tra l’Agenzia del Demanio, l’Ateneo, il Comune di Venezia, la Regione Veneto e il Ministero, che ha stanziato nel 2024 ulteriori 6 milioni di euro per la costruzione della residenza.

Tutto si inserisce nel contesto di uno student housing sicuramente vispo a livello nazionale e da un po’ sotto i riflettori, tanto da essere privilegiato da chi investe, anche perché supportato dal bando Housing del Mur, Ministero dell’università e della ricerca rivolto a soggetti pubblici e privati che intendono gestire residenze e alloggi per studenti universitari. Il bando ha l’obiettivo di creare 60.000 nuovi posti letto entro il 2026, scopo per cui sono stati stanziati 1,2 miliardi di euro. Secondo PadovaOggi, in Veneto sono state presentate richieste per un totale di 5.187 posti letto a canone calmierato: 2.100 a Padova, 70 a Rovigo, 1.455 a Venezia, 1.419 a Verona e 120 a Vicenza. 

In merito, il Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini aveva dichiarato che la straordinaria partecipazione della regione al bando rappresentva un impegno concreto per il futuro del Paese e per la competitività del sistema universitario.

Le recenti aperture, la corposa pipeline e l’aumento di studenti italiani e internazionali lo confermano, così come alimentano le aspettative per una crescita del settore che, oltre agli investimenti, rappresenta una necessità reale per chi vuole studiare in regione.

Infatti, dalle parole dei protagonisti dell’inaugurazione del campus Turazza sono emersi concetti che uniscono due necessità concrete, quella di dare un alloggio agli studenti, soprattutto quelli meritevoli e che non hanno disponibilità economiche e quella di rigenerare senza consumare nuovo suolo.

“Garantire il diritto allo studio significa offrire non solo un’istruzione di qualità, ma anche le condizioni concrete perché ogni studentessa e ogni studente possano vivere e studiare in modo dignitoso. La disponibilità di alloggi universitari è parte essenziale di questo impegno. Con l’apertura del Camplus Turazza compiamo un nuovo passo nella strategia del Ministero dell’Università e della Ricerca per ampliare l’offerta di posti letto a Padova, in Veneto e in tutto il Paese. Sosteniamo con convinzione la legge n. 338 e il Bando Housing del PNRR, perché ogni nuova residenza universitaria non è solo un’infrastruttura, ma un investimento nel futuro: un modo concreto per rendere le nostre città più inclusive, sostenibili e accoglienti per le nuove generazioni” ha dichiarato il ministro dell’università e della ricerca Bernini.

Il sindaco di Padova Sergio Giordani ha commentato “Ringrazio e faccio i miei complimenti alle società che hanno realizzato questo progetto, Camplus, Premia Reim Italy SGR e CDP Real asset SGR. Camplus Padova Turazza oggi è una realtà davvero significativa: 230 posti realizzati a tempo di record, appena 14 mesi, in un luogo strategico della città, senza consumare nuovo suolo e adottando le più avanzate tecniche di sostenibilità ambientale ed energetica.  Padova è una città piena di giovani studenti universitari, 71.000 quest’anno, una vera e propria città nella città.  Molti di loro vengono da altre Regioni e dall’estero, e hanno bisogno di un alloggio.  Si tratta di una questione complessa, che ha ricadute importanti non solo per gli stessi studenti, ma anche per l’abitare in città. Questo è l’esempio di un buon lavoro, realizzato in tempi brevi e concretamente utile alla nostra popolazione studentesca. Esattamente quello di cui abbiamo bisogno”.

Filippo Catena, direttore fondi abitare sociale di Cdp real asset Sgr, nel commentare – in qualità di principale investitore – la realizzazione del progetto, ne ha ricordato i molteplici aspetti positivi: “Lo studentato inaugurato oggi da un lato rappresenta una concreta risposta alle esigenze abitative degli studenti fuori sede di Padova, dall’altro un contributo alla competitività del sistema universitario della città, alla sua capacità di attirare talenti. L’iniziativa è in linea con i principi di intervento del Gruppo CDP sul fronte immobiliare che sono quelli di lavorare – al fianco degli operatori di mercato e degli investitori istituzionali e territoriali – in una logica di rigenerazione urbana, ossia di riqualificazione e riutilizzo di immobili e aree in disuso, senza consumo di nuovo suolo. E di generare un impatto sociale, non soltanto offrendo un “tetto” a chi non ha facile accesso al libero mercato, ma promuovendo attraverso spazi e servizi condivisi anche la socialità e l’integrazione”.

“Ogni nuova residenza che si apre a Padova è una risposta concreta a un bisogno reale: quello di trovare casa per poter studiare. Tutto ciò che contribuisce ad ampliare e calmierare l’offerta abitativa per studentesse e studenti è per noi motivo di soddisfazione, perché significa rendere la città più accogliente – afferma Daniela Mapelli, rettrice dell’Università di Padova –. In particolare, la scelta di riservare una parte dei posti a chi ha minori possibilità economiche è pienamente in linea con la straordinaria attenzione che l’Università di Padova dedica al diritto allo studio, che ci ha portato ad ampliare la no tax area fino a 30 mila euro di reddito familiare, permettendo a oltre 17.000 studentesse e studenti di non pagare le tasse universitarie. È anche grazie alle politiche per il diritto allo studio che continuiamo a costruire un’università accessibile, equa e aperta a tutte e a tutti».

Luca Turco, ceo di Praemia Reim Italy Sgr, ha dichiarato: “Questo progetto incarna l’impegno di Praemia nella rigenerazione urbana sostenibile e nello sviluppo di residenze universitarie di qualità. Abbiamo trasformato un’area abbandonata in uno spazio vitale, inclusivo e rispettoso dell’ambiente, contribuendo alla vita accademica di Padova e al più ampio rinnovamento sociale della città.”

“Nella nuova residenza Camplus Padova Turazza, 46 posti letto sono riservati all’ESU di Padova, che li ha assegnati a studenti vincitori del proprio concorso. Questo grazie alla volontà del MUR, espressa nei propri provvedimenti normativi, e alla sensibilità di Camplus, che rinunciando alla valorizzazione piena del proprio investimento, si fa carico, in sinergia con l’ente per del diritto allo studio, di garantire quota parte della residenzialità universitaria agli studenti più bisognosi” ha dichiarato Gabriele Verza – direttore Esu di Padova e segretario generale Andisu. “In questi ultimi anni, col V bando attuativo della Legge 338 del 2000, che ha sostenuto la realizzazione di questa struttura, e con i fondi del PNRR, destinati all’housing universitario, tramite un sistema di convenzioni, gli interventi pubblici e privati sono stati messi a sistema, creando dinamiche virtuose che stanno consentendo, al tempo stesso, di incrementare il numero di posti letto destinati alla generalità degli studenti e il numero dei posti letto riservati ai capaci e meritevoli anche se privi di mezzi.”

 

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