Il marchio Misura nell’ambito del progetto “A Misura di Verde”, nell’anno internazionale della salute delle piante, ha lanciato il progetto per riforestare dieci diverse aree del nostro Paese, in nove regioni, da nord a sud, completandolo con una iniziativa di sensibilizzazione sul tema dell’ecologia integrale. Il piano è stato presentato da Stefano Mancuso, biologo, docente di Arboricoltura generale e di Etologia vegetale all’Università di Firenze, e dal professore di Botanica alla Sapienza di Roma Fabio Attorre.
Saranno messe a dimora oltre 13.000 piante in zone particolarmente vulnerabili d’Italia: da Matera, a rischio continuo di erosione, ai boschi andati in fumo nel Parco Nazionale del Vesuvio, dagli orti urbani di Torino, curati da un gruppo di cittadini, al recupero scientifico di un antico bosco di latifoglie minacciato dal cambiamento climatico, a poca distanza da Roma (nella foto). Piante e arbusti nel complesso assorbiranno 9.380 tonnellate di CO2; in ognuno dei territori, gli interventi saranno seguiti e manutenuti fino a quando non si avrà la certezza dell’attecchimento delle nuove piante e il buon esito dell’intervento.
“Dopo il packaging compostabile abbiamo scelto un nuovo impegno concreto e di lungo periodo per tutelare nel modo migliore l’ambiente e la biodiversità – ha dichiarato Massimo Crippa del Gruppo Colussi di cui il marchio Misura fa parte -. La salute e il benessere sono fortemente connessi con la sostenibilità e la salvaguardia del pianeta. I nostri progetti di forestazione rispondono a caratteristiche di durabilità nel tempo, di adattamento alle condizioni climatiche che cambiano, di vicinanza ai centri urbani e quindi alle esigenze dei cittadini”.
La strategia europea per la biodiversità, lanciata dalla Commissione Ue nel maggio scorso, chiede uno sforzo imponente ai governi ma anche ai privati: l’obiettivo è quello di realizzare una tabella di marcia per l’impianto di almeno 3 miliardi di alberi nell’UE entro il 2030, mettendone in primo piano la regolazione del clima e dell’acqua, l’approvvigionamento di cibo, medicinali e materiali, la stabilità del suolo e la depurazione dell’aria e dell’acqua, senza trascurarne il ruolo di “cornice” naturale per attività ricreative e didattiche.
Come ricorda Stefano Mancuso: “Le piante sono un organismo vivente di straordinaria complessità e di enorme successo evolutivo: rappresentano oltre l’82% della biomassa del nostro pianeta; di tutto quello che è vivo sulla terra, gli animali contano, in peso, solo per lo 0,3%”. Un’azione concreta per la sostenibilità non può non puntare sul “restauro” del patrimonio verde del nostro Paese. I progetti scelti hanno obiettivi immediatamente concreti: dalla tenuta dei terreni alla bonifica dei suoli degradati, fino alla ricerca delle essenze più adatte per contrastare l’inquinamento atmosferico o reggere all’impatto della crisi climatica.
di Danilo Premoli – Office Observer