Per la cultura anglosassone il pub è piazza, chiesa e mercato. Il popolo che ha inventato il capitalismo moderno è abituato a fare colloqui di lavoro davanti ad una pinta mentre, per gioco, si lanciano oggetti contro un muro. L’aspetto ludico del fare gruppo tra colleghi si sta evolvendo. Oltre alle freccette e al bowling – tuttora in voga – nascono nuove piattaforme di scambio, sia umano che economico.
Il pub tradizionale non basta più e gli sviluppatori immobiliari attirano gli utenti con combinazioni innovative del trio agonismo – cibo – convivialità.
Scopriamo insieme quali sono le ultime tendenze del settore intrattenimento e di come stanno cambiando il volto urbano di Londra.
Calcio, padel, asce volanti
Alzi la mano chi non ha mai preso una storta in un match sportivo tra colleghi.
Oltre all’immancabile calcetto, le occasioni di networking a Londra si moltiplicano con nuove attività che vengono ospitate in edifici esistenti o in strutture su misura costruite da operatori lungimiranti.
Il mix ping pong, birra e stuzzichini ha fatto la fortuna di locali come Bounce e Bat & Ball. Pur essendo inflazionato, lo sport preferito di Montemagno rimane un’opzione sicura per chi vuole attrarre una clientela di professionisti nel proprio bar.
I campi urbani di calcio a cinque come il Power League di Shoreditch hanno visto tornei aziendali epici (inclusa una real estate League) e continuano ad attirare gruppi eterogenei. Toca Social sta invece sperimentando un mix tra calcio giocato e virtuale con un’esperienza immersiva per tutte le età. L’assenza di finestre dell’avamposto a Greenwich potrebbe suggerire aperture future in edifici con pianta profonda, come ad esempio le centinaia di negozi in crisi di identità all’interno di centri commerciali multimarca.
La febbre del padel non ha raggiunto il livello dei paesi mediterranei, ma è solo una questione di tempo. Trovare siti adatti non è facile, vista la concorrenza con altri sport outdoor. Per avere un ritmo scalabile, molti investitori cercano di ritagliarsi spazi sufficientemente grandi in “terre di nessuno” come gli archi ferroviari o sotto i cavalcavia, oppure riutilizzano infrastrutture sportive obsolete come i campi da bocce.
Per chi ama il rischio, c’è anche la moda del lancio dell’ascia. No, non sono asce finte, ma veri esemplari affilati. No, non è illegale, è Whistle Punks.
Con aperture in arrivo nelle maggiori città inglesi, la catena di axe-throwing bars è uno degli esempi più estremi di ricerca di alternative profittevoli alla vecchia sala giochi. Nell’immediato l’idea colpisce. Vedremo se, nel lungo termine, lascerà anche un segno positivo negli spreadsheet degli investitori.
Escape Rooms
Le escape rooms hanno il vantaggio di essere più intriganti minore è la raffinatezza dell’edificio che le ospita.
Alcune sono state create al piano terra di palazzine di nuova costruzione o in sotterranei snobbati dai classici operatori commerciali, ma hanno il difetto di essere troppo tirate a lucido. Le migliori escape rooms sono invece ruvide e intrise di storia.
A Londra l’offerta era già in crescita prima del Covid. Passata la paura collettiva di essere intrappolati in una stanza con un gruppo di sconosciuti, nuove avventure tematiche si stanno espandendo in spazi dimenticati dall’immobiliare mainstream.
L’effetto visivo è sempre memorabile e il successo è testimoniato dal lunghissimo elenco di opzioni disponibili nella capitale inglese.
Per chi organizza eventi aziendali, le escape rooms sono una scelta sicura per creare un’esperienza interattiva e rafforzare lo spirito di squadra.
Per chi gestisce patrimoni, sono un’opzione sicura per mettere a reddito “ritagli” di edifici senza un uso ben definito o reinventare strutture che hanno perso la loro funzione originale (come ad esempio strutture abbandonate della metropolitana).
Si può creare valore anche da un labirinto, se uscirne è un gioco a pagamento.
Virtual Reality Experience
Uno dei grandi dilemmi degli esercenti contemporanei è come fare uscire i consumatori dalle proprie case, dove tutto può essere consegnato a domicilio in scatole di cartone che sorridono.
L’altro dilemma, una volta usciti, è come fargli staccare gli occhi dallo smartphone per guardare una vetrina o toccare con mano la merce.
La virtual reality permette di superare questo doppio ostacolo, creando esperienze digitali nello spazio reale di vani commerciali svuotati dall’effetto Amazon.
A Londra l’esperimento è in fase avanzata. Nuove VR experiences stanno riattivando il fronte strada di palazzi rimasti a serrande abbassate durante e dopo la pandemia.
Una volta entrati, ci si può immergere in rievocazioni storiche, battle games o esperienze brandizzate come quella di Squid Games a Holborn.
Alcuni imprenditori stanno proponendo anche narrative anticonformiste, come nel caso di Black Mirror Careers a Shoreditch dove i partecipanti sono proiettati in un mondo distopico dominato dall’intelligenza artificiale e devono riuscire a farsi assumere da un robot.
Per avere un’esperienza virtuale coinvolgente, la qualità degli spazi fisici è secondaria. Con un minimo di design d’interni, anche un box vuoto in una zona a basso traffico pedonale che nessuno avrebbe affittato per un negozio può diventare una linea di reddito perpetuamente rinnovabile.
Gli investitori se ne sono accorti e continuano a inserire gettoni in questo asset emergente.
Next Level
La gamification di tutto, anche del mattone, unita alla necessità di creare un diversivo a ciò che si può trovare nel maxi-computer che ci portiamo in tasca sta creando nuove tipologie di entertainment venues.
La flessibilità infinita della classe d’uso del suolo “E” permette a coloro che gestiscono negozi o uffici al piano terra di esplorare alternative a bassa manutenzione e alto ritorno, innescando un circolo virtuoso di nuovi flussi in zone della città che ancora non si sono riprese dalla fuga degli impiegati post-Covid.
Oltre a essere business a se stanti, le escape room, le esperienze VR e gli sport al chiuso possono essere anche affiancati a usi classici che devono essere rinfrescati con una nuova linfa di utenti (ufficio, ristorante, museo), o per attirare il pubblico che passeggia per strada per poi proporre altre offerte in altre parti dell’edificio.
Quando il gioco del mercato immobiliare si fa duro, diversificare è d’obbligo.
di Lorenzo Pandolfi – Logic Planning