L’Italia è in forte deficit… Di case. A segnalare questo importante gap, stimato tra 316mila e 459mila abitazioni, è un articolo di Idealista News che prende a confronto i dati relativi all’aumento delle famiglie con quelli che riguardano le nuove costruzioni.
In primo luogo vengono presi in considerazione i dati ufficiali dell’Istat, per gli anni tra il 2018 e il 2022. Durante questo quinquennio, “a fronte di un aumento delle famiglie di 683.285 unità, sono state ritirate concessioni edilizie per 224.105 nuove abitazioni”. Il deficit immobiliare, ossia il gap tra la potenziale domanda e l’offerta è quindi superiore al 67%.
Meno severe, ma non meno preoccupanti, sono invece le stime del Cresme. Secondo il centro di ricerca e di analisi, che prende in considerazione lo stesso arco temporale scelto dall’Istat, “le nuove costruzioni di abitazioni sarebbero state 367.000”. Il gap, pertanto, sarebbe “limitato” al 46%.
Uno sguardo al futuro
L’articolo di Idealista mette in evidenza come, in Italia, manchi da tempo una politica per la casa. A ciò si aggiunge l’andamento dell’inflazione che ha accresciuto i costi di costruzione e un’andamento demografico delicato!
A ciò andrebbero aggiunte scelte politiche controproducenti, prima tra tutte il Superbonus 110%, e iniziative varie, tipo quella della procura di Milano che ha di fatto gettato sabbia negli ingranaggi del real estate residenziale meneghino causandone il totale arresto, e lo stallo in Senato per l’approvazione definitiva del decreto Salva Milano che sarebbe utile non solo per il capoluogo lombardo, ma anche per tutti i centri del Paese dove il deficit abitativo è più forte.