I valori del commerciale tra Milano e Monza: cala la redditività e l’affitto pesa sempre di più

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Come sta il commercio? Com’è cambiato dall’entrata in vigore delle norme di liberalizzazione (sparizione delle licenze e semplificazione delle tabelle merceologiche)? Su Milano città e Monza città un quadro emerge dai Listini delle aziende di FIMAA Milano Lodi Monza e Brianza, l’associazione degli agenti immobiliari e d’intermediazione, aderente a Confcommercio MiLoMB.

Edizione del Listino delle Aziende di FIMAA MiLoMB per i 25 anni d’attività: l’analisi su Milano (grazie anche ai dati forniti dal Comune di Milano) e Monza è stata compiuta con l’elaborazione del Centro Studi di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza.

Naturalmente il commercio è cambiato in modo profondo dalle date simbolo della liberalizzazione dei negozi con la cosiddetta legge Bersani (1998) e dalla deregolamentazione dei pubblici esercizi (bar, ristoranti) nel 2010. E con l’irrompere dell’espansione digitale e dell’e-commerce.

Per gli esercizi commerciali si sono ridotti i valori delle compravendite; ed i valori immobiliari – che erano già elevati – hanno assunto un peso maggiore perché è diminuito il giro d’affari. L’emergenza è perciò il costo dell’affitto che pesa fino anche al 20% per l’attività dei negozi – quando non dovrebbe superare il 6-7% – e per il 10% nei pubblici esercizi.

E si sono ridotte anche le posizioni primarie in città con i relativi valori di buonuscita. Il mercato è soprattutto alla ricerca di spazi vuoti (reperibili uscendo dagli assi principali dello shopping) anche più piccoli che in passato.

Molto forte è la concorrenza nei pubblici esercizi letteralmente esplosi con una crescita del 50% dopo la deregolamentazione, ma che ogni anno hanno un elevato turn over di aperture e chiusure (nel 2023 a Milano hanno chiuso 416 attività e ne hanno aperte 428).

“Non c’è dubbio che le imprese vadano aiutate soprattutto per il costo dell’affitto – afferma Gianni Larini, responsabile coordinatore del Listino Aziende FIMAA MiLoMB – Certo, probabilmente con il nuovo anno potrà arrivare anche la cedolare secca per le attività commerciali, ma l’ideale sarebbe un canone concordato a seconda delle zone, con un vantaggio fiscale. Come si sta già facendo per le abitazioni”.

“La rete delle attività di vicinato, le imprese storiche, vanno salvaguardate perché hanno un valore sociale oltre che economico – rileva Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza – ed il problema degli affitti va affrontato con decisione trovando soluzioni – dal fisco, alle risorse, al dialogo con le istituzioni – che consentano alle imprese di poter restare sul mercato. Come è importante che prosegua lo sviluppo della multicanalità con le vendite sia sul luogo fisico sia online: ed abbiamo gli strumenti per supportare le imprese”.

VALORI DI MERCATO MILANO (dati dal Listino Aziende FIMAA MiLoMB riferiti al 2023)

Bar/tavole calde tavole fredde: 53% dell’incasso annuo.
Pizzerie/trattorie e ristoranti: 48% dell’incasso annuo.
Tabaccherie/ricevitorie: 158% dell’aggio annuo (in calo negli ultimi anni del 24%).
Gelaterie: 40% dell’incasso annuo.
Panifici/pasticcerie: 50% dell’incasso annuo.
Pizzerie d’asporto: 25% dell’incasso annuo.
Centri estetici/solarium: 33% dell’incasso annuo.
Parrucchieri donna: 33% dell’incasso annuo.
Lavanderie: 30% dell’incasso annuo.
Rivendite pane/dolciumi: 35% dell’incasso annuo.
Alimentari/gastronomie: 30% dell’incasso annuo.
Minimarket: 20% dell’incasso annuo.
Abbigliamento/calzature: 38% dell’incasso annuo.
Alberghi: 140% dell’incasso annuo.
Autorimesse: oltre il 275% dell’incasso annuo.
Farmacie: vicino al 130% dell’incasso annuo.
Edicole: 40% dell’incasso annuo (era 300% nel 1998).
Gioiellerie/orologerie: 40% dell’incasso annuo
Profumerie/bigiotterie: 35% dell’incasso annuo.
Cartolerie/librerie: 25% dell’incasso annuo.

Milano, valore commerciale delle vie

Via Montenapoleone (buonuscite 2 milioni/6 milioni di euro – canoni locazione tra i 4.000 e i 6.500 euro al m2); corso Vittorio Emanuele II (buonuscite 2 milioni/6 milioni di euro – canoni locazione tra i 3.500 e i 5.500 euro al m2); via della Spiga (buonuscite 1 milioni/2 milioni di euro – canoni locazione tra i 2.000 e i 4.000 euro al m2); via Dante (buonuscite 400 mila euro/1 milione di euro – canoni locazione tra i 2.000 e i 3.000 euro al m2); via Manzoni (buonuscite 300 mila/500 mila euro – canoni locazione tra i 1.500 e i 3.000 euro al m2); corso Venezia (buonuscite 150 mila/500 mila euro – canoni locazione tra i 1.500 e i 3.000 euro al m2); corso Buenos Aires (buonuscite 150 mila/500 mila euro – canoni locazione tra i 1.000 e i 2.000 euro al m2).

Scarica qui Milano – Rilevazione Aziende – edizione 25simo 2024 – con cover-compresso-compresso-pagine-1
e qui Milano – Rilevazione Aziende – edizione 25simo 2024 – con cover-compresso-compresso-pagine-2

VALORI DI MERCATO MONZA (dati dal Listino Aziende FIMAA MiLoMB riferiti al 2023)

Bar/tavole calde tavole fredde: 53% dell’incasso annuo.
Pizzerie/trattorie e ristoranti: 53% dell’incasso annuo.
Tabaccherie/ricevitorie: 153% dell’aggio annuo (2023 su 2022: calo del 18%).
Gelaterie: 40% dell’incasso annuo.
Panifici/pasticcerie: 55% dell’incasso annuo.
Pizzerie d’asporto: 40% dell’incasso annuo.
Centri estetici/solarium: 40% dell’incasso annuo.
Parrucchieri donna: 40% dell’incasso annuo.
Lavanderie: 45% dell’incasso annuo.
Rivendite pane/dolciumi: 40% dell’incasso annuo.
Alimentari/gastronomie: 35% dell’incasso annuo.
Minimarket: 23% dell’incasso annuo.
Abbigliamento/calzature: 45% dell’incasso annuo.
Alberghi: 125% dell’incasso annuo.
Autorimesse: 250% dell’incasso annuo.
Farmacie: vicino al 120% dell’incasso annuo.
Edicole: 45% dell’incasso annuo.
Gioiellerie/orologerie: 40% dell’incasso annuo.
Profumerie/bigiotterie: 35% dell’incasso annuo.
Cartolerie/librerie: 30% dell’incasso annuo.

Monza, valore commerciale delle vie

Via Italia (buonuscite 100/300mila euro – canoni locazione tra i 550 e 1.000 euro al m2); via Carlo Alberto (buonuscite 40/60 mila euro – canoni locazione tra i 400 e i 700 euro al m2); via Vittorio Emanuele (buonuscite 30/60 mila euro – canoni locazione tra i 400 e i 700 euro al m2).

Scarica qui LMonza – Rilevazione Aziende – edizione 25simo 2024 – con cover_compressed

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