A livello globale il valore del patrimonio immobiliare è cresciuto sia per i fondi immobiliari che per i Reit (società di investimento immobiliare quotate), con un patrimonio complessivo pari a 4.750 miliardi di euro a fine anno, in crescita del 2,15%, di cui oltre 3.600 miliardi nei reit.
In Europa il numero complessivo di fondi e Reit sfiora i 2.260 veicoli, 9 in più rispetto al 2023, per un patrimonio di 1.630 miliardi di euro (quasi due punti percentuali di incremento) con un peso europeo rispetto al totale mondo che sfiora il 35%.
Anche l’Italia resta in scia a questo trend positivo e nel 2024 raggiunge un patrimonio immobiliare posseduto direttamente dai 665 fondi attivi pari a 138 miliardi di euro (+5,3 per cento sul 2023), con previsioni di aumento del 5,1% nel 2025, per 680 veicoli (Fonte Scenari Immobiliari).
Secondo l’analisi dell’Epra (european public real estate association), dal 2008 al 2022 i Reit sono quintuplicati, ma la capitalizzazione dei quotati in Europa risulta comunque cinque volte inferiore rispetto a quella statunitense.
“L’asset allocation del patrimonio gestito italiano – sottolinea Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari Immobiliari – ha visto variare lievemente il peso dei vari comparti: in crescita il residenziale e il ricettivo, stabili gli uffici e la logistica. Prospettive di ulteriore sviluppo per il comparto nel 2025 ipotizzano, sulla base delle indicazioni raccolte tra le Sgr che partecipano al nostro gruppo di lavoro, una maggiore diversificazione dei portafogli e un incremento delle masse gestite. Attualmente il patrimonio ammonta a 138 miliardi di euro detenuto da 60 Sgr e 665 fondi immobiliari. Le prime venticinque Sgr per numero di fondi immobiliari gestiti possiedono circa seicentoquaranta veicoli, oltre il novantacinque per cento del totale.
Il valore del patrimonio medio per le società di gestione è di circa 2,3 miliardi di euro, rispetto ai dodici mesi precedenti il dato è stato rivisto al rialzo (oltre cinque per cento) per effetto del consolidamento nel patrimonio gestito di nuove società e veicoli; ma se si considerano le prime venticinque Sgr che detengono la quasi totalità dei fondi, il patrimonio medio delle Sgr vale 2,4 volte, oltre 5,5 miliardi di euro”.
Dai Reit europei 4,1 mld di tasse generate
Secondo uno studio Epra-PwC, i Reit europei hanno generato nel 2023 un gettito fiscale complessivo di 4,1 miliardi di euro (3,7 miliardi di sterline).
Inoltre, quasi due quinti (38%) delle imposte totali generate sono state sostenute dall’azienda, anziché riscosse da dipendenti, azionisti e clienti. Delle imposte sostenute, più della metà (62%) sono state generate da imposte sulla proprietà, per un totale di 883 milioni di euro (795 milioni di sterline), derivanti dall’occupazione o, meno comunemente, dalla vendita di beni immobili.
Si stima che 683 milioni di euro (615 milioni di sterline) delle imposte riscosse provengano dai dividendi degli azionisti.
Dominique Moerenhout, ceo di Epra, ha affermato: “Il contributo finanziario positivo dei Reit al tessuto sociale europeo è stato un principio fondamentale del settore immobiliare quotato per decenni. Queste entità sono importanti motori di contributi fiscali e la legislazione sui Reit può essere un’introduzione fiscalmente vantaggiosa per qualsiasi governo. La loro esistenza dovrebbe essere celebrata e la loro licenza per operare dovrebbe essere estesa in tutta Europa”.