I mutui si risvegliano, ma serve tempo per capire se gli italiani possono comprare casa

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In un mercato immobiliare di inizio anno pressoché stabile cresce la domanda di mutui, che ha toccato di recente il valore più alto degli ultimi due anni.  I dati Mutuisupermarket-Nomisma parlano di previsioni sul mercato che lasciano ben sperare per un consolidarsi di questa tendenza, visto che si prevede un calo dell’Euribor a 3 mesi fino al 2,10% entro il primo trimestre del 2026. La conseguenza è una crescita del 10,6% dell’erogato nel 2025, che andrà poi a stabilizzarsi tra il 2026 e il 2027.

La crescita è attesa anche dall’Europa, tanto che la Bce ha detto di aspettarsi per il primo trimestre dell’anno un “ulteriore incremento nella domanda di prestiti alle famiglie” per l’acquisto di una casa, situazione che sarebbe ovviamente agevolata dal ribasso pre-estivo dei tassi.

Le fondamenta per una crescita del mercato dei mutui ci sarebbero, perché secondo il bollettino Mutuisupermarket-Nomisma il 55% degli italiani ha intenzione di comprare o cambiare casa entro l’anno. Il 59% cerca un immobile efficiente o che sia ristrutturabile per arrivare in classe A o B.

I mutui green per raggiungere questo obiettivo ci sono, ma l’operazione è costosa quindi limitata sul mercato, a fronte di una scontistica sul tasso di circa lo 0,10%-0,20%. Il resto degli italiani cerca una casa non nuova, ma in buone condizioni.

Mutui giovani solo con garanzia

Il 51% dei giovani interessati a comprare casa dichiara di poterlo fare solo se può avere accesso alle agevolazioni under 36. La garanzia Consap resta quindi cruciale: ben il 75% degli intervistati dichiara di voler chiedere un finanziamento per oltre il 50% del valore della casa, con l’8% propenso a chiedere addirittura il 100% della copertura. Un dato che sottolinea quanto i mutui ad alto Ltv siano legati a filo doppio con il fondo Consap e la ristrettezza dei risparmi di molti giovani.

Nel 2025 importo medio del mutuo +2,5%

Nel 2024, l‘importo medio richiesto per i mutui è aumentato leggermente (+2,5%), raggiungendo un valore medio di 148.305 euro e dalla fine del 2023 si è assistito a una ripresa della domanda di mutui, che ha registrato un incremento, arrivando a picchi del 30% nel novembre 2024. I dati sono frutto dell’analisi Crif, che riportano anche un aumento delle surroghe del 19,5% nei primi nove mesi del 2024.Le previsioni sono quindi di una ripresa dei flussi di mutui per l’acquisto di abitazioni che riporteranno in crescita anche le consistenze.

Negli Usa calano i tassi ma cala anche la domanda

Secondo i dati della Mortgage bankers association per la settimana conclusasi il 21 febbraio 2025, le richieste di mutui  sono diminuite dell’1,2 percento rispetto alla settimana precedente.

Eppure sono scesi tutti i tassi, quello medio per mutui a tasso fisso a 30 anni con saldi di prestito conformi ( 766.550 dollari o meno) è sceso al 6,88% dal 6,93%, quello medio per mutui a tasso fisso a 30 anni con saldi di prestiti jumbo (superiori a 766.550 dollari) è sceso al 7,00% dal 7,03%, con punti in calo a 0,37 da 0,53, quello medio per i mutui a tasso fisso a 30 anni garantiti dalla Fha è sceso al 6,57% dal 6,70% con i punti in calo a 0,80 da 0,87 e, infine, quello medio per i mutui a tasso fisso a 15 anni è sceso al 6,25% dal 6,3%, con i punti in calo a 0,59 da 0,70 (inclusa la commissione di istruttoria) per i prestiti Ltv all’80 percento. Il tasso effettivo è diminuito rispetto alla scorsa settimana.

Certo, i cali non sono così massicci, ma questo suggerisce che per comprendere l’effettiva ripresa dei mutui serve tempo, soprattutto per capire l’effettiva capacità degli italiani di comprare casa nell’anno in corso.

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