I geometri attivano un centro studi indipendente

Data:

Il Consiglio nazionale geometri e geometri laureati e la Cassa geometri per il tramite di Fondazione geometri italiani hanno istituito un centro studi indipendente. In merito alle finalità e agli obiettivi, Paolo Biscaro, presidente del Consiglio nazionale geometri e geometri laureati, e Diego Buono, presidente di Cassa geometri, hanno dichiarato: “La creazione del centro studi risponde alle profonde trasformazioni in corso nel settore delle costruzioni e della gestione del territorio. Le nuove normative europee sulla sostenibilità energetica, l’evoluzione tecnologica digitale e le crescenti esigenze di rigenerazione urbana richiedono un approccio scientifico che vada oltre l’adeguamento normativo, puntando sull’anticipazione dei fenomeni e sull’ideazione di soluzioni innovative”.

“Con il centro studi di categoria, intendiamo portare il contributo scientifico e culturale della professione al dibattito pubblico, confermando il geometra come professionista di riferimento per le politiche pubbliche territoriali e per la valorizzazione sostenibile del patrimonio immobiliare nazionale”.

“Le ricerche e le indagini del centro studi contribuiranno ad affermare il valore strategico della professione per lo sviluppo sostenibile del Paese, valorizzando uno degli asset principali del nostro ruolo”.

L’iniziativa è stata presentata a Roma, a palazzo Corrodi, nel corso dell’assemblea dei presidenti dei collegi, alla presenza della dirigenza di categoria e agli esponenti della rappresentanza istituzionale nelle 110 province italiane.

La governance del centro studi è affidata a un comitato scientifico composto – in seno a Fondazione geometri italiani – dagli stessi consiglieri del consiglio di amministrazione, che esprimono equamente le componenti istituzionali di categoria per il Consiglio nazionale geometri e geometri laureati e per Cassa geometri.

In questa occasione è stata annunciata la collaborazione avviata con gli uffici studi Cgia di Mestre e Studio Sintesi, realtà che si sono finora distinte nel panorama nazionale per l’autorevolezza delle attività condotte nel campo della ricerca e analisi dei settori economici, giuridici, sociali e fiscali.

I tempi di questa sinergia sono imminenti: il 26 giugno 2025, alle ore 16, nella sala stampa della Camera dei deputati, saranno presentati gli esiti al decisore politico e ai rappresentanti delle istituzioni, proponendo uno studio che approfondisce la lettura scientifica e tecnica della possibilità di rispettare due imminenti scadenze. La prima, fissata al 31 dicembre 2025, data in cui l’Italia dovrà predisporre il piano di ristrutturazione degli edifici, il principale strumento di pianificazione degli interventi di riduzione del consumo energetico e di emissioni di gas serra previsti dalla direttiva EPBD (Energy performance of buildings directive), meglio nota come “direttiva case green”; la seconda, stabilita entro il 31 dicembre 2026, quando il nostro Paese dovrà presentare alla Commissione europea il primo piano definitivo di ristrutturazione degli edifici (residenziali, non residenziali e pubblici).

“La via italiana alle case green: potenzialità e impatti dell’adozione a livello nazionale della direttiva Epbd IV”, questo il titolo della ricerca, si differenzia immediatamente da quanto finora discusso pubblicamente per l’apporto tecnico delle soluzioni e per il rigore di trattamento dei dati. La metodologia, infatti, è il reale valore aggiunto di questo report, che la categoria dei geometri mette a disposizione degli stakeholder coinvolti in un processo costellato da una pluralità imprescindibile di dati.

Fra i risultati, primo fra tutti la riduzione accertata del 9,1% dei consumi rispetto al taglio del 16% previsto entro il 2030, un obiettivo raggiunto grazie ai lavori di efficientamento energetico realizzati nel periodo 2020-2024. L’obiettivo restante per il nostro Paese è la percentuale del 6,9.

A ciò si aggiungono un importante ritorno in termini di occupazione (di ca. 1.300.000 unità nel periodo 2025-2030, ca. 800.000 occupati diretti nel settore costruzioni e ca. 400.000 occupati nell’indotto) e in termini di investimenti (periodo 2025-2030: 84,8 miliardi di euro con un impatto economico totale di 280 miliardi di euro e 3 milioni di abitazioni da riqualificare, 505.000/anno).

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Ultimi articoli

Related articles

Ddl Concorrenza (Fiaip – Fimaa-Anama): “Priorità è formazione continua obbligatoria per gli agenti immobiliari”

Presso il Mimit – Ministero delle Imprese e del Made in Italy i rappresentanti della Consulta interassociativa nazionale...

Progetto Cmr firma il nuovo glamping Pappasole nella Costa degli Etruschi

Progetto Cmr, società di progettazione integrata che fa capo alla holding Progetto Cmr International, firma il progetto di riqualificazione...

Bankitalia: costruzioni e immobiliare in espansione in Lombardia nel 2024

Nel 2024 l'economia della Lombardia ha continuato a crescere, seppure in misura contenuta. Le stime dei previsori indicano...

L’Istat stima l’inflazione al 2% nel 2025 e all’1,9% nel 2026

L’Istat definisce, per gli anni 2021-2024, gli scostamenti tra realizzazione e previsione dell’inflazione misurata dall’indice Ipca al netto...