Fond. Inarcassa: “Senza riforma fiscale libera professione seriamente a rischio”

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“Senza una riforma fiscale, l’esercizio della libera professione in Italia è seriamente a rischio. Per questo chiediamo che le Società tra Professionisti possano accedere al regime forfettario”. È questo l’appello lanciato dalla Fondazione Inarcassa durante il tavolo di lavoro “Tra aggregazione e fiscalità: quale futuro per la competitività del mondo delle professioni”, tenutosi presso il Cnel.

Secondo l’indagine presentata al tavolo di lavoro da Ref Ricerche, il 90% degli architetti e quasi il 70% degli ingegneri esercita la professione in forma individuale, una percentuale nettamente superiore rispetto al resto d’Europa. Questo dato riflette un quadro normativo che scoraggia le forme aggregative.

“Il modello individuale e frammentato della libera professione sta mostrando tutti i suoi limiti. Non garantisce più redditività, continuità né attrattività per i giovani, e fatica a competere con le grandi società commerciali. Serve una visione politica chiara: per evitare il declino della libera professione è necessario investire nell’aggregazione, rimuovendo gli ostacoli fiscali e normativi” – ha dichiarato Andrea De Maio, presidente della Fondazione Inarcassa, punto di riferimento per 175.000 architetti e ingegneri liberi professionisti iscritti a Inarcassa.

“L’aggregazione professionale consente di aumentare fatturato e redditività, accedere più facilmente agli appalti pubblici, affrontare con maggiore forza le sfide dell’internazionalizzazione, migliorare l’organizzazione e la gestione degli studi, facilitare l’ingresso dei giovani nella professione e favorire la conciliazione tra vita privata e lavoro.

Nonostante gli evidenti vantaggi, le Società tra Professionisti (StP) – principale strumento giuridico per promuovere l’aggregazione professionale grazie alla loro natura regolamentata – restano ancora marginali: nel 2024 se ne contano appena 956, a fronte di oltre 11.000 Società di Ingegneria, la cui natura, almeno dal punto di vista giuridico e fiscale, è prettamente commerciale” ha ribadito De Maio.

Sostenere le StP per favorire la concorrenza

Dal punto di vista economico, le StP hanno registrato nel 2023 un fatturato aggregato di 400 milioni di euro, con una media di 500.000 euro per società e una crescita del 50% rispetto al 2019: un segnale chiaro dell’efficienza di queste realtà, nonostante le dimensioni contenute.

“La questione aggregativa è tutt’altro che secondaria – ha spiegato Fedele De Novellis, economista senior di Ref Ricerche –. Dal nostro studio emerge che, a partire dal 2021, grazie ai fondi del Pnrr, è aumentato il numero di bandi per servizi di architettura e ingegneria superiori al milione di euro. Se consideriamo che oltre il 90% degli architetti e quasi il 70% degli ingegneri opera in forma autonoma, è evidente che le StP vadano sostenute per favorire la concorrenza”.

Uno dei principali ostacoli allo sviluppo delle StP è la difficoltà di accedere al regime fiscale agevolato, che prevede un’aliquota forfettaria del 15% fino a 85.000 euro di reddito. “Questa esclusione ha contribuito alla disgregazione del tessuto professionale aggregato già esistente”, ha concluso De Novellis.

La Fondazione sottolinea come il regime forfettario, riservato ai singoli professionisti, abbia ostacolato la crescita delle piccole aggregazioni professionali, che spesso si sciolgono per beneficiare delle agevolazioni fiscali individuali.

“Per far crescere il mercato dei servizi tecnici in termini di efficienza e qualità, è necessario incentivare l’aggregazione delle competenze e riqualificare le StP, soprattutto sul piano fiscale” – ha concluso De Maio.

A sostegno di questa posizione, uno studio commissionato a Cbe – Coopération bancaire pour l’Europe evidenzia come in Europa il tema dell’aggregazione sia stato già affrontato e risolto, anche in relazione all’autonomia patrimoniale perfetta e alla responsabilità dei singoli soci. Inoltre, una recente survey tra gli iscritti alla Fondazione Inarcassa ha rilevato un forte interesse verso le forme aggregative, ostacolato però da barriere fiscali e giuridiche.

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