Il contributo del settore real estate al prodotto interno lordo degli Stati Uniti è di circa il 15%. Le abitazioni rappresentano il 25-40% dei principali indicatori di inflazione. Un mercato immobiliare più resiliente del previsto aiuterebbe a limitare una recessione, che ormai è quasi inevitabile, ma i decisi e rapidi cali dei prezzi delle case necessari per far scendere rapidamente l’inflazione potrebbero non concretizzarsi.
L’inflazione nell’Eurozona ha raggiunto il 10,7%, rispetto al 9,9% di settembre, alimentata soprattutto dall’impennata dei costi energetici. Anche la Svizzera sta mettendo in guardia i suoi cittadini dagli scompensi energetici del 15-20% previsti per quest’inverno a causa delle interruzioni dei sistemi idroelettrici colpiti dalla siccità estiva.
Il forte aumento dei tassi ipotecari ha fatto scendere la domanda di mutui al livello più basso dal 1997. I tassi ipotecari sono scesi leggermente all’inizio della settimana, ma sono ancora ben al di sopra del 7% dopo aver iniziato l’anno intorno al 3%.
Il porto di New York e New Jersey ha conquistato il primo posto come porto marittimo più trafficato degli Stati Uniti per il secondo mese consecutivo. Nel settembre del 2022 ha movimentato il 35% di merci in più rispetto a settembre (pre-pandemia) 2019.
Il tasso di occupazione degli appartamenti negli Stati Uniti è salito al 5,5% nel 3° trimestre, rispetto al 5,1% del trimestre precedente. I canoni di locazione sono aumentati del 25% negli ultimi due anni. A livello nazionale, gli affitti richiesti hanno iniziato a diminuire solo leggermente da un mese all’altro e sono ancora in aumento del 6% o più se considerati su base annua, ed in alcuni mercati più “caldi” hanno superato anche queste soglie, ad esempio a Charleston, S.C. gli affitti sono aumentati del 14% rispetto a un anno fa (WSJ)
Il nuovo Centro climatico di Governors Island, Nyc
Un trio di proposte mostra come Governors Island potrebbe essere rimodellata grazie alla creazione di nuovo centro climatico. Il sindaco di New York City, Eric Adams, ha dichiarato che l’hub avrà il compito di studiare i cambiamenti climatici e di far crescere la green economy della città.
“Queste proposte riflettono la nostra visione di un polo climatico, che formerà e impiegherà la prossima generazione di esperti del clima, non solo creando opportunità economiche per i newyorkesi ma anche posizionandoci all’avanguardia della ricerca e in prima linea per beneficiare delle grandi idee che da qui emergeranno”, ha affermato Adams.
Il progetto creerà 7.000 posti di lavoro e quasi 1 miliardo di dollari di impatto economico. La scelta del progetto vincitore dovrebbe avvenire nel 2023.
Qui le proposte complete.
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