Evogy e Camplus estendono la collaborazione a due studentati di Firenze e Torino

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A un anno dall’avvio della collaborazione che ha portato intelligenza artificiale ed efficientamento energetico nei due studentati di Roma Pietralata e Bologna Alma Mater, continua il progetto di collaborazione tra la tech company italiana Evogy e Camplus, la società specializzata in soluzioni abitative per studenti universitari in Italia. La nuova fase del progetto prevede oggi l’installazione e implementazione del sistema di monitoraggio e gestione ottimizzata e predittiva di Evogy presso altre due residenze per studenti a Firenze e Torino.

Con un risparmio energetico pari a 114,076 kWh, equivalente all’abbattimento di 29 tonnellate di CO2 in ambiente, il progetto pilota Evogy – Camplus sui primi due siti, nel primo anno di applicazione, ha dato ottimi risultati portando alla decisione di estendere il progetto in altre strutture della rete nazionale di Camplus, con l’obiettivo di raggiungere per ciascuna un ulteriore 12,3% di risparmio sul consumo degli impianti hvac (heating, ventilation and air conditioning). A pieno regime, si stima che la rete dei quattro edifici coinvolti consentirà un abbattimento di emissione di CO2 in ambiente pari a circa 52 ton/anno. Mettendo in connessione un numero sempre più elevato di edifici all’interno di un’unica piattaforma, Camplus ha a disposizione dati e parametri da utilizzare sia a livello di controllo che come indicatori per lo studio approfondito delle performance dei singoli impianti e delle strutture in generale. Questo permette alla società di affinare i propri modelli di energy management e delineare in maniera sempre più precisa le strategie future di intervento e le politiche da adottare nei prossimi anni.

Se da un lato Camplus si è da sempre impegnata per promuovere in Italia un concetto di student housing fondato sulla filosofia della riqualificazione a livello sociale e ambientale di aree ed edifici preesistenti, dall’altro Evogy nasce proprio per portare il concetto di efficienza energetica in diversi contesti creando una soluzione personalizzata che, attraverso la digitalizzazione, possa intervenire sui sistemi già in loco non semplicemente adattandosi, ma portando una vera e propria ottimizzazione fondata su dati previsionali e conduzione ottimale in tempo reale. Una comunione di intenti che oggi si sta concretizzando con la messa in campo di un vero e proprio progetto diffuso in grado di rendere dinamici e predittivi sistemi, soprattutto quelli legati al building management, che fino a ieri erano gestiti solo con modalità statiche e reattive.

Le prime due strutture coinvolte per il progetto pilota, a Roma e Bologna, avevano dotazioni impiantistiche e conformazione differenti, a partire dall’anno di costruzione e dalle tecniche costruttive adottate. La scelta di questi due edifici è stata funzionale per verificare l’efficacia dei sistemi di Evogy su immobili con diverse dotazioni e componenti, così da poterne valutare le performance attese e quelle reali. Inizialmente, il progetto doveva coinvolgere tutte le zone comuni all’interno delle strutture, ma visti i successi ottenuti in poco tempo, Camplus ha esteso il servizio anche alle camere degli studenti.

Al centro del progetto di monitoraggio, gestione e ottimizzazione delle performance degli impianti c’è la piattaforma Simon di Evogy, un building energy management system (Bems) in cloud basato su tecnologia IoT (Internet of Things) e AI che, attraverso la costruzione di un modello energetico digitale dell’edificio (“digital twin”), permette di realizzare monitoraggio e ottimizzazione energetica predittiva degli impianti di interi edifici. Grazie all’utilizzo di dati di consumo energetico o di generazione, dati ambientali, dati relativi al mercato dell’energia e metereologici, Simon è in grado di prevedere il comportamento energetico degli edifici in merito a consumi e necessità di comfort, valutando se e quando è economicamente più conveniente incrementare o ridurre il consumo energetico dell’edificio, determinando la quantità di energia da prelevare o immettere sulla rete. Oltre a ciò, monitorando e gestendo parametri come umidità, CO2 e temperatura, questa soluzione interviene anche sul comfort degli ambienti garantendo condizioni sempre ottimali, indispensabili per strutture con occupazione variabile come quelle del settore ricettivo (non solo residenze studentesche, ma anche hotel, alberghi e strutture sanitarie).

“La collaborazione con Evogy si inserisce all’interno di un piano strategico di sostenibilità ed efficientamento degli edifici che abbiamo avviato negli ultimi anni”, racconta Stefano Sensoli, head of property e facility Camplus.

Nelle sue strutture, infatti, Camplus si è dotata di impianti di ultima generazione, che utilizzano software di building management system in grado di ottimizzare le prestazioni energetiche, impianti per la produzione di energia rinnovabile e ha già implementato sistemi innovativi per il riutilizzo delle risorse.  “Presso il nostro Camplus di Bologna Zamboni, ad esempio, – continua Sensoli – abbiamo installato un sistema di recupero dell’acqua piovana che consente il riuso delle acque meteoriche per l’irrigazione e per i sistemi di scarico dei servizi igienici. Mentre a Roma San Pietro, la parete verde verticale che caratterizza la nostra facciata è una soluzione green che contribuisce a migliorare le caratteristiche energetiche delle pareti della residenza”.

Con Evogy l’azienda è stata tra l’altro una delle prime realtà a muoversi per inserirsi all’interno del discorso Transizione 5.0. “Se il progetto pilota sui primi due siti è rientrato all’interno del Piano Nazionale Transizione 4.0, per l’ampliamento alle ulteriori due residenze con Camplus abbiamo da subito avviato le pratiche per rientrare nel nuovo piano di incentivi per le aziende previsto da Transizione 5.0 – commenta Fabrizio Cattane, responsabile sales Evogy –. Grazie alla nostra soluzione ci occupiamo anche del monitoraggio dei risultati ottenuti e costruiamo uno storico pre e post ottenimento dell’incentivo, con report dettagliati sui consumi e risparmi energetici generati per l’intera durata del progetto. L’obiettivo è fornire dati e Kpi necessari per la rendicontazione, indispensabile anche per le verifiche del gse, che per i successivi 5 anni dall’ottenimento dell’incentivo può richiedere dimostrazione dei dati dichiarati”.

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