Sua Maestà, e quando si accenna a Sua Maestà non ci sarebbe quasi bisogno di specificare che si tratta della regina Elisabetta II, ha spento 90 candeline, oggi 21 aprile, 64 delle quali sono state smorzate con la festeggiata seduta sul trono del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord.
Le celebrazioni sono state accompagnate da fiumi di parole e immagini, scorse per celebrare una sovrana rispettata universalmente e amata dal suo popolo. Elisabetta, per festeggiare, ha reso pubbliche una serie di fotografie che la mostrano assieme alla schiatta reale dei Windsor. La successione in linea diretta che, partendo da lei, passa per il figlio Carlo, il nipote William e il pronipote George, ritratti nella White Drawing Room di Buckingham Palace, uno dei salotti di ricevimento ufficiali del palazzo reale.
Patrimonio miliardario
La foto, se avesse voluto avere un impatto un po’ meno formale, sarebbe potuta essere ambientata altrove. Non ci sarebbe stato che l’imbarazzo della scelta. Le proprietà immobiliari della famiglia reale valgono infatti 11,5 miliardi di sterline, pari a circa 15 miliardi di euro. Anzi, questo è quanto valevano a fine 2015, nel frattempo i valori, soprattutto a Londra hanno continuato a crescere.
Che la corona inglese abbia fiuto per la gestione del patrimonio real estate lo rivelano i dati. Nel 2015 il portafoglio immobiliare ha fruttato, tra vendite e rendimenti, un utile lordo di 280 milioni di sterline, quasi 400 in euro. Merito anche dell’accorta diversificazione degli investimenti: case, alberghi, terreni, immobili commerciali. Soltanto gli shopping center vengono stimati oltre 2 miliardi di sterline. Nell’elenco vi sono abitazioni situate nei quartiri più prestigiosi della capitale che sono in vendita a 50 milioni di sterline. Poi ci sono supermercati Tesco, ristoranti McDonald, distillerie di whisky e birrifici. E tra le curiosità, per esempio, è di Sua Maestà il terreno su cui sorge una centrale elettrica nelle remote isole Orkney, al largo della Scozia, così come è suo l’ippodromo di Ascot, sulle cui tribune le signore fanno sfoggio di cappellini di ogni foggia e colore e siedono grandi tifosi delle corse di galoppo, appassionati di cavalli e proprietari di purosangue.
Il Crown Estate
In realtà non tutti i soldi generati dagli immobili finiscono nella cassa di Elisabetta. Fondato nel 1066, l’anno della battaglia di Hastings, il Crown Estate (letteralmente proprietà della corona) amministra i beni della monarchia come istituzione, non quelli privati della regina e dei suoi familiari. È in mano a strutture indipendenti dai Windsor e alla regina e famiglia vengono versati il 15% dei profitti annui – c’è di che consolarsi, per esempio nel 2015 la cifra è stata pari a 40 milioni di sterline – mentre la parte restante va al ministero del Tesoro, quindi allo Stato.
Il Crown Estate non è tecnicamente proprietario delle due residenze principali della regina, ossia Buckingham Palace e il castello di Windsor, che vengono amministrate per conto della nazione. Sono invece proprietà privata della regina il castello di Balmoral, in Scozia, dove trascorre le vacanze estive, e la residenza di campagna di Sandringham, nella contea del Norfolk, dove trascorre il Natale.