Di Giandomenico (Orrick): “Concessioni ai balneari: serve una compensazione equa, non un privilegio per chi esce”

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Il tema delle concessioni balneari continua a far discutere il nostro Paese, soprattutto alla luce delle recenti osservazioni sollevate dalla Commissione europea sul decreto attuativo italiano relativo agli indennizzi. Un confronto complesso, che tocca principi di concorrenza, diritto europeo e tutela del mercato. Ne abbiamo parlato con Mariangela di Giandomenico, partner dello studio Orrick e membro della Commission Stakeholder Expert Group on Public Procurement (Segpp) della Commissione Europea.

Domanda: Per quale motivo formale e sostanziale la Commissione europea ha “bocciato” il decreto attuativo italiano sugli indennizzi ai balneari?
Risposta: Sebbene il parere della Commissione non sia disponibile, quello che emerge, anche dal parere del Consiglio di Stato espressosi al riguardo (Sez. Consultiva, Adunanza di sezione dell’ 8 luglio 2025, n. 750, pubblicato in data 22 luglio 2025) è che la corresponsione dell’indennizzo al gestore uscente abbia un effetto anticoncorrenziale, favorendo di fatto il gestore uscente. Ritiene difatti il Consiglio di Stato che “L’indennizzo, per quanto equo, costituisce infatti un costo aggiuntivo che potrebbe, quando non adeguatamente calibrato e rigorosamente circoscritto, scoraggiare nuovi entranti, soprattutto se meno capitalizzati o con meno accesso al credito”. La Commissione Europea quindi boccia la soluzione proposta dall’Italia principalmente per scongiurare il rischio di concedere un vantaggio competitivo al gestore uscente. In particolare, il diritto all’indennizzo genererebbe distorsioni competitive in quanto da un lato scoraggia gli operatori rispetto alla partecipazione alla nuova gara, e dall’altro lato conferisce un indebito vantaggio al gestore uscente. Se da un lato, infatti, secondo opinione condivisa sia giusto corrispondere una compensazione al gestore uscente, la stessa non può certamente tradursi in un indebito vantaggio, e dovrebbe quindi essere equa e idonea a coprire esclusivamente le spese necessarie sostenute per l’attività. Il decreto come pensato prevedrebbe invece dei meccanismi che potenzialmente conferiscono vantaggio competitivo al gestore uscente. Ricordiamo inoltre che le concessioni attualmente in essere sono state oggetto di proroghe dichiarate incompatibili con il diritto euro unitario da numerosi giudici amministrativi, e che la materia è stata già oggetto di scrutinio da parte della Commissione Europea e dalla Corte di Giustizia.

D: Mettere le concessioni a gara sarebbe dannoso o positivo per i consumatori?
R: È difficile prevedere ex ante gli effetti che potrebbero scaturire nel concreto, tuttavia è possibile ipotizzare che la maggiore competizione che dovrebbe scaturire dal nuovo assetto porti con sé effetti positivi per i consumatori. Rendere meno vincolata la gestione dei lidi potrebbe ad esempio scongiurare il rischio di intese tra gli operatori, e andrebbe a salvaguardare anche l’utente finale. La competizione dovrebbe garantire anche maggiori servizi, ma d’altra parte questo potrebbe determinare maggiori costi per l’utente. Tuttavia, penso che la soluzione proposta possa influire positivamente sul mercato e sulla sua regolazione, ferma restando la salvaguardia delle imprese familiari.

D: In quale quadro normativo europeo ricade la disciplina degli «aiuti statali» e come si applica ai concessionari balneari?
R: Gli aiuti di Stato vengono disciplinati direttamente a livello europeo nel Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea. Gli articoli 107 e 108 sanciscono un divieto generale al ricorso degli aiuti, che possono essere concessi solo nel caso in cui ricorra una o più delle condizioni che legittimano l’intervento. È la Commissione poi a intervenire ex officio o a seguito di segnalazione per analizzare l’eventuale compatibilità dell’aiuto concesso con il quadro normativo europeo. La disciplina potrebbe trovare applicazione nella misura in cui si consentano ancora le proroghe, che potrebbero configurare un aiuto illegittimo o nel caso in cui vengano previste delle misure ad hoc indirizzate ai concessionari uscenti. L’esame circa l’illegittimità degli interventi statali dovrebbe chiaramente essere rinviato al momento della quantificazione degli stessi.

D: Quali scenari giuridici si aprono ora per l’Italia e per i concessionari balneari?
R: Stante la procedura di infrazione attualmente in essere, per l’Italia diventa sicuramente prioritario dar seguito agli impegni presi e risolvere la situazione attualmente in essere. Solo in tal modo potranno essere evitate le ingenti sanzioni che potrebbero diversamente essere erogate. Per i concessionari del pari si apre un periodo incerto, che comunque dovrebbe portare alle gare e quindi i concessionari uscenti dovrebbero attrezzarsi per potervi partecipare, pensando anche di non poter contare su un indennizzo cospicuo.

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