Nuove costruzioni, esigenze abitative in evoluzione e modelli di business strategici e tecnologici. In un mercato immobiliare in continua trasformazione come quello di Milano e del suo hinterland, Abitare Co., con oltre trent’anni di esperienza nel settore, si è affermata come uno dei principali player nazionali nel mercato delle nuove abitazioni, con oltre 80 cantieri attivi e in pipeline e un portafoglio con un valore globale di circa 2,3 miliardi di euro.
Alla guida dell’azienda c’è il ceo Giuseppe Crupi, che nell’intervista che segue racconterà l’evoluzione di un modello imprenditoriale capace di coniugare competenze trasversali, visione di lungo periodo e attenzione al cliente finale. Dal capoluogo lombardo ai comuni dell’hinterland fino ai numerosi centri intermedi distribuiti in tutto il Paese, Abitare Co. presidia infatti il territorio nazionale con un approccio integrato e flessibile, guidato da una domanda sempre più attenta a sostenibilità, qualità dell’abitare e, ovviamente, accessibilità.
Domanda: Come opera Abitare Co. nel dinamico mercato immobiliare milanese delle nuove costruzioni?
Risposta: Con oltre una trentina di operazioni in essere, oggi siamo leader nel mercato delle nuove abitazioni, forti di un know how consolidatosi in trent’anni di attività sulla piazza milanese. Operiamo a livello nazionale con un modello capace di gestire tutte le fasi dello sviluppo immobiliare e ci proponiamo come interlocutore unico, in grado di garantire consulenza, efficienza e rapidità. Le attività si basano su una piattaforma integrata di servizi per il living quali: advisory e valuation, supporto tecnico-progettuale, marketing e agency. Nel 2025 Abitare Co., supportata dall’esperienza del suo team composto da oltre 90 professionisti, vanta 81 cantieri on going e in pipeline per un totale di circa 4.250 appartamenti in vendita e in affitto, con un valore globale di portafoglio di circa 2,3 miliardi di euro. Il modello di business è orientato all’innovazione dei servizi e all’uso di tecnologie avanzate.
D: Quali sono le principali tendenze che state osservando a Milano nell’ultimo periodo?
R: La domanda in generale si mantiene indirizzata verso tipologie classiche che vanno dal bilocale al trilocale con una preferenza per le case singole con giardino privato quando si tratta di piccoli comuni dell’hinterland. Giovani professionisti e single puntano su abitazioni nuove o ristrutturate, in zone centrali o comunque di qualità medio alta sia dal punto di vista dell’immobile sia da quello sociale. La domanda di nuove case, non solo di fascia alta, apprezza particolarmente le tematiche relative agli investimenti legati al consumo energetico, all’impatto ambientale e ai servizi comuni dedicati alle persone.
D: Quali opportunità Abitare Co. identifica invece nello sviluppo immobiliare dell’hinterland milanese?
R: Credo che oggi il capoluogo milanese non sia più in grado come una volta di soddisfare le richieste abitative sia in termini di acquisto sia di affitto. Oggi è arrivato il momento di pensare a un mercato che comprenda tutta la città metropolitana, quindi non solo il Comune di Milano ma anche tutti i Comuni limitrofi collegati col capoluogo da linee metropolitane e ferroviarie. Solo così saremo in grado di soddisfare le richieste di case nuove, accessibili e green, che le famiglie desiderano ma spesso non trovano anche per una eccesiva soglia di spesa da affrontare. Abbiamo in essere diverse iniziative che sono localizzate nei principali Comuni dell’hinterland milanese meglio collegati con il capoluogo. Lavorare su queste aree significa avere la possibilità di rivolgersi ad una domanda non solo locale ma anche milanese che decide di trasferirsi, a patto che la connessione con Milano non sia troppo lunga e faticosa.
D: Che strategie adottate per i progetti in queste aree?
R: Le metodologie di approccio non fanno differenza rispetto alle iniziative localizzate nei Comuni capoluogo. Si parte sempre col dare delle risposte il più possibile precise alle seguenti domande: quali persone andranno a vivere in quel luogo? Cosa si può realizzare per farle sentire bene nella loro nuova casa? Il benessere e la soddisfazione del cliente finale sono per noi sempre al primo posto. Sono queste le linee che tracciano l’avvio della nostra consulenza con i clienti business. Segue tutta l’attività di approccio come l’analisi iniziale dell’area, degli eventuali comparabili e la definizione di tutte le strategie di marketing.
D: Come pensa invece che evolveranno le esigenze abitative di Milano in termini di accessibilità?
R: Sino a quando l’offerta di nuove costruzioni rimarrà così bassa ci saranno sempre problemi di accessibilità alla casa per una fascia di popolazione. Bisogna anche riconoscere che la città ha ormai assunto un suo ruolo internazionale che attira investitori e utilizzatori dall’estero attirati anche dal fatto che, a parte il segmento luxury, i valori di vendita sono ancora competitivi rispetto ad altre capitali. Ricordiamo che, per esempio, a Parigi il prezzo medio di una casa è di circa 10mila euro al metro quadro, qui a Milano il prezzo medio (nuovo e usato) non arriva ai 6mila euro al metro quadrato.
D: In queste settimane, si discute molto sul Piano Casa. Secondo lei che cosa possono fare di più il Governo da una parte e le aziende e i privati dall’altra per arginare il problema?
R: Purtroppo, temo che la questione non vedrà una risoluzione a breve. Le decisioni vanno prese a livello politico, possibilmente ascoltando i suggerimenti della parte imprenditoriale.
D: Milano e hinterland, ma non solo. A inizio giugno avete pubblicato un report sul mercato residenziale in dieci città intermedie italiane capoluoghi di provincia: nel 2024, rispetto al 2014, abbiamo assistito a un aumento del 59,7% nelle compravendite e a una crescita del 22,9% nei prezzi medi di vendita delle abitazioni nuove o completamente ristrutturate. A che cosa dobbiamo questo trend positivo?
R: Gli interventi del taglio dei tassi da parte della Bce hanno prodotto un effetto positivo sulla domanda di mutui, comportando un alleggerimento dell’importo delle rate e una conseguente maggiore convenienza dei finanziamenti a lungo termine. La quota di acquisti fatti con mutuo si avvicina sempre di più al cinquanta per cento degli scambi (45,8%). La conferma è che alla fine del primo trimestre di quest’anno la domanda di finanziamento per acquistare una casa da parte delle famiglie è ancora cresciuta di oltre venti percentuali rispetto al primo quarter del 2024. Il clima di fiducia delle famiglie italiane sta migliorando, soprattutto i giudizi e le aspettative sulla situazione economica del Paese. Le prospettive di un contenimento dell’inflazione influenzano positivamente la fiducia e ridanno linfa alla domanda degli investitori immobiliari. Tuttavia, non si può fare a meno di constatare le note difficoltà relative alla qualità del prodotto usato, quasi sempre molto bassa, e alla mancanza strutturale di un’offerta di nuove abitazioni, in particolare nelle grandi città.
D: E Abitare Co. sta preparando un piano d’azione per alcuni di questi territori?
R: Sì, oggi abbiamo allargato le nostre offerte di prodotto non solo su Milano ma su buona parte della città metropolitana; inoltre siamo attivi su città come Bergamo, Parma, Bologna e stiamo valutando anche altre proposte che ci arrivano da sviluppatori ed investitori che vogliono diversificare i loro investimenti sul territorio nazionale, puntando non solo alla provincia più performante in termini economici.