Ci sono due manager che nelle loro responsabilità sono coinvolte nella decarbonizzazione di più di 400 milioni di metri quadrati di edifici a destinazione commerciale: una superficie pari a circa il 4% del totale di tutte le strutture di questo tipo negli Usa. Riuscire ad azzerare l’impronta di carbonio di tutti questi edifici è davvero un progetto su una scala larghissima: negli Stati Uniti sta avvenendo grazie alla capacità e determinazione di due manager.
Quali sono le strategie che queste due donne hanno applicato? Quali cose hanno capito e che consigli possono dare in questo senso? Annette Clayton, la ceo di Schneider Electric per il Nord America, le ha coinvolte in una tavola rotonda in occasione dell’Innovation Summit “The Power of the Energy Transition Towards a Net Zero Future”. Dalla conversazione si possono trarre tre elementi chiave che vengono in aiuto a qualsiasi organizzazione per percorrere la strada verso la decarbonizzazione e la sostenibilità.
Due leader carismatiche, un’unica missione: edifici net-zero
Le due manager sono Melanie Nakagawa, che è stata Special Assistant del Presidente e Direttore del National Security Council for Climate and Energy della Casa Bianca, occupandosi di una gran parte dei progetti per trasformare in chaive sostenibile gli edifici del governo federale americano – e Susan Uthayakumar, che attualmente è Chief Energy and Sustainability Officer di Prologis: una delle più grandi società immobiliari commerciali al mondo, che affitta oltre 100 milioni di metri quadri di spazi per strutture logistiche e di stoccaggio ed è – anche, in parte, grazie all’impegno di questa manager – il terzo più grande produttore di energia rinnovabile onsite degli Usa.
Le due manager hanno, inoltre, ricche e varie esperienze di consulenza per grandi organizzazioni che hanno intrapreso un percorso net-zero. I tre spunti chiave che si possono trarre da questa conversazione, quindi, possono essere utili per chi vuole intraprendere questo percorso di decarbonizzazione negli edifici commerciali.
1. La decarbonizzazione? È data-driven!
Un elemento comune emerso nella tavola rotonda è la centralità dei dati ai fini della decarbonizzazione, su più livelli. Il primo livello è semplicemente usare i dati per sapere quante emissioni si stanno generando in un certo momento. Ciò significa monitorare l’approvvigionamento energetico e i dati sulle emissioni; significa anche modellare quei dati e analizzarli per assicurarsi di poter effettivamente raggiungere gli obiettivi che ci si è prefissati – cosa che Prologis ha fatto con il supporto di Schneider Electric.
Ma le aziende che vogliono usare i loro dati in profondità non si fermano certo qui, e trasformano quei dati in elementi differenzianti, che offrono valore al cliente. Prologis utilizza i dati rilevati dai suoi clienti per dare loro consulenza in ottica di sostenibilità, approvvigionamento energetico, efficienza operativa.
“Osservando il consumo energetico dei nostri clienti, possiamo effettivamente fornire loro servizi che altrimenti sarebbe difficile ottenere”, ha affermato Susan Uthayakumar. I clienti dell’azienda hanno apprezzato questa possibilità, vedendo in Prologis un partner a tutto tondo. “Ciò che i nostri clienti ci hanno detto – clienti del calibro di DHL, FedEx, Amazon, è che non stavano cercando solo un partner immobiliare, bensì un partner capace di fornire servizi e supporto per la gestione degli edifici e della sostenibilità”. I dati, quindi, rafforzano la relazione: e questo elemento offre un aggancio per parlare del secondo spunto chiave tratto dalla conversazione.
2. È ora di collaborare, pubblico e privato, insieme
Si potrebbe dire “nessuno si decarbonizza da solo”! Affrontare le emissioni Scope 3 nelle organizzazioni – ovvero quelle correlate a fornitori e clienti – richiede di coinvolgere l’intera catena del valore. Le partnership sono quindi centrali per una strategia net-zero. Ed è per questo che la più grande legislazione mai approvata sul clima, l’Inflation Reduction Act (IRA) vigente in USA, enfatizza il valore dei partenariati pubblico-privato – che Schneider sta supportando nel quadro di vari progetti, come quello per aggiornare le infrastrutture presso Marine Corps Air Station Miramar, una struttura del Dipartimento della Difesa americano, e per implementare un nuovo deposito di ricarica per autobus elettrici alimentato da micro-grid nella contea di Montgomery, in Maryland.
Melanie Nakagawa, nel corso della tavola rotonda, dice che questo tipo di progetti in partenariato pubblico-privato saranno sempre più diffusi. Il governo federale americano sta intraprendendo quello che ha descritto come un piano “davvero aggressivo” per raggiungere il 100% di energia a emissioni zero entro il 2030 e ridurre del 50% le emissioni del suo patrimonio immobiliare entro il 2032. Il governo ha creato il modello, ha analizzato e stabilito ciò che è realizzabile, e si è messo alla ricerca dei partner capaci di aiutare a raggiungere i suoi obiettivi.
Un’organizzazione con oltre 30.000 edifici, e 650 miliardi di dollari di potenziale budget, sta ponendo al settore privato una domanda: chi è pronto a lavorare con noi sulla decarbonizzazione?
Questo è sicuramente un segnale che per la transizione energetica il vento è a favore, il che porta al terzo spunto di valore tratto dalla tavola rotonda.
3. La richiesta di decarbonizzazione nel mercato è più forte che mai
Viviamo un momento di elevata incertezza economica, su cui aleggia lo spettro della recessione e nel quale si devono fare i conti con costi e difficoltà di approvvigionamento energetico. Ciò nonostante, i segnali del mercato in termini di attenzione alla decarbonizzazione non sono stati mai così forti. Il World Energy Outlook 2022 dell’IEA (International Energy Agency) mostra, per la prima volta in assoluto, che in ogni scenario presentato i combustibili fossili sono in fase di stallo o in declino. Se si guarda a questo e si pensa a legislazioni come l’IRA – ma anche alle direttive e progetti europei in materia di decarbonizzazione ed efficientamento del patrimonio immobiliare, e dei fondi correlati gestiti da SGR (Società di Gestione del Risparmio) immobiliari – è chiaro che il mercato continuerà a chiedere decarbonizzazione.
Il momento di agire è adesso
Allo scorso Innovation Summit North America hanno partecipato ben 78 aziende, parte della lista Fortune 500, e un’ampia rappresentanza dell’ecosistema di partner e distributori di Schneider Electric. Ciò che emerso da tutte le conversazioni avute è una grande differenza di tono tra ciò che si dice oggi e ciò che si diceva anche solo tre anni fa. Il tema della sostenibilità oggi è stato capito: le aziende sono pronte a salire a bordo; il confronto con chi già sta lavorando per la decarbonizzazione sta dando ancora più slancio in questo senso.
Se il governo federale di un paese come gli USA e una delle più grandi società immobiliari del mondo stanno scegliendo come unica strada per il futuro il net-zero, non lo stanno facendo solo perché è necessario per la lotta al cambiamento climatico: lo stanno facendo perché la sostenibilità oggi à la chiave per creare resilienza e garantirsi nel lungo termine.
Partner come Schneider Electric sono pronti ad offrire la tecnologia e l’esperienza per iniziare o accelerare il percorso di decarbonizzazione.
Questo testo è stato adattato dal post pubblicato originariamente sul blog Schneider Electric “https://blog.se.com/sustainability/2022/12/06/3-insights-from-the-women-decarbonizing-4-4-billion-square-feet-of-building-space/” a firma di Annette Clayton, CEO, Schneider Electric North America.