Confabitare: appello per vietare materiali combustibili sulle facciate

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Gruppo Rockwool, Confabitare – Associazione proprietari immobiliari – e Movimento consumatori, comunicano di avere inviato una lettera al ministro per gli affari regionali e le autonomie on. Mariastella Gelmini e p.c. al consigliere giuridico del ministro Prof. Davide De Lungo, per condividere l’urgente necessità di introdurre una normativa italiana sulla sicurezza antincendio che, per gli edifici di altezza elevata e gli edifici ad alto rischio, vieti l’uso di materiali combustibili per facciate e coperture, al fine di garantire tempi idonei di evacuazione delle persone e rendere più sicura l’azione dei soccorritori.

L’attuale normativa italiana consente l’utilizzo di materiali combustibili per l’isolamento ed il rivestimento delle facciate di edifici di altezza elevata e di edifici ad alto rischio come scuole, ospedali, strutture di cura, che richiedono tempi più lunghi per l’evacuazione in sicurezza in caso di incendio.

Attualmente in Europa, solo l’Italia, la Spagna e i Paesi Bassi consentono ancora l’isolamento e il rivestimento delle facciate esterne degli edifici con materiali combustibili. 

Alla luce degli incendi della Torre dei Moro a Milano e del palazzo Lagrange, ed edifici attigui, a Torino, è doveroso interrogarsi attentamente sull’efficacia che avrebbe il quadro normativo in materia di sicurezza antincendio, riguardante le chiusure d’ambito, nel proteggere la vita delle persone e la proprietà immobiliare, prevedendo ancora l’utilizzo di materiali combustibili per l’isolamento o il rivestimento di edifici di altezza elevata ed edifici ad alto rischio.

I recenti incendi in Italia che fortunatamente non hanno avuto gli esiti tragici dell’incendio della Grenfell Tower nel Regno Unito hanno dimostrato la necessità di una normativa cogente che segua gli esempi più virtuosi in Europa, oltre che di una maggiore sensibilizzazione tra i privati 2 dei rischi collegati all’uso di materiali combustibili nelle facciate degli edifici più alti, e di quelli sensibili come scuole ed ospedali.

Le proposte comunicate:

• Gli incendi degli edifici di Milano e di Torino evidenziano la necessità di introdurre una normativa italiana sulla sicurezza antincendio che, per gli edifici di altezza elevata e gli edifici ad alto rischio, vieti l’uso di materiali combustibili per facciate e coperture, al fine di garantire tempi idonei di evacuazione delle persone e rendere più sicura l’azione dei soccorritori.

• Lo schema di decreto ministeriale recante “Approvazione di norme tecniche di prevenzione incendi per le chiusure d’ambito degli edifici civili, ai sensi dell’articolo 15 del decreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139” inviato alla Commissione europea in data 26 ottobre 2021, deve essere modificato e prevedere requisiti chiari per le barriere tagliafuoco situate a ogni piano per assicurare una compartimentazione antincendio affidabile e, volta a prevenire una rapida propagazione verticale del fuoco attraverso la facciata.

• La normativa proposta deve inoltre garantire che il livello complessivo di sicurezza richiesto per le facciate assemblate con prodotti venduti in kit non sia in alcun modo inferiore a quello delle facciate realizzate con prodotti venduti singolarmente.

• Si deve inoltre considerare che in questo periodo, la necessità di fare i lavori con tempistiche ristrette a causa delle scadenze del Superbonus, può andare a scapito della qualità dei lavori. Durante la fase di realizzazione della coibentazione in facciata, l’installazione dell’isolante di spessore elevato prevede che lo stesso rimanga privo di protezioni, creando, in caso di incendio, un rischio per gli occupanti dell’edificio se si tratta di materiale combustibile.

• Tali proposte sono il risultato di quanto appreso dall’esperienza inglese dopo il tragico incendio della Grenfell Tower del 2017 in cui morirono 72 persone. La legislazione sulla 3 sicurezza antincendio post-Grenfell ha eliminato le ambiguità che consentivano l’utilizzo di materiali combustibili all’esterno di edifici alti. L’attuale normativa vieta infatti l’installazione di rivestimenti o isolamenti combustibili su edifici residenziali oltre i 18 metri.

• Allo stesso modo, l’Italia dovrebbe vietare completamente l’uso di materiali combustibili per gli edifici oltre i 18 metri e quelli ad alto rischio come scuole, ospedali, strutture di cura, riducendo così i pericoli ed i rischi cui sono sottoposti occupanti e soccorritori in caso di incendio.

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