Condomini termometro socio economico dell’Italia

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In italia sono oltre 1,2 milioni i condomini censiti dove vivono circa 45 milioni di persone. I dati arrivano dal Notariato e fotografano una tipologia abitativa che è sempre stata nell’occhio del ciclone per baruffe e litigi, spesso sfociati in cause legali. 

L’Italia sembra essersi data una calmata sotto questo verso, tanto che secondo il Ministero della giustizia nel 2022 sono diminuite le cause condominiali dinanzi ai tribunali e aumentate le controversie risolte in sede di mediazione.

Sul totale di circa 2,5 milioni di cause civili, che si sono ridotte del 5,4% rispetto al 2021, quelle generate da contrasti condominiali e da liti tra vicini di casa rappresentano circa una su cinque e quindi sono 500.000. 

Quali sono le situazioni che più scatenano tensioni tra vicini? Secondo Anaci (Associazione nazionale amministratori condominiali e immobiliari), l’uso disinvolto delle parti comuni, i rumori provenienti da altri appartamenti, gli animali domestici maleducati, l’innaffiatura di piante sul balcone, i danni prodotti da infiltrazioni, i fumi e i cattivi odori, il bucato gocciolante e perfino il disordine sul pianerottolo.

Ce n’è per tutti i gusti, tanto che da uno studio di Anammi, l’Associazione nazional-europea amministratori d’immobili, effettuato tra i suoi oltre 13mila iscritti era emerso che per 66,61% degli associati, il condominio resta una comunità con pregi e difetti mentre per il 33,39% è un vero e proprio campo di battaglia.

A corredo dello studio il presidente dell’associazione Giuseppe Bica aveva detto che “Il condominio rappresenta il termometro socio-economico d’Italia” e questo, oltre le baruffe, si può leggere nell’impatto che queste costruzioni hanno a livello nazionale.

Con il Superbonus rigenerato l’11% dei condomini

Secondo il dossier presentato alla Camera, dalla ripartizione degli interventi in base alla tipologia degli edifici efficientati con il Superbonus 110%, sono 133.212 i lavori condominiali avviati, il 66,6% del totale degli investimenti, con un valore medio di 593 mila euro.

I dati dicono che la misura ha interessato l’11% dei condomini (a fronte del 4% del totale degli edifici residenziali in Italia), non poco considerando il suo valore e anche il suo effetto sulle casse dello stato.

Trento in controtendenza

Ora che il Superbonus è terminato, la provincia di Trento è passata all’azione. Contando che il riscaldamento civile impatta i consumi della provincia nella misura del 30%, ha stanziato 5 milioni di euro di fondo per i condomini, per sostenere interventi prevalentemente sulle parti comuni, quindi tutti quegli interventi che permettono di avere una bolletta più piccola: cappotti, tetti, condizionamento e anche riscaldamento. 

I fondi saranno destinati ad abbattere gli interessi sui mutui e potranno cumularsi al 50% di detrazione statale per l’efficientamento energetico.

Il ruolo dell’amministratore di condominio

Chiunque vorrebbe spendere meno per la propria casa, tanto più quando ci sono in ballo aree comuni, e a questo punto entra in gioco il ruolo dell’amministratore di condominio, figura che dovrebbe tenere le fila sia delle questioni economiche che di quelle sociali.

Nella recente intervista a Requadro, Giuliano Garesio, fondatore e ceo di Estia, ha ribadito che in Italia manca una gestione strutturata, tanto che dei 250 mila amministratori di condominio stimati,  solo 50mila sono professionisti, quindi persone formate.

Questo si ripercuote in tutti gli scenari, dalle discussioni che sfociano in cause, fino all’oculata distribuzione dei fondi e alla trasparenza nei conti economici della struttura. Geresio propone che il condominio venga visto come un’azienda visto che ne riflette le caratteristiche, con tanto di bilancio depositato in camera di commercio.

Ora la febbre da Superbonus è passata, ma potrebbero arrivare presto notizie sul recepimento della direttiva Case green da parte del governo italiano. Diversi condomini stanno seguendo strade virtuose, che guardano soprattutto all’implementazione di sistemi tecnologici che limitano e monitorano i consumi.

La maggior parte del parco immobiliare del paese, però, è inefficiente, condomini compresi, perciò gli amministratori potranno avere un gran da fare nel accompagnare le persone che abitano queste case a fare la scelta giusta, possibilmente senza finire in tribunale.

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