Il Cncc-Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali, associazione che rappresenta gli stakeholder dell’Industria dei centri commerciali, ha organizzato a ROMAEST il Retailer Day, riunendo proprietari, brand e gestori. L’obiettivo centrale dell’evento, svoltosi il 24 settembre 2025, è stato delineare il futuro del settore retail, enfatizzando come la tradizionale funzione di acquisto debba essere ripensata.
Il dibattito ha posto in risalto concetti operativi come co-marketing, cross selling, omnicanalità e l’intelligence dei dati. È emersa la necessità di sviluppare nuove sinergie attraverso una maggiore conoscenza dei visitatori e delle loro abitudini.
La centralità dell’esperienza e della partnership
Per mantenere l’attrattività e la performance economica delle strutture, è prioritario creare percorsi esperienziali e community, trasformando il centro commerciale in un punto di riferimento non solo commerciale, ma anche per servizi, intrattenimento e aggregazione sociale.
I professionisti intervenuti hanno sottolineato che la collaborazione e le sinergie tra landlord e tenant costituiscono un punto di partenza imprescindibile. I brand cercano progetti condivisibili con la proprietà che determinino il “tasso di innovazione” e la velocità di cambiamento della struttura. La gestione dei centri assume un ruolo chiave nel convertire il valore dei dati raccolti sui consumatori in proposte originali e coerenti, attraverso un’adeguata capacità di “intelligence”.
Roberto Zoia, presidente del Cncc, ha evidenziato come sia “essenziale integrare canali fisici e digitali per un’esperienza di shopping fluida e personalizzata, identificando la collaborazione e la condivisione di progetti come il vero punto di svolta”. Zoia ha esortato i landlord a promuovere piattaforme e idee che coinvolgano i tenant, mentre i brand sono chiamati a integrarsi in queste attività per migliorare l’esperienza complessiva nel centro.
L’obiettivo finale è la trasformazione dei centri commerciali in hub sociali e commerciali.
L’Industria dei Centri Commerciali in Italia comprende 1.270 poli commerciali, con 40.500 negozi, e registra 1,9 miliardi di presenze annue. Il volume d’affari totale ha raggiunto i 171 miliardi di euro nel 2022, con un’incidenza sul Pil italiano pari al 4,6%.
Dossier NetRetail: l’evoluzione omnicanale
Un focus fondamentale dell’evento è stato dedicato alla ricerca Omnicanalità e Centri Commerciali, ecosistemi esperienziali multidimensionali (anche nota come NetRetail – Centri Commerciali), presentata da Netcomm e realizzata in collaborazione con Cncc. Lo studio ha coinvolto un campione di 94 centri commerciali e ha mappato il livello di digitalizzazione e le nuove abitudini dei consumatori.
Stato della Digitalizzazione
I risultati della ricerca indicano che l’Industria sta investendo nell’innovazione digitale. Il 100% delle strutture analizzate utilizza un sito web e profili social media, che si configurano come canali maturi.
Tuttavia, margini di crescita riguardano strumenti meno diffusi: l’app,, a esempio, è sviluppata dal 41,5% dei centri, mentre la chat è offerta dal 10,6% delle strutture.
Roberto Liscia, presidente di Netcomm, ha commentato che “il digitale sta diventando un elemento cardine nell’evoluzione dei centri, trasformandoli in spazi multidimensionali di relazione e servizi”.
I servizi omnicanale e la domanda del consumatore
L’integrazione tra digitale e fisico è considerata un elemento rilevante per il 55,3% della popolazione analizzata. I visitatori dei centri commerciali consultano in media 4,5 touchpoint digitali (tra Google, sito web, app e social media del centro) prima di effettuare un acquisto.
Tra i servizi omnicanale, il click & collect è disponibile nel 32% dei centri commerciali. Questa soluzione “drive to store” è stata utilizzata dal 29,3% dei visitatori nell’ultima visita e risulta prevalentemente guidata dai singoli brand, sebbene si registrino i primi esperimenti di infrastruttura integrata e cross-brand fornita direttamente dal centro.
I principali desiderata omnicanale per i visitatori riguardano programmi di loyalty (62,2%), offerte personalizzate cross-brand (60,6%), possibilità di ritirare gli acquisti nei locker (59,2%).
La ricerca ha inoltre identificato cinque profili di acquirenti, tra cui i pragmatici (26,6%), che privilegiano efficienza e velocità, e gli aspirazionali (22,9%), attratti da brand di riferimento e offerta di intrattenimento. L’acquisto resta il driver principale delle visite (46,7%), ma cresce anche il peso della componente leisure e intrattenimento.