Le case in classe F e G del parco immobiliare italiano sono meno della metà. Lo riporta l’Enea nel suo ultimo rapporto sulla certificazione energetica degli edifici, che si basa sugli Ape, gli Attestati di prestazione energetica registrati nell’omonimo sistema informativo, il Siape.
Nel 2023 le case in classi energetiche efficienti, (A4-B) sono aumentate del +6% rispetto al 2022 e sono stati prodotti più Ape a seguito di ristrutturazioni o riqualificazioni importanti. Sono di conseguenza calati gli Ape collegati a passaggi di proprietà e locazioni, -5,3% sul 2022.
Meno case in classi energetiche basse, quindi, ma anche meno compravendite di case in generale, anche se sono aumentati gli acquisti in classi elevate. Secondo i dati Omi, infatti nel 2023 sono state compravendute 709.591abitazioni, -9,7% sul 2022.
Ma il rapporto Fiaip-Enea- I-Com ha rilevato che la percentuale delle unità immobiliari compravendute in classe G, soprattutto i bilocali è stata del 9% nel 2023 contro il 27% del 2022 e per le villette a schiera del 20% contro il 24% dell’anno precedente.
In generale, per tutte le tipologie edilizie (nuove, ristrutturate e da ristrutturare) c’è stato un aumento delle unità immobiliari compravendute in classe D.
E per il terzo anno consecutivo, sono cresciute le vendite di immobili ristrutturati con elevate prestazioni energetiche, che ha sfiorato il 38% del totale per questa classe di edifici.
Quanto costa in più una casa efficiente
Lo studio di riferimento è The capitalization of energy labels into house prices. Evidence from Italy della Banca d’Italia.
Secondo la ricerca, una casa in classe A1-2-3-4 può essere venduta a un prezzo più alto del 25% rispetto a un’abitazione in classe G che abbia le stesse dimensioni e ubicazione.
Questa è una media a livello nazionale, e i ricercatori hanno specificato che a livello territoriali ci sono diverse eterogeneità. Ad esempio, in provincia la forbice può variare dal 7% fino al 45%.
Anche uno studio presentato a Rebuild ha definito che dall’efficientamento energetico di un immobile deriva un ritorno positivo in termini di risparmio dei costi, attrattività e valore di mercato.
Secondo l’analisi, nelle città di medie dimensioni, il divario medio nel prezzo premium tra proprietà ad alta efficienza (classe A) e proprietà a bassa efficienza (classe G) è del 30%, mentre arriva al 14% tra proprietà di classe D e classe G.
Nelle città metropolitane, il divario nel prezzo premium tra proprietà ad alta efficienza (classe A) e proprietà a bassa efficienza (classe G) è del 15%, e diminuisce al 6% tra proprietà di classe D e classe G.
Le grandi città con mercati immobiliari significativi sono invece meno influenzate dalla crescita del valore associata a una maggiore efficienza energetica: il divario di valore è contenuto a causa della maggiore domanda e della maggiore vitalità del mercato.