Rete Irene, network di imprese specializzate nel rinnovamento energetico degli edifici, ha organizzato, tramite un webinar, un momento di confronto cruciale sulle implicazioni della nuova Direttiva europea sulle prestazioni energetiche degli edifici (Epbd), conosciuta come direttiva Case green per sfatare alcuni miti che circolano attorno alle sue conseguenze e tracciare un sentiero di futuro sviluppo del settore.
L’evento ha visto la partecipazione di numerosi tecnici e professionisti del settore, desiderosi di approfondire le opportunità e le sfide poste dalla normativa.
In questa occasione, Rete Irene ha presentato il documento 10+2 false credenze sulla direttiva Epbd, con l’obiettivo di contrastare le convinzioni distorte relative a questa importante direttiva europea.
Il documento, patrocinato da Altroconsumo con Horis e da Legambiente con la campagna #perunsaltodiclasse, mira a fornire informazioni corrette e basate su dati concreti per aiutare i cittadini a comprendere le reali implicazioni della normativa.
Le 10+2 false credenze sulla direttiva EPBD
• La Direttiva EPBD ti costringerà a riqualificare la tua casa: Falso. Non esiste un obbligo diretto per i proprietari di immobili residenziali. La Direttiva fissa obiettivi di riduzione del consumo medio nazionale di energia, lasciando agli Stati la libertà di stabilire strategie e strumenti finanziari per raggiungerli.
• Se non riqualifichi la tua casa sarai sanzionato: Falso. Non è prevista alcuna sanzione automatica per chi non riqualifica la propria abitazione. Gli Stati membri devono tener conto della situazione finanziaria dei proprietari e prevedere un adeguato sostegno economico.
• Non potrò vendere o affittare il mio appartamento non riqualificato: Falso. La Direttiva EPBD non prevede alcun divieto di vendita o affitto per immobili con basse prestazioni energetiche. Tuttavia, nel tempo, gli immobili meno efficienti potrebbero perdere valore sul mercato.
• La Direttiva EPBD abolisce le caldaie a gas: Falso. La Direttiva non impone il divieto di utilizzo delle caldaie a gas esistenti. Tuttavia, dal 2025 gli Stati membri non potranno più incentivare economicamente nuove caldaie a gas fossile.
• Devo investire cifre insostenibili per adeguare il mio appartamento: Falso. Gli interventi possono essere pianificati nel tempo, con il supporto di incentivi e finanziamenti agevolati. La riqualificazione è un investimento che si ripaga con il risparmio sulle bollette e l’aumento del valore dell’immobile.
• La transizione energetica è imposta dall’alto a spese del cittadino: Falso. Sono previsti aiuti economici e programmi di finanziamento, come il Fondo Sociale per il Clima.
• L’adeguamento alla normativa per le prime case è una spesa a fondo perduto: Falso. La riqualificazione energetica non è una spesa a fondo perduto, ma un investimento che aumenta il valore dell’immobile e riduce i costi energetici. Studi indicano che un immobile riqualificato può aumentare il proprio valore di mercato in media del 25% in più rispetto a uno in classe G.
• La Direttiva EPBD è roba per ambientalisti: Falso. La Direttiva riguarda anche il benessere economico e sociale delle famiglie, specialmente quelle che vivono in edifici energivori e pagano bollette elevate.
• Le risorse finanziarie per la transizione energetica non ci sono: Falso. La transizione energetica è sostenuta da strumenti finanziari già previsti dalla Direttiva EPBD, che impone agli Stati membri di garantire incentivi e meccanismi di finanziamento per cittadini e imprese. Il Fondo Sociale per il Clima mette a disposizione 65 miliardi di euro per il periodo 2026-2032 per supportare le famiglie vulnerabili.
• L’applicazione della Direttiva EPBD e l’adeguamento energetico faranno scempio degli edifici storici e di pregio architettonico: Falso. Esistono esenzioni specifiche per gli edifici protetti, e gli interventi devono sempre rispettare il carattere e la fattibilità tecnica dell’immobile.
• Puntando sulla decarbonizzazione l’Unione Europea rischia di perdere competitività e di essere spiazzata sui mercati globali: Falso. La transizione energetica è già in corso a livello globale e rappresenta un’opportunità di crescita, non una minaccia per la competitività. Rallentare l’innovazione significherebbe restare indietro.
• Perché preoccuparmi dell’inquinamento se il resto del mondo non lo fa?: Fuorviante. L’Europa è il quarto emettitore mondiale di CO₂, e storicamente è stata tra le prime regioni a contribuire alle emissioni di gas serra.
Rete Irene, come evidenziato durante il webinar, intende supportare i professionisti del settore e rispondere alle esigenze del mercato attraverso attività informative e formative. L’obiettivo è promuovere un approccio qualificato e innovativo alla riqualificazione energetica, ristabilendo un rapporto di fiducia con i committenti e affrontando le sfide poste dalla direttiva Epbd.
Il presidente di Rete Irene, Manuel Castoldi, ha sottolineato l’importanza di adottare una nuova visione strategica, supportata da strumenti finanziari adeguati, per accompagnare i cittadini in un percorso di riqualificazione programmato e intelligente nel tempo.
(nella foto: Andrea Barocci – Presidente di ISI Ingegneria Sismica Italiana; Manuel Castoldi – presidente Rete Irene; Mario Tramontin – vice presidente Rete Irene; Valeria Erba – presidente di ANIT – Associazione Nazionale per l’Isolamento Termico e acustico)