Casavo: la rivoluzione proptech trasforma il mercato della casa

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Pensiamo a com’era vendere casa negli anni ’90: ci si rivolgeva a amici o familiari, si ascoltavano le loro esperienze, si selezionava un’agenzia immobiliare raccomandata da qualcuno e si aprivano le porte di casa propria ai potenziali acquirenti venuti in visita. Quasi 30 anni dopo, per molti italiani il processo non è molto diverso: metà del mercato immobiliare italiano passa ancora dall’intermediazione delle agenzie che vengono scelte per lo più sulla base delle raccomandazioni che si ricevono dai propri conoscenti. Eppure ci sono altri settori in cui la rivoluzione digitale ha completamente cambiato i paradigmi: pensiamo ad esempio al turismo. In quanti oggi si recano in agenzia per fissare le vacanze e quanti, invece, aprono il computer o sbloccano il telefono per rivolgersi a Booking.com, AirBnB e TripAdvisor?

A differenza di molti altri settori, quello immobiliare si muove e si evolve in maniera molto lenta. E’ un settore estremamente conservatore e quasi restio ai cambiamenti.

Negli ultimi tempi però si è diffuso sempre maggiormente il concetto di Proptech. Il termine deriva dal neologismo Fintech ovvero tutto ciò che comprende e riguarda il banking online.

Anche nel settore immobiliare infatti, come in quello bancario, ci si è iniziati a chiedere quando sarebbe stato possibile vendere e acquistare case online, senza il bisogno di dover aspettare i soliti 5-6 mesi medi di attesa e senza il bisogno essere rallentati da mille documenti burocratici.
Il Proptech e le startup del settore nascono proprio in risposta alla necessità di rendere più moderni processi inefficienti ed estremamente antiquati come quelli del real estate.

La prima generazione del Proptech nasce quando le persone iniziano a realizzare quanto il potenziale tecnologico possa modificare in senso positivo la trasparenza e l’efficienza del settore immobiliare. I primi esempi nascono intorno al 2000 con siti di ricerca/annunci come Rightmove negli Uk o Trulia negli Usa, che sono riusciti col tempo a rimpiazzare il concetto tradizionale di agenzia immobiliare.

Col tempo all’estero sono iniziate a nascere startup che, lavorando al fianco delle agenzie, hanno reso sempre più moderno il concetto di real estate. Gli stati Uniti hanno fatto da capofila con la nascita nel 2014 di Opendoor, una piattaforma che permette di vendere la propria casa in una questione di giorni.

Da poco in Inghilterra è possibile effettuare operazioni simili con Nested, e in Australia con Sellable, il cui motto è “we work with the best real estate agents” (tradotto: lavoriamo con i migliori agenti immobiliari“.

Il concetto è davvero semplice: loro non agiscono come intermediari bensì come acquirenti. E’ l’azienda stessa infatti che acquista l’immobile versando la cifra concordata che sarà peraltro offerta in maniera totalmente innovativa, poiché il prezzo verrà calcolato da speciali algoritmi dando una valutazione precisissima dell’immobile.

L’ultimo esempio innovativo della categoria arriva proprio in Italia: Casavo che grazie alla propria piattaforma tecnologica alimentata da una grande mole di dati e da algoritmi intelligenti, riesce a fornire valutazioni precisissime del prezzo di mercato degli immobili in sole 24 ore e acquista entro 30 giorni a un prezzo garantito.

Il servizio è totalmente gratuito ma, rispetto al reale valore di mercato, alle offerte viene applicato uno sconto dell’8% che serve a coprire i costi operativi e i rischi associati alla loro attività.

Per vendere la propria casa in 1 mese ricevendo una prima offerta entro 24 ore o anche soltanto per ottenere una valutazione gratuita del vostro immobile potete andare su casavo.it. La startup proptech italiana, per ora, è attiva su Milano e Roma, ma la strategia di crescita della società prevede una rapida espansione in tutte le principali città del Paese.

di Simona Monterosso – responsabile marketing Casavo

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