Butembo, al via il progetto di una scuola per bambini e bambine sordomuti

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C’è una via alternativa alla depredazione del Continente, alla ricolonizzazione, all’espropriazione massiva delle risorse, ugualmente c’è una prospettiva diversa rispetto alla povertà, all’emigrazione forzata, alla violenza e al terrorismo. Si parte dalla scuola come motore per la costruzione della coscienza ma anche come pratico avviamento alle professioni. Al di là che si nasca in un contesto difficile il diritto a imparare e a rendersi autonomi dev’essere garantito e in tal senso l’Italia da sempre esporta una cultura basata sulla cooperazione e l’avviamento allo sviluppo.

A Butembo, nella Repubblica Democratica del Congo, in un territorio come quello del Kivu Nord, ricco da un punto di vista di risorse e per questo molto ambito, sta nascendo un complesso scolastico, dedicato a bambini e bambine sorde, grazie alla vendita di alcuni immobili della Piccola Missione per Sordomuti siti a Bologna, Firenze e Molfetta. La vendita è stata possibile grazie alla rete di Remax, il network che sta rivoluzionando il mercato immobiliare in Italia. A concretizzarla i professionisti Maddalena Bellingreri di Bologna, Vanni Bordignon di Molfetta e Leonardo Gestri di Firenze.

Il progetto, denominato Dove l’amore parla… più forte punta sulla formazione e, grazie alla presenza di laboratori artigiani, al favorire l’autoimprenditorialità delle persone che si trovano private dell’udito. Una disabilità che non si vede ma che incide pesantemente soprattutto in un contesto difficile. Il sistema sanitario della Repubblica Democratica del Congo, fiaccato dalla guerra e dal terrorismo, è ancora carente, mentre le campagne vaccinali quasi del tutto assenti: questo si traduce in un aumento di malattie come rosolia, meningite, otiti causa di sordità. Da qui la necessità di intervenire.

A coordinare il progetto ci pensa una persona che ha una lunga esperienza con la sordità. Si tratta di Padre Savino Graziano Castiglione, Superiore Generale e Rappresentante Legale della Piccola Missione che ha già operato in diversi contesti globali. Padre Savino è stato impegnato dal 1988 al 2001 in un progetto analogo per le persone con sordità nelle Filippine. “La sordità è un handicap invisibile, isola i bambini e per questo dobbiamo intervenire, per ricostruire intorno al loro un mondo vivo e aperto. A maggior ragione in questi contesti di estrema marginalità”, commenta.

Mentre ancora molto si dibatte sul destino del Continente che tra poco sarà il più popoloso al mondo, e non per nulla si parla di “Secolo Africano”, mentre si assiste ad una nuova “Corsa all’Africa” dovuta alle sconfinate riserve di materiali rari, un esempio di come si possa costruire un futuro differente per i più giovani e i più svantaggiati.

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