Rendere il patrimonio culturale un bene vivo, accessibile e sostenibile, proponendo esperienze autentiche nel rispetto dei luoghi e della loro storia. Il tutto con l’obiettivo di preservare la bellezza e l’autenticità dei siti storici per le generazioni di oggi e di domani. È questa la visione imprenditoriale che guida le scelte di Vitaliano Borromeo, presidente di Kaleon, nuova denominazione della storica SAG S.r.l., società nata nel 1983 per valorizzare e custodire il patrimonio italiano e internazionale.
Oggi Kaleon – dal greco καλεόν (bello) – è pronta a diventare un riferimento per la gestione evoluta di beni culturali in Italia e nel mondo, puntando a trasformare luoghi simbolici in motori di sviluppo culturale, economico e turistico. Un equilibrio, in sintesi, che si muove tra identità e innovazione, e che già oggi si traduce nei numeri di Terre Borromeo e in una nuova idea di valorizzazione immobiliare a impatto culturale.
Domanda: Che cos’è Kaleon e con quali obiettivi nasce?
Risposta: Kaleon è la nuova denominazione di SAG S.r.l., società fondata nel 1983 dalla famiglia Borromeo nata per valorizzare e custodire il patrimonio culturale italiano e internazionale. Oggi la società gestisce Terre Borromeo, il brand che identifica i siti culturali e naturali sul Lago Maggiore storicamente legati alla famiglia, punto di riferimento e testimonianza della strategia di crescita della società. Kaleon si pone come pioniere nel settore del turismo culturale, proponendo un’alternativa qualificata che unisce tutela del patrimonio storico e turismo consapevole. Con un modello di business unico in Italia, Kaleon si propone al mercato come un progetto imprenditoriale caratterizzato dalla separazione tra gestione e proprietà degli asset immobiliari, favorendo un approccio manageriale all’attività di valorizzazione e godimento dei tesori culturali e artistici. Attraverso concessioni o contratti di locazione a lungo termine, Kaleon offre ai proprietari un ritorno economico sostenibile e una significativa riduzione degli oneri gestionali, assumendosi tutte le responsabilità operative necessarie per rendere i siti accessibili, aprirli al pubblico e garantirne la valorizzazione.
D: Con esempi come Parco Pallavicino o Isola Bella, avete dimostrato che conservazione e ritorno economico possono coesistere. In che modo la valorizzazione immobiliare di queste aree è diventata fonte di rigenerazione culturale e turistica?
R: Su tutte le Terre Borromeo – che comprendono: Isola Bella e Isola Madre nel Golfo Borromeo; Rocca di Angera; Parco del Mottarone; Parco Pallavicino e i Castelli di Cannero, che abbiamo inaugurato la settimana scorsa e che saranno aperti al pubblico a partire dal 28 giugno – favoriamo da sempre un turismo consapevole promuovendo un modo di viaggiare più attento e rispettoso dei luoghi visitati, delle comunità locali e dell’ambiente. Il nostro obiettivo è valorizzare il patrimonio storico, culturale e naturale senza snaturarlo, proponendo esperienze autentiche, che non puntano solo alla quantità dei visitatori, ma piuttosto alla qualità dell’esperienza e al rispetto del contesto, evitando un approccio frettoloso o superficiale. Il nostro è un invito a scoprire i luoghi con consapevolezza, per mantenerne viva la storia e la bellezza anche per le generazioni future. Ad esempio, la valorizzazione di siti come Parco Pallavicino ha rappresentato per noi non solo un’opportunità economica ma un vero motore di rigenerazione culturale e turistica. Nel 2017 abbiamo avviato la gestione del Parco, allora caratterizzato da un notevole potenziale inespresso e, attraverso un approccio manageriale e investimenti mirati, siamo riusciti a restituire questo luogo alla collettività, aumentando l’accessibilità e arricchendo l’esperienza del visitatore. Nei primi due anni, sono stati investiti circa 1,3 milioni di euro per il ripristino degli habitat naturali e il potenziamento delle infrastrutture, con un ulteriore impegno di 1,1 milioni di euro destinati a interventi di manutenzione e sviluppo. L’impatto della gestione si riflette nei risultati: i visitatori sono aumentati da 88.000 nel 2018 a 110.000 nel 2024 con una crescita media annua del 6%. Anche i ricavi sono raddoppiati nello stesso periodo passando da 850.000 euro a 1,7 milioni, con un cagr del 14%. Questo progresso è stato sostenuto da una strategia di sviluppo integrata, che ha ampliato l’offerta economica oltre il semplice ingresso turistico, includendo servizi aggiuntivi come ristorazione, tour guidati ed eventi educativi. Particolarmente rilevante è stata la collaborazione con scuole, che ha portato all’introduzione di visite didattiche, che ha consolidato il ruolo del Parco come destinazione formativa nei giorni feriali. L’apertura al pubblico e la diversificazione delle attività di spazi prima trascurati attivano un circolo virtuoso: la tutela del patrimonio genera valore, e quel valore alimenta nuova conservazione, trasformando luoghi storici in destinazioni vive, integrate nel tessuto culturale e sociale del territorio.
D: Turismo culturale e valorizzazione del patrimonio storico. Perché questo binomio è così importante oggi per il presente e il futuro del nostro Paese?
R: Siamo convinti che il patrimonio storico, artistico e culturale faccia parte della nostra storia e per questo debba essere preservato e valorizzato per essere poi trasmesso alle future generazioni affinché possano goderne e tramandarlo nei secoli. Per questo obiettivo è necessario che pubblico e privato lavorino insieme tramite collaborazioni che mirano a semplificare gli iter burocratici per il bene della cultura, di cui l’Italia è una delle principali culle.
D: Kaleon si è dichiarata aperta a formule innovative per la gestione di nuove strutture e la riqualificazione e successiva apertura di proprietà terze – in Italia e all’estero – con l’obiettivo di valorizzarle e preservarne il valore, riservandosi anche la possibilità di valutare potenziali alternative strategiche a supporto di tale crescita. Quali criteri guideranno le vostre scelte in questo senso?
R: Siamo aperti a valutare opportunità di crescita che rispecchino il percorso della società e i valori che ci guidano. Guardiamo alla situazione di mercato con attenzione e siamo aperti a considerare anche l’apertura del capitale ove ci fossero le condizioni adatte.