A 20 minuti dal Duomo di Milano, un progetto di rigenerazione urbana che offre servizi, smartworking, socialità e green experience: Borio Mangiarotti presenta Quinto Garden, residenziale frutto della collaborazione tra la società di sviluppo immobiliare e la società di property e asset management ideeUrbane, fondata da Enzo Albanese e Ivan Guinetti,.
Il nuovo progetto di rigenerazione urbana di Borio Mangiarotti e ideeUrbane, in cui Dils ha il ruolo di advisor e partner commerciale, si pone l’obiettivo di creare la CasaGiardino ideale con servizi di qualità accessibili a tutti, offrendo “più di una casa, meglio di un giardino”.
Quinto Garden si trova a Quinto de’ Stampi, nella zona sud di Milano (tra via Arno e via F. Maggi) in un’area di 4.900 mq, ed è caratterizzato da elementi come uno spazio di coworking per favorire il lavoro smart, un giardino dotato di area giochi per stimolare la socialità, una palestra illuminata da luce naturale che si estende in esterno al giardino, una portineria con un esclusivo spazio locker e aree comuni utilizzabili dal condominio. Servizi nati dalle rinnovate necessità del “vivere in città”, spesso richiesti da chi cerca casa a Milano, che sono disponibili a prezzi competitivi e al di sotto della media di mercato dell’area milanese.
Il complesso edilizio, concepito dall’architetto Lorena Fasolini, ha un valore di 26 milioni di euro ed è composto da 63 appartamenti (21 bilocali, 30 trilocali e 12 quadrilocali) dal design ricercato, architettura all’avanguardia e attenzione all’efficienza energetica, con giardini, logge e grandi terrazzi, all’interno di un immobile circondato da parchi e aree verdi.
Attualmente il progetto è in una fase iniziale di realizzazione: sono già state compiute le attività di demolizione ed è stato portato a termine l’iter autorizzativo per le bonifiche dell’area. L’inizio dei lavori di costruzione è previsto per settembre 2023 mentre il complesso residenziale vedrà la luce entro dicembre 2025.
“Realizzare complessi residenziali di eccellenza ma accessibili a tutti: è questa la filosofia progettuale che guida tutte le nostre operazioni di sviluppo immobiliare, e Quinto Garden non fa eccezione”, dichiara Edoardo De Albertis, ceo di Borio Mangiarotti. “Con grande attenzione alla qualità architettonica e dell’abitare, alla sostenibilità ambientale e alle esigenze delle persone che sceglieranno di vivere qui, intendiamo dare vita a un complesso residenziale che rappresenterà un unicum nell’hinterland milanese”.
“Siamo molto orgogliosi di questo nuovo progetto – afferma Albanese, fondatore di ideeUrbane – con cui desideriamo mettere sul mercato un complesso edilizio di alta qualità, sia nelle soluzioni che nei servizi aggiuntivi, in un momento particolare in cui iniziative come questa difficilmente riescono a essere realizzate nel capoluogo meneghino. Quinto Garden è stato pensato per quanti desiderano vivere in un’area urbana ‘con Milano a portata di mano’, con ampi spazi e immersa nel silenzio e nella natura, ma vogliono lo stesso usufruire di tutti i comfort di una casa in città, dal design su misura agli spazi di coworking. La vicinanza dei mezzi pubblici di trasporto, che consentono di raggiungere il Duomo in circa 20 minuti, è un elemento distintivo che si aggiunge alla possibilità di acquistare un appartamento moderno a un prezzo più accessibile, sebbene in un quartiere residenziale. Un aspetto tutt’altro che trascurabile se pensiamo all’attuale congiuntura economica caratterizzata da alti tassi dei mutui che rendono maggiormente difficoltoso l’accesso al credito”.
“Partendo da una conoscenza approfondita della zona – sottolinea Guinetti, amministratore unico e co-founder di ideeUrbane – abbiamo sviluppato Quinto Garden con un’architettura semplice, moderna e sostenibile, puntando a offrire al contempo una serie di servizi studiati per soddisfare ogni necessità. Spazi comuni per smart working e riunioni condominiali, pensati per essere flessibili nel loro utilizzo continuativo, oltre a una palestra e un’area giochi attrezzata per famiglie, con l’obiettivo di creare una ritrovata socialità interna ai nuovi edifici. Abbiamo, in pratica, cercato di trasferire le caratteristiche ormai comuni nei progetti milanesi più importanti in un complesso fuori città”.
