Il tema della casa ha riunito al Salone delle Colonne dell’Eur operatori privati e istituzionali per l’evento “Abitare a Roma. Sfide e proposte per una casa sostenibile”, organizzato da Ance Roma – Acer. Al confronto hanno preso parte, tra gli altri, il sottosegretario al ministero dell’economia e delle finanze, Federico Freni, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, gli assessori di Roma Capitale Maurizio Veloccia (Urbanistica e Città dei 15 minuti) e Tobia Zevi (casa e patrimonio), l’assessore regionale Pasquale Ciacciarelli (politiche abitative, case popolari, politiche del mare, protezione civile) e la neo presidente della commissione speciale del Parlamento europeo sulla crisi abitativa nell’Unione Europea, Irene Tinagli. Il direttore generale di Scenari Immobiliari, Francesca Zirnstein, ha illustrato, nella sua relazione, il quadro dell’emergenza abitativa e della domanda di case nella capitale.
“Il tema casa non riguarda solo Roma, ormai è esploso in tutta Italia e in Europa». A rimarcarlo, nel corso del suo intervento, il presidente Ance Roma – Acer, Antonio Ciucci. “È un problema complesso a cui non può essere data una risposta univoca. C’è sempre più bisogno non solo di fare case ma di fare case sostenibili sotto il profilo energetico, economico e della sicurezza. Case accessibili anche per quella fascia grigia di popolazione che sempre più sta sperimentando un’erosione del reddito e, dunque, sempre meno può permettersi l’acquisto di un’abitazione. Dobbiamo reperire 95mila abitazioni nei prossimi dieci anni per sopperire alle richieste di questi cittadini e delle fasce a basso reddito”.
E poi, ha aggiunto il presidente dei costruttori romani, “c’è da risolvere un altro problema, quello relativo all’accesso al credito: se nel 2007 il settore bancario destinava oltre 52 miliardi di euro agli investimenti in costruzioni, nel 2023 l’importo è sceso a 11,3 miliardi”. Le proposte dei costruttori, ha proseguito Ciucci, “guardano da una parte a un tavolo nazionale, che stiamo seguendo con Ance e Confindustria, per affrontare la questione con leve urbanistiche, finanziarie e fiscali, senza tralasciare gli aspetti sociali. Dall’altra, sul piano locale, si può certamente agire lavorando, ad esempio, sulla densificazione dei piani di zona della 167 e sul patrimonio pubblico, non solo del Comune ma anche dell’Ater, su cui attivare interventi in partenariato con i privati”. Infine, ha ricordato Ciucci, “è necessario accelerare l’iter della riforma costituzionale di Roma Capitale. Una città che conta 3,4 milioni di persone stabilmente residenti che diventano quotidianamente 4,7 milioni, considerando anche pendolari e chi la vive ogni giorno per motivi di studio o lavoro, non può non avere risorse finanziarie adeguate. In questo senso, se fosse finanziata la legge 42 del 2009, si potrebbero già dare alcune risposte ai cittadini su temi come la casa, la rigenerazione urbana, le infrastrutture e i trasporti”.
“Il futuro del nostro settore – ha detto la vicepresidente all’edilizia privata Ance Roma – Acer, Benedetta Bonifati durante la prima tavola rotonda – è legato alla riqualificazione del patrimonio immobiliare italiano, non solo storicamente vetusto ma anche non più adatto alle esigenze dei cittadini di oggi. È quindi urgente intervenire per portare la rigenerazione dove più c’è bisogno, cioè nelle zone periferiche, dobbiamo però far sì che le operazioni immobiliari siano sostenibili, altrimenti rimarranno iniziative irrealizzabili. Noi accogliamo la disponibilità del Comune a rivedere quelle iniziative per far sì che si concretizzino. Per chi non può accedere al libero mercato, l’utilizzazione dei piani di zona della 167 può essere una risposta purché siano superati quegli ostacoli che oggi ne impediscono la realizzazione”.