Il mercato immobiliare istituzionale italiano registra un andamento in ripresa: i primi 9 mesi del 2025 si sono chiusi con circa 7,5 miliardi di euro di investimenti, livello superiore del 13% circa rispetto al dato del Q1-3 2024, anno già in crescita in relazione al precedente. I volumi registrati sono risultati in aumento anche su base 12-mesi rolling (+18%). Il risultato evidenzia inoltre una crescita rispetto alla media dei Q1-3 degli ultimi 5 e 10 anni (+14 e +19% rispettivamente).
A guidare i volumi dei primi 9 mesi del 2025 sono stati i settori retail e office, con rispettivamente il 29% e 23%, seguito da hospitality con il 20% del volume totale ytd.
Nota di merito per il settore hospitality, dove la crescita rilevata nei primi 9 mesi dell’anno è stata la più importante fra le asset class tracciate: +91% rispetto allo stesso periodo del 2024, e +56% rispetto alla media dei 5 anni, nonostante la relativa flessione nel Q3.
Anche il settore alternatives, che comprende alcuni segmenti emergenti, ha contribuito ai volumi di investimento per un totale in notevole crescita, del +69% rispetto al 2024; all’interno di questa asset class la destinazione al primo posto è quella legata al living, seguita dall’healthcare.
I volumi realizzati dall’asset class retail si traducono in una crescita del 16% su base annua, che sale al 108% rispetto alla media dei 5 anni, confermando la dinamicità del settore, a seguito di una sostenuta ripresa di interesse, dopo aver sperimentato contrazioni negli anni precedenti. Anche nel settore office i volumi registrati a fine Q3 2025 sono in crescita y/y, sebbene sostanzialmente in linea con la media dei 5 anni (-2%).
La logistica, che ha contribuito per il 14% ai volumi totali, è stata caratterizzata da un calo del -23% rispetto al Q1-3 2024, anche se il totale registrato nei primi 9 mesi dell’anno rimane in linea con la media a 10 anni per il settore.
Alessandro Belli – head of hospitality di Bnp Paribas real estate advisory – ha dichiarato: “L’Hospitality si conferma asset class particolarmente dinamica e attrattiva, sia per gli investitori domestici che internazionali, istituzionali ma anche family office e owner operator. L’interesse si estende a tutto il territorio, con il 69% degli investimenti fuori Milano e Roma, su destinazioni leisure e città secondarie. Oltre alle prevalenti operazioni di riqualificazione e riconversione di asset esistenti (value add), cresce l’interesse dei capitali di lungo termine, pronti anche a cogliere le opportunità offerte da asset a fine ciclo di valorizzazione.”



