Andrian (eXp): “Oggi l’agente immobiliare è un nodo digitale”

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Nell’immobiliare oggi la mediazione immobiliare passa attraverso le piattaforme online, che si sono evolute sia in termini di strumenti a disposizione dell’agente che di ecosistema a servizio di chi vuole vendere o acquistare una proprietà.

Quali prospettive può riservare questo ambiente digitale ai mediatori immobiliari? La parola a Denis Andrian, amministratore delegato eXp Realty Italia.

DOMANDA: In che modo un agente immobiliare può sfruttare strumenti digitali e piattaforme online per rafforzare la propria presenza in rete e migliorare l’efficacia delle attività di mediazione?
R: Oggi un agente immobiliare non è più semplicemente un mediatore fisico: è anche un nodo digitale. Gli strumenti online permettono di amplificare la propria visibilità e scalare la fiducia prima ancora del primo incontro diretto. Utilizzando piattaforme digitali — dai social media alle AI assistant personalizzate — l’agente può costruire una presenza continua, autorevole e reattiva. L’uso di strumenti di intelligenza artificiale (come GPTs per generare contenuti, property descriptions o analisi di mercato personalizzate) permette di migliorare drasticamente la qualità e la frequenza della comunicazione con clienti e prospect. Aggiungiamo a questo i tour virtuali, i chatbot per il lead nurturing, e la capacità di gestire intere pipeline CRM in modo automatizzato, e l’agente non solo è più efficiente, ma può essere ovunque, in ogni momento. Quello che prima era “fare marketing” è oggi “essere un canale di fiducia sempre attivo”, e la tecnologia è il ponte tra l’agente e questo nuovo ruolo

D: Il cloud viene spesso citato come elemento chiave per l’efficienza e la collaborazione: quali vantaggi concreti può portare agli agenti immobiliari nell’organizzazione e gestione delle loro attività?
R: Il cloud ha completamente riscritto le regole del gioco nel real estate. Per un agente immobiliare, significa libertà operativa completa: ogni documento, contratto, schedulazione, attività di follow-up e analisi è accessibile ovunque e da qualsiasi dispositivo. Ma non è solo una questione di accessibilità — è di collaborazione in tempo reale, automazione e scalabilità. Un esempio concreto? La gestione di una trattativa: grazie al cloud, un team può coordinarsi con acquirenti, venditori, notai e consulenti in modo asincrono, evitando ritardi e errori. Ogni aggiornamento è sincronizzato, ogni attività tracciabile, ogni interazione archiviata in sicurezza. A livello organizzativo, significa anche meno tool proprietari costosi e più soluzioni modulari: oggi sostituiamo software da 1 milione di euro con apps low-code da 10 dollari al mese, integrate su piattaforme cloud-native. Questo riduce i costi e aumenta l’agilità operativa — e tutto questo va a beneficio dell’agente.

D: Quanto è importante oggi la formazione in ambito tecnologico per un agente immobiliare e quali competenze digitali ritiene indispensabili per restare competitivo?
R: Formarsi sulla tecnologia oggi non è più opzionale: è la nuova abilità di base, come sapere usare il cellulare 30 anni fa. Non significa che ogni agente debba diventare un esperto informatico, ma serve saper lavorare con l’intelligenza artificiale, dentro ambienti digitali e attraverso strumenti automatizzati. Le competenze fondamentali oggi includono la padronanza dei CRM cloud e sistemi di marketing automation, la capacità di utilizzare GPTs e AI assistant per contenuti, follow-up e consulenza personalizzata e l’abilità di analizzare dati di mercato in tempo reale (data literacy). E soprattutto, un mindset “digitale”: sapere testare, imparare velocemente e adattarsi a nuove tecnologie. In eXp, per esempio, stiamo formando sempre più “citizen developers”: agenti immobiliare che costruiscono le proprie app con tool no-code o low-code per risolvere problemi specifici in autonomia. Questo tipo di competenza — imparare a costruire soluzioni, non solo a usarle — sarà un differenziatore enorme nei prossimi 5 anni.

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