Quell’agenzia immobiliare doveva fallire. A ogni costo… E così un sessantenne di Bardonecchia ha pensato bene di compromettere il business dell’odiato intermediario andando a prosciugare alla fonte i possibili flussi di entrate dell’agenzia. In che modo? Impedendo ai potenziali clienti di sapere quali appartamenti e case fossero sul mercato…
Da un certo punto di vista il ragionamento non fa una grinza. E per mettere in atto il diabolico piano, il protagonista della vicenda ha deciso di passare qualche nottata a zonzo per le vie della cittadina in provincia di Torino, armato di tronchesino e col volto coperto, per danneggiare e asportare tutti i cartelli di vendesi e affittasi affissi agli immobili del paese.
Il motivo che ha generato tanto odio e innescato una così forte determinazione di vendetta il 60enne devastatore non l’ha voluto dire; nemmeno ai Carabinieri che, a seguito della segnalazione del titolare dell’agenzia immobiliare cui erano scomparsi da inizio anni ben 118 cartelli pubblicitari, sono giunti a identificare l’autore dei danneggiamenti utilizzando le immagini di varie telecamere di videosorveglianza sparse per il paese.
La vicenda, raccontata dalla stampa locale, nella sua ruspante semplicità e immediatezza è assai divertente. Ma fa anche sorgere domande sulla percezione che la categoria degli agenti immobiliari suscita nel pubblico. E sul ruolo di chi ne parla e ne racconta notizie e realtà, come le testate specializzate.
Ma davvero oggigiorno è ancora pensabile che per mandare gambe all’aria un agenzia immobiliare basti armarsi di un forbiciotto con cui fare coriandoli dei cartelli vendesi e affittasi?
E la tecnologia? E Internet? E i portali vetrina su cui le agenzie espongono la propria mercanzia?
Il futuro della professione di agente immobiliare sta inesorabilmente andando da quella parte, alla faccia degli sforbiciatori notturni. E’ il caso di imboccarlo con decisione e il prima possibile. E di farlo anche sapere, comunicandolo nel modo giusto e attraverso i canali più adatti.