A Milano e Roma il caro affitti non fa sconti a nessuno

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A maggio 2025, il prezzo medio degli affitti residenziali a Milano è di 22,57 euro al metro quadro. Le zone più care sono il centro, con quotazioni che arrivano fino a 30,79 euro al metro quadro, mentre le più economiche sono Baggio, Olmi e Bisceglie, dove il prezzo al metro quadro medio è di 15,51 euro.

Milano è decisamente la città più cara d’Italia per quanto riguarda gli affitti. Un affitto medio, ad esempio per un locale di 60 metri quadri a 22,57 euro al metro quadro, significa 1.354,20 euro al mese, ovvero 16.248 euro annui. Un impegno economico che rappresenta oltre il 40% del reddito familiare medio e oltre il 54% del reddito mediano.

Per comprendere l’incidenza del costo dell’affitto si può infatti guardare a quello che è il reddito medio degli italiani, che l’Istat ha stimato a  37.511 euro nel 2023, circa 3.125 euro al mese. 

La crescita dei redditi familiari in termini nominali è stata del 4,2% rispetto al 2022, ma non ha tenuto il passo con l’inflazione osservata nel corso del 2023 (+5,9% della variazione mediana dell’indice armonizzato dei prezzi al consumo dell’Istat), e questo ha portato a un calo dei redditi delle famiglie in termini reali del -1,6%. Questo per il secondo anno consecutivo.

Tirando le somme, quindi, l’incidenza dell’affitto sul reddito a Milano è estremamente elevata, soprattutto se si considera il reddito mediano, che rappresenta la situazione reale della maggioranza delle famiglie italiane.

Va leggermente meglio a Roma.

Roma è storicamente meno cara di Milano, mediamente, per quanto riguarda gli affitti. A febbraio 2025, il prezzo è di 18,3 euro al metro quadro (i dati sono fonte delle quotazioni immobiliari nel comune di Immobiliare.it).

Naturalmente, anche nella Capitale è il centro l’area più costosa, con quotazioni che arrivano fino a 30 euro al metro quadro, mentre le periferie, come ad esempio Roma Est, scendono di parecchio, toccando anche livelli di 11,7 euro al metro quadro.

Anche in questo caso, se si prende ad esempio un bilocale di 60 metri quadri e lo si moltiplica per 18,3 euro al metro quadro, si ottengono 1.098 euro al mese, ovvero 13.176 euro annui per il pagamento della pigione.

Ecco che l’affitto medio di 13.176 euro a Roma rappresenta circa il 35% del reddito familiare medio e quasi il 45% del reddito mediano.

Anche se gli affitti a Milano sono superiori rispetto a Roma (in media e soprattutto nei quartieri più centrali), in entrambe le città l’incidenza dell’affitto sul reddito è molto elevata e va a superare spesso la soglia del 30-40%, oltre la quale si parla di sovraccarico d’affitto, che secondo standard europei va a segnalare una situazione di difficoltà per le famiglie e i lavoratori, specialmente nei grandi centri urbani.

Il caro affitti resta comunque un problema nazionale, a causa degli aumenti sostenuti che si sono verificati negli ultimi anni. Secondo l’analisi di Scenari immobiliari, negli ultimi dieci anni, dal 2015 al 2025, i canoni di locazione in Italia sono aumentati in media dell’8,4% a livello nazionale

Secondo Scenari, in Italia quasi il 24% dello stock abitativo complessivo (circa al 21,5% se si considerano esclusivamente le locazioni tradizionali) è costituito da case impiegate per la locazione. In una panoramica nazionale, le case in locazione hanno una dimensione media di poco inferiore agli 85 metri quadrati e un canone mensile di poco superiore ai 580 euro. 

Nel corso del 2024 il mercato locativo residenziale ha proseguito una traiettoria di crescita nei canoni medi, con dinamiche particolarmente marcate nelle aree metropolitane e nei principali centri universitari. A livello nazionale, nel 2024, i canoni di affitto hanno registrato un incremento medio del 4,7 per cento su base annua, con variazioni sensibilmente superiori in città come Milano e Roma, dove gli aumenti hanno superato il 5%.

Le previsioni per l’anno in corso indicano un leggero incremento dei canoni di locazione che, a livello medio nazionale, comporterà un incremento di oltre il 4% portando il valore medio di riferimento a superare gli 85 €/mq/anno.

Un mercato della locazione alimentato soprattutto dalle difficoltà riscontrate dalle famiglie a finalizzare l’acquisto di una casa, e da una domanda che continua nel suo processo di concentrazione in corrispondenza dei grandi centri urbani della penisola stimata da Scenari Immobiliari in 3,95 milioni di famiglie, studenti e neolaureati, domiciliati.

Le misure del comune di Milano

Il comune di Milano ha attivato la Misura unica contributo affitto 2025, con cui ha stanziato 1,2 milioni di euro a sostegno dei nuclei familiari in difficoltà con il pagamento dell’affitto di un alloggio nel mercato privato della locazione. 

Focus sugli under 35 al primo impiego, che vivono in un appartamento in affitto, per favorire l’inserimento nel tessuto sociale. Possono presentare domanda i nuclei con Isee non superiore a 26.000 euro, residenti in un alloggio in locazione a Milano da almeno sei mesi, con regolare contratto di affitto.

E poi c’è il Piano Casa, sotto i riflettori per la sua natura ambiziosa: un piano che il Comune di Milano ha messo in piedi con un orizzonte di tempo decennale, entro cui vuole realizzare 10.000 nuovi alloggi a prezzo accessibile, di cui 6.500 in città e 3.500 nell’hinterland.

Si tratta di una misura straordinaria che va a tamponare un problema ordinario, che può rendere estremamente complicata la vita di chi, soprattutto, non ha ancora assunto una posizione lavorativa stabile, tale da poter ricevere uno stipendio cospicuo, o non ha possibilità di permettersi un affitto che, di per sé, richiederebbe uno stipendio che sia almeno il doppio della media nazionale.

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