Nuovo primato per i prezzi degli affitti in Italia che salgono a quota 14,7 euro/m². A maggio, i canoni di locazione in Italia hanno infatti registrato un aumento dell’1,1%, portando il prezzo medio a 14,7 euro al metro quadrato.
Il dato è frutto dell’analisi idealista, da cui emerge che nel mese di maggio si è registrata una crescita dei canoni di locazione nel 51% dei capoluoghi italiani monitorati. Ravenna (5,3%), Pesaro (5%) e Imperia (4,6%) guidano la classifica degli aumenti p, seguite da altri 27 centri che mostrano rialzi superiori alla media nazionale. Tra questi spicca Palermo, con una crescita dell’1,7%.
Tra le grandi città, segnali di stabilità e crescita moderata si rilevano a Venezia (1%), Firenze (0,4%) e Milano (0,3%), mentre Cagliari resta invariata rispetto ad aprile. In calo invece Torino (-1,7%), Genova (-1,5%), Napoli (-1,1%), Roma (-1%) e Bari (-0,8%). Le flessioni più marcate si registrano a Como (-4,9%), Cuneo (-4,7%) e Pescara (-4,4%).
Milano si conferma la città italiana con i canoni di locazione più elevati, registrando una media di 23,7 euro al metro quadro. Seguono Firenze con 21,8 euro/m², Venezia con 21,3 euro/m² e Roma con 18,5 euro/m². Anche Bologna, Como, Napoli e Bolzano superano la media nazionale, attestata a 14,7 euro/m² al mese, con valori rispettivamente di 17,6, 17,1, 15,5 e 15,3 euro/m². All’estremo opposto, le città più convenienti per gli affittuari risultano essere Caltanissetta, con un canone medio di 4,7 euro/m², seguita da Reggio Calabria e Vibo Valentia, entrambe con 5,4 euro/m².
Anche a livello provinciale si conferma il trend di crescita, con 63 province in aumento. Spiccano Ravenna (21,4%), Vibo Valentia (17,1%), Campobasso (11,1%) e Aosta (11%) per le crescite a due cifre dovute alle richieste dei proprietari. Il mercato provinciale di Milano (0,4%) registra una crescita modesta, stabili, rispetto ad aprile, Napoli, Venezia e Roma. Sul versante opposto, 36 province registrano cali nei canoni di locazione, con i ribassi più marcati a Vercelli (-12,5%), Belluno (-11,5%) e Rovigo (-7,4%).
Analizzando i valori unitari medi per provincia, Lucca si posiziona come l’area più costosa d’Italia, con una media di 30,3 euro/m² mensili. La seguono Belluno con 28,5 euro/m², Rimini con 25 euro/m² e Aosta con 23,4 euro/m². In totale, sono 14 le province dove i canoni richiesti superano la media nazionale, con una fascia di prezzo che va dai 22,7 euro/m² di Milano ai 14,49 euro/m² di Como. Nelle restanti 88 province monitorate da idealista, i valori restano al di sotto della media nazionale: si parte dai 14 euro/m² di Imperia fino ad arrivare ai 5,6 euro/m² di Enna, la provincia con i canoni più economici d’Italia.
A livello regionale, il mercato degli affitti mostra una crescita diffusa lungo tutta la penisola. Le uniche eccezioni sono rappresentate da Friuli-Venezia Giulia e Piemonte, che registrano una flessione rispettivamente dell’1,4% e dello 0,2%, mentre i prezzi rimangono stabili in Sardegna e Veneto.
Le maggiori variazioni più marcate si osservano in Valle d’Aosta, con un incremento dell’11%, seguita dal Molise con il 9% e dall’Umbria con il 3,8%. Rialzi sopra la media dell’1,1% registrata a livello nazionale, anche per Calabria (3,1%), Basilicata (2,5%), Sicilia (2,1%), Liguria (1,8%) e Marche (1,5%).
In termini di valori assoluti, la Valle d’Aosta si conferma la regione con i prezzi di locazione più elevati, con una media di 23,4 euro/m² mensili. Seguono Lombardia con 19,8 euro/m², Toscana con 18,1 euro/m², Lazio con 15,8 euro/m², Trentino-Alto Adige con 15,1 euro/m² ed Emilia-Romagna con 15 euro/m². Al di sotto della media nazionale si collocano le restanti 14 regioni, con richieste che vanno dai 12,6 euro/m² della Liguria, fino ad arrivare ai 7,1 euro/m² della Basilicata, che si conferma la regione più economica.