I tassi pesano sull’economia e sul real estate Usa

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Secondo Doug Duncan, senior vice president e chief economist di Fannie Mae, “l’economia sta continuando a scivolare verso una modesta recessione, prevista per l’inizio del prossimo anno, con l’edilizia residenziale alla guida del rallentamento. L’aumento dei tassi di interesse ha innescato la tipica riduzione degli investimenti residenziali, che ha sempre portato a un rallentamento economico o a una recensione. Dal nostro punto di vista, la buona notizia è che i dati demografici rimangono favorevoli all’edilizia residenziale ed il settore sembrerebbe dunque ben posizionato anche per guidare l’economia fuori da quella che prevediamo sarà una breve recessione”.

Negli Stati Uniti nel 1960, solamente il 13% delle case era abitata da un solo occupante, oggi ci si avvicina al 30%, e guardando alla sola porzione relativa alle persone con più di 50 anni si raggiunge addirittura il 36%. Oggi quasi 26 milioni di americani dai 50 in su vivono da soli, rispetto ai 15 milioni del 2000. Gli ultracinquantenni di oggi hanno maggiori probabilità rispetto alle generazioni precedenti di essere divorziati, separati o mai sposati. Le donne di questa categoria hanno avuto più opportunità di avanzamento professionale e di indipendenza finanziaria rispetto alle generazioni precedenti e rappresentano oggi oltre il 60% degli anziani che vivono da soli.

40 anni fa, le unità abitative inferiori ai 1.400 piedi quadrati (130 mq) costituivano circa il 40% di tutte le nuove costruzioni; oggi, nonostante il numero dei single sia aumentato, solamente il 7% delle nuove costruzioni è costituito da case più piccole.

Nel quarto trimestre del 2019, le famiglie statunitensi detenevano circa 1.000 miliardi di dollari tra contanti e conti correnti. Nel 2° trimestre del 2022, l’importo è salito a 4.700 miliardi di dollari. Non è mai accaduto nulla di simile negli ultimi 70 anni (seconda guerra mondiale a parte). Nel corso del 2020 e del 2021 il governo federale ha versato direttamente nelle tasche degli americani quasi 1.500 miliardi di dollari in sussidi, e coloro che non ne hanno avuto bisogno, grazie ai mercati azionari e immobiliari, hanno registrato guadagni eccezionali. Soprattutto all’inizio della pandemia, le possibilità di spesa erano poche ed i tassi di interesse erano così bassi che non aveva molto senso spostare il denaro dal proprio conto corrente (o da sotto il materasso). Sarà questa massiccia riserva di denaro a rendere l’ormai prossima “recessione” molto diversa da ciò a cui siamo abituati.

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