Da un concorso la nuova vita del rifugio alpino Guido Corsi

Data:

Nel dicembre 2017 una tromba d’aria ha divelto e asportato la copertura della falda sud del tetto e danneggiato gli spazi interni, successivamente messi in sicurezza e parzialmente bonificati, del rifugio “Guido Corsi” nel Comune di Tarvisio (UD). La Società Alpina delle Giulie ha in seguito promosso un concorso per la ristrutturazione: non era escluso nessun tipo di intervento dal mantenimento parziale alla completa demolizione e ricostruzione.

E’ risultato vincitore il progetto firmato congiuntamente dai due studi Colombo/Molteni Larchs Architettura (con Alessandro Gaffuri) + Baserga e Mozzetti Architetti con la seguente motivazione della Giuria: “Il progetto propone una struttura compatta e funzionale. La riconfigurazione complessiva dell’edificio con un carattere contemporaneo mette in evidenza al suo interno gli elementi che costituiscono la memoria storica del rifugio Corsi. La composizione del nuovo rifugio riesce a contrapporre la grande apertura degli spazi comuni al piano terra con una sequenza di finestre di limitate dimensioni corrispondenti alle singole stanze dei piani superiori. La copertura a falda e la monomatericità del rivestimento trasmettono un senso di robustezza e di protezione. Infine il lucernario, posto nel punto più alto del tetto, assolve il ruolo di segnale che in particolari condizioni atmosferiche può essere rilevante”.

Il rifugio è costituito da due nuclei, il primo del 1923, costruito in parte con le pietre delle trincee della Prima Guerra Mondiale e riconoscibile allo stato attuale in due locali al piano terra; il secondo del 1970, in ampliamento del primo nucleo, è quello maggiormente danneggiato. Il progetto di ristrutturazione parte dalla massa e dalla materia dell’edificio già presente, non in senso storicista ma da un punto di vista materico e costruttivo: la pietra delle trincee e le murature esistenti diventano i segni presenti di una storia in divenire.

Il nuovo edificio, completamente rivestito, rame sulle facciate e zinco titanio in copertura, mostra un’immagine apparentemente nuova dell’ampliamento, che rimane legato al rifugio attuale proprio nella densità materica e nella presenza della massa fisica del nuovo volume, dimensionalmente comparabile all’esistente. Il progetto propone quindi una soluzione compatta, semplice e chiara; la conformazione dinamica permette un naturale inserimento nel profilo della montagna integrando l’edificio al contesto.

All’interno il nuovo involucro rivela un ambiente morbido, caldo e accogliente; un grande camino, che è al tempo stesso lucernario, completa la sagoma dell’edificio e diviene luminosa lanterna nelle ore più buie. Nessuna citazione, ma la logica consapevolezza della storia passata che diventa espressione di continuità in un processo di profondo rinnovamento.

di Danilo Premoli – Office Observer
 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Ultimi articoli

Related articles

Cinque motivi per rilanciare (subito) su Londra

La settimana dal 26 al 31 maggio 2025 è stata movimentata nel mondo dell’urbanistica inglese. Alcune dichiarazioni e...

L’industria dei centri commerciali si rafforza: innovazione e impatto sociale trainano la crescita

L'industria italiana dei centri commerciali continua a mostrare la sua forza e vitalità, come emerso dal recente Cncc...

Sostenibilità, come l’Ai può guidare le scelte green di agenti e clienti

Il settore immobiliare è un pilastro fondamentale dell'economia globale, ma è anche un grande contributore alle emissioni di...

P3 acquisisce area di sviluppo da 50mila mq attraverso il fondo Giano

Il fondo Giano, interamente sottoscritto da P3 e gestito da Savills Investment Management SGR S.p.A., ha acquistato un’area...