La primavera incalza, le giornate si allungano e le temperature diventano via via più miti. Le aree verdi del be© di Cassina de Pecchi sono ormai completate e resistere alla tentazione di sfruttare una pausa per una passeggiata o a quella di lavorare direttamente all’aperto non è facile. E cedervi può avere addirittura effetti positivi.
I primi studi su come l’aspetto dell’ambiente e l’utilizzo delle piante influenzino le percezioni e le nostre funzioni vitali risalgono al 1960, quando ne venne intrapreso uno nella Germania Ovest che voleva testare la potenzialità della vegetazione nel migliorare la percezione degli ambienti, interni ed esterni, e di come questa migliorata percezione influisse sui ritmi produttivi di un’azienda.
Sempre uno studio tedesco ben più recente (2017), effettuato dai ricercatori del Max Planck Institute for Human Development di Berlino e pubblicato sulla rivista Nature, evidenzia come vivere e lavorare in prossimità di ambienti naturali favorirebbe una migliore salute dell’amigdala, quell’area del cervello che lavora coi meccanismi di difesa dallo stress.
Un altro studio condotto da un team internazionale e diretto dai ricercatori dell’Università di Exeter e di Cardiff ha dimostrato che piante e fiori rendono i lavoratori più felici. E l’effetto di fiori e piante è notevole: dotare gli uffici spogli di qualche bel vaso può far schizzare in alto la produttività del 15%.
Secondo gli scienziati, in realtà, ancora non è possibile stabilire definitivamente se vivere in prossimità di aree verdi migliori la salute del cervello o se invece persone con cervello più sano tendano a scegliere di vivere più vicino alla natura.
Come spesso accade, però, stabilire se sia nato prima l’uovo o la gallina non ha molto senso… Ciò che più conta è che lavorare a stretto contatto con il verde faccia bene alla salute e al benessere generale dei lavoratori, rendendoli più collaborativi e produttivi.