Macos: “Il Conto Termico 3.0 apre una nuova stagione per l’edilizia sostenibile”

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Il 2026 si prospetta come un anno di svolta per la rigenerazione del patrimonio edilizio italiano. Con l’arrivo del Conto Termico 3.0, le opportunità di efficientamento energetico e riqualificazione sostenibile diventano ancora più accessibili e concrete.
L’aggiornamento del meccanismo d’incentivazione — che introduce semplificazioni procedurali, un ampliamento dei beneficiari e maggior sostegno agli interventi integrati — rappresenta un’evoluzione delle politiche di supporto alla transizione energetica.
Tra le aziende che si stanno già muovendo per integrare questo strumento nelle proprie strategie operative spicca Macos Srl, impresa edile bergamasca in prima linea nella rigenerazione urbana e nella riqualificazione degli edifici pubblici e privati.

Le applicazioni più efficaci del Conto Termico 3.0 emergono nei comparti residenziale, terziario evoluto e pubblico, dove l’elevato fabbisogno energetico rende strategico l’impiego di tecnologie ad alta efficienza. Se pianificato fin dalla fase progettuale, l’incentivo può contribuire alla bancabilità degli interventi e al raggiungimento degli obiettivi ESG, ormai imprescindibili nel mercato immobiliare contemporaneo.

2025: un anno di crescita e consolidamento

Il 2025 si chiude per MACOS con risultati significativi, che confermano la solidità dell’azienda e la sua capacità di interpretare con competenza le sfide della transizione energetica. Con un fatturato stimato di 249 milioni di euro e 12 operazioni immobiliari tra nuove costruzioni e riqualificazioni, l’impresa rafforza la propria presenza in Lombardia e nel Centro Italia, dove ha già in programma nuovi cantieri per oltre 350 milioni di euro nei prossimi tre anni.
Oggi MACOS rappresenta un motore della rigenerazione edilizia lombarda, con un approccio che unisce tecnologia, sostenibilità e sicurezza. Attiva su decine di cantieri distribuiti in cinque province — Brescia, Lodi, Cremona, Milano e Bergamo — l’azienda opera su edifici residenziali, direzionali e sociosanitari, molti dei quali storici o datati, sottoposti a interventi di riqualificazione integrata che comprendono adeguamenti antisismici, isolamento termico, rifacimento delle coperture, sostituzione degli infissi e installazione di impianti tecnologici ad alta efficienza.
«Guardiamo con fiducia al futuro: le ristrutturazioni legate al Conto Termico 3.0 rappresentano una delle aree di crescita più rilevanti per l’espansione del settore», afferma Marius Neagu, amministratore di Macos.

Via dei Pini: un intervento simbolo della rigenerazione urbana

A Milano, Macos si avvia al completamento del grande cantiere residenziale di via dei Pini 4, 6 e 7, che ha coinvolto oltre mille famiglie. Avviato nel febbraio 2025, l’intervento ha restituito agli edifici nuove condizioni di sicurezza, efficienza energetica e comfort abitativo, ponendo fine a una situazione di stallo che durava da anni.
Con 90.000 m² di facciate riqualificate, 75.000 m² di cappotto termico, 15 impianti fotovoltaici e sistemi di smart building diffusi, il progetto rappresenta un modello di rigenerazione integrata e sostenibile.
«Siamo orgogliosi di aver trasformato questi edifici in spazi più sicuri ed efficienti, offrendo benefici concreti a chi li abita», sottolinea Marius Neagu.

Tecnologia, sicurezza e sostenibilità

Macos impiega sistemi antisismici di ultima generazione, materiali innovativi e tecniche costruttive ad alte prestazioni. Gli interventi comprendono la sostituzione di parapetti e scale d’emergenza, l’adeguamento delle vie di fuga, la posa di cappotti termici in lana di roccia e la realizzazione di coperture ventilate e serramenti ad alte prestazioni acustiche ed energetiche.
Le nuove centrali termiche e gli impianti fotovoltaici fino a 800 kW, spesso dotati di sistemi di accumulo, assicurano autonomia energetica e sostenibilità economica per le strutture coinvolte.

Una governance tecnica solida e replicabile

A rendere scalabili e affidabili questi interventi è la struttura tecnica e organizzativa di Macos, fondata su una solida base di certificazioni: ISO 9001, ISO 45001, SOA OG1 classe 8, Rating di Legalità AGCM, Modello Organizzativo 231.
La società è inoltre certificata come ESCO UNI CEI 11352:2014, qualificandosi per attività specialistiche in ambito energetico. Alla complessità tecnica si affianca la gestione finanziaria di progetti articolati, in un contesto di forte variabilità normativa.
Macos adotta un piano di liquidità triennale e strumenti di factoring per assicurare la sostenibilità economica degli interventi, anche grazie a partnership consolidate con fondi e istituti bancari. Solo nel 2025 sono stati attivati progetti per un valore superiore a 180 milioni di euro, nonostante le incertezze legate al contesto post-Superbonus.

Dalle RSA ai quartieri residenziali

A Sospiro, Lodi, Nave, Castelverde e Sant’Angelo Lodigiano, diversi istituti sociosanitari stanno già beneficiando degli interventi MACOS. In parallelo, a Pieve Emanuele, alle porte di Milano, l’azienda è impegnata in una delle riqualificazioni più estese della Lombardia, che interessa oltre mille unità immobiliari e rappresenta un modello replicabile di rigenerazione urbana.

Alla base della filosofia Macos c’è una convinzione chiara, che nasce dalla visione del suo fondatore: costruire bene significa valorizzare l’esistente, rendendolo più sicuro, sostenibile e adatto alle esigenze contemporanee.
”Crediamo in un’edilizia che migliora la vita delle persone e restituisce dignità agli edifici esistenti, soprattutto nei luoghi destinati alla cura e all’accoglienza”, conclude Neagu.
Sicurezza, risparmio energetico e sostenibilità non sono slogan, ma scelte progettuali e tecniche concrete, sostenute da competenze e responsabilità condivise.

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