Il patrimonio immobiliare di Giorgio Armani è il riflesso dello stesso rigore estetico, dell’equilibrio delle forme e del lusso discreto che da sempre hanno definito la sua moda.
A Milano, città luogo di vita e lavoro, si trova la sua dimora principale, l’edificio storico di via Borgonuovo, mentre a Pantelleria c’è il complesso di dammusi affacciati sul mare di Cala Gadir di sua proprietà. E poi, a Forte dei Marmi l’acquisto della storica Capannina, mentre a Broni, in provincia di Pavia, la villa storica nota come “la piccola Versailles”.
Il suo sguardo, però, è sempre stato internazionale. Residenze a Parigi, a Saint-Tropez, ai Caraibi e un attico a New York con affaccio su Central Park, sono proprietà immobiliari espressione della sua estetica applicata all’architettura e agli interni.
Il patrimonio personale di Armani è stato stimato tra gli 11 e i 13 miliardi di euro, secondo le principali fonti internazionali, mentre il gruppo registrava un fatturato di circa 2,3 miliardi di euro prima della sua scomparsa.
C’è poi la presenza Armani nel real estate internazionale: il marchio Armani/Casa cura progettazioni e interior design di residenze di alto livello è stato tra i primi, all’inizio degli anni duemila, ad approdare al real estate.
Il catalogo attuale include il complesso Mumbai The World Towers, il Beijing Capital Residences, residenze private a Londra e altri progetti globali. Un esempio è Residences by Armani/Casa a Miami, un edificio di 56 piani con 308 unità oceanfront, progettato dall’architetto César Pelli, con interni e aree comuni firmati Armani.
E come non citare l’Armani Hotel Milano, cinque stelle in via Manzoni, che sottolinea come Armani sia stato tra i primi a vestire di alta moda il mondo del real estate.