Intesa Sanpaolo dà un boost al settore alberghiero annunciando un’iniziativa di finanziamento di 10 miliardi di euro, con un’attenzione specifica alle strutture ricettive e all’ospitalità. Questa misura si inserisce in un accordo siglato tra Intesa Sanpaolo, Confindustria Alberghi, Federturismo e Federterme, e rappresenta la prima declinazione settoriale di un più ampio accordo quadriennale tra Confindustria e Intesa Sanpaolo, che prevede un programma nazionale congiunto di 200 miliardi di euro fino al 2028.
L’obiettivo dichiarato del programma è il rilancio del sistema produttivo e la capacità di cogliere opportunità legate a Transizione 5.0 e Intelligenza Artificiale, integrando risorse già stanziate per il PNRR. Le misure previste intendono rafforzare la collaborazione tra Intesa Sanpaolo e Confindustria, un rapporto che dal 2020 a giugno 2025 ha già fornito un sostegno finanziario di oltre 12 miliardi di euro alle imprese del settore turistico, principalmente PMI.
Dettagli dell’iniziativa e impatto immobiliare
Le azioni per la crescita e la competitività delle imprese turistiche, presentate dalla presidente di Confindustria Alberghi, Elisabetta Fabri, e dal responsabile della Divisione banca dei territori di Intesa Sanpaolo, Stefano Barrese, includono sia soluzioni finanziarie sia servizi dedicati.
Nello specifico, il programma prevede:
• La riqualificazione e l’aumento degli standard qualitativi delle strutture ricettive. Questo aspetto ha un impatto diretto sul valore degli asset immobiliari e sulla capacità di generare ricavi.
• Investimenti in prodotti, servizi, tecnologie e infrastrutture che accelerino i processi di transizione sostenibile, con attenzione all’economia circolare e all’ottimizzazione del bilanciamento energetico tramite fonti rinnovabili. Questi interventi possono comportare ammodernamenti strutturali e investimenti in impianti.
• Il supporto alla digitalizzazione delle imprese e alla formazione del personale.
• Iniziative a sostegno delle aggregazioni nel settore turistico ricettivo e alla crescita tramite finanza straordinaria.
• Il sostegno allo sviluppo di nuove soluzioni di staff housing, per facilitare la mobilità e l’attrazione dei lavoratori. Questo punto evidenzia un intervento diretto nel mercato immobiliare residenziale di servizio.
• Servizi di noleggio per i beni strumentali, per ottimizzarne l’efficienza energetica e il ciclo di vita.
Barrese ha sottolineato che i 10 miliardi di euro sono messi a disposizione per cogliere opportunità e migliorare la qualità nel settore. Ha evidenziato anche l’avvio di progettualità congiunte su occupazione e formazione, elementi cruciali per la crescita del personale e l’avvicinamento dei giovani al settore dell’accoglienza.
Contesto di mercato e prospettive
Il settore turistico italiano mostra segnali di crescita nel 2025. Uno studio di SRM, centro studi collegato a Intesa Sanpaolo, stima circa 477 milioni di presenze turistiche per l’anno in corso, con 212,1 milioni domestiche e 264,8 milioni straniere. Il valore aggiunto della filiera dovrebbe superare i 106 miliardi di euro, superando i livelli pre-pandemici. Il fatturato del comparto Alberghi e Ristoranti registra un incremento dell’1,6% sul 2024 e del 25,6% rispetto al 2019.
L’Italia si posiziona favorevolmente in Europa, con la media più alta (123,4 punti) nell’Indice di competitività turistica regionale (Ictr) elaborato da SRM, che analizza 98 regioni di Italia, Spagna, Francia e Germania. Province come Bolzano, Veneto, Toscana, Lazio, Emilia-Romagna e Lombardia figurano tra le prime 15 destinazioni europee.
Leopoldo Destro, delegato di Confindustria per la logistica, i trasporti e l’industria del turismo, ha rimarcato il ruolo centrale del turismo nell’economia italiana, stimando una spesa di circa 110 miliardi di euro nel 2024 e un impatto sul PIL di 275 miliardi. Ha evidenziato come il settore alberghiero attivi numerose filiere, generando occupazione, innovazione e sviluppo territoriale.