La Casa dell’acqua di Crescenzago, dopo 13 anni, si prepara a una nuova vita, ritrovando quella vocazione sociale di Casa, appunto, per cui era stata concepita. L’immobile di via Civitavecchia non sarà più un edificio in disuso, ma un poliambulatorio oncologico e centro di promozione della prevenzione.
Lilt Milano, la Lega italiana per la lotta contro i tumori, si è aggiudicata il diritto di superficie dell’immobile comunale per i prossimi 50 anni. La sua missione è trasformare i 1.350 metri quadri della struttura in un polo sanitario all’avanguardia, accessibile e sostenibile, capace di integrare diagnosi precoce, percorsi riabilitativi e cultura della salute.
Il progetto, distribuito su tre piani, è molto articolato e comprenderà: accoglienza e accettazione, sale d’attesa, studi medici, centro anti-fumo, centro prelievi, sale per la diagnostica per immagini di primo e secondo livello e per le procedure endoscopiche. La struttura sarà arricchita da spazi per il benessere dei pazienti e della comunità: patio verde, terrazza attrezzata, palestra, bar e sala conferenze per 50 partecipanti.
Il nuovo polo si fonderà su due pilastri strategici: la funzione sanitaria, focalizzata sulla diagnosi precoce per tutti, il follow-up e la riabilitazione per i malati; la funzione educativa, (sarà la sede delle iniziative della “LILT Academy”), opportunità di informazione e formazione e sui sani stili di vita e corsi di aggiornamento per i professionisti della salute.
A regime, si stima che il centro possa assistere ogni anno 47mila utenti per un totale di 85mila prestazioni sanitarie, seguire 5mila pazienti oncologici nel loro percorso di recupero e coinvolgere 4mila persone nelle sue proposte culturali.
“Uno spazio incompiuto – dichiara Emmanuel Conte, assessore al bilancio, demanio e piano straordinario casa – si trasformerà in un luogo di cura, aiuto e speranza. Accade grazie all’incontro fra il Comune di Milano e una realtà dedicata alla salute delle persone come LILT, con un progetto che risponde efficacemente ai bisogni del quartiere e della città. Un progetto speciale, ma non isolato. Da tempo, infatti, lavoriamo per la valorizzazione e il recupero capillare del patrimonio comunale e lo facciamo con le associazioni, le imprese e le realtà dinamiche che rendono Milano ogni giorno migliore. Un lavoro silenzioso fatto di buone collaborazioni e di risultati concreti. Come questo”.
“Immaginiamo di moltiplicare per tre i residenti di Milano. Otterremo quattro milioni di persone: è il numero di chi, in Italia, ha ricevuto una diagnosi di tumore – spiega Marco Alloisio, presidente di Lilt Milano -. Molti sono guariti o in cura, ma tutti hanno bisogno di essere seguiti per tornare a una vita piena. Troppo spesso, invece, si ritrovano soli, alle prese con un Sistema sanitario nazionale di grande valore, ma messo a dura prova dalla domanda crescente con risorse limitate. Con questo centro vogliamo creare un punto di riferimento, un luogo dove promuovere la prevenzione e lavorare in sinergia con la sanità pubblica. Siamo grati al Comune di Milano per avere creduto nel nostro progetto”.
L’iter è ormai avviato. Dopo l’aggiudicazione del bando e la consegna delle chiavi, è in corso la stesura del progetto esecutivo. L’inizio dei lavori è previsto per i primi mesi del 2026 e l’inaugurazione l’anno successivo. La posizione strategica, in un’area in piena riqualificazione, con parcheggio e metropolitana a pochi passi, renderà il centro facilmente accessibile.
Grazie a una partnership con Siemens Healthineers, Casa Lilt diventerà un reference site, un modello di riferimento per le tecnologie diagnostiche avanzate, dotato di apparecchiature di ultima generazione quali una TAC photon-counting (che consente di ottenere immagini di qualità superiore con una dose di radiazioni marcatamente ridotta), una risonanza magnetica dotata di software e hardware specificamente mirati alla diagnostica oncologica e un mammografo con tomosintesi e possibilità di acquisizioni in doppia energia col mezzo di contrasto.
L’investimento per dare vita a Casa Lilt è di circa 8 milioni di euro, necessari per la ristrutturazione e l’acquisizione delle apparecchiature. Per raggiungere questo traguardo, l’associazione lancia un appello alla generosità di grandi e piccoli sostenitori. Sarà possibile contribuire in vari modi: “acquistando” simbolicamente un metro quadro, “adottando” una sala o con una donazione libera. Una targa commemorativa celebrerà il sostegno dei donatori, sigillando il patto tra il nuovo centro e la sua comunità.