giovedì, Settembre 11, 2025

A Venezia lo sport diventa ecosistema

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Il Bosco dello Sport di Mestre Venezia va oltre il concetto di struttura sportiva al quale si è abituati in Italia, dove lo stadio è da una parte della città, il palazzetto da un’altra e il parco per lo sport all’aperto da un’altra ancora. Qui, invece, tutto è stato progettato e si sta costruendo per essere nello stesso luogo, tanto da essere definito un ecosistema urbano integrato.

Il progetto sta completamente ridisegnando un’area naturale abbastanza selvatica a Tessera, a due passi dall’aeroporto Marco Polo di Venezia. A luglio il comune veneziano ha dato il via libera alla dichiarazione di pubblico interesse, per cui il Venezia Calcio e la Reyer potranno concorrere alla gestione per i prossimi quarant’anni del nuovo stadio (18.500 posti) e dell’arena indoor (10.000 posti).

Di verde ce n’è in abbondanza e verrà salvaguardato perché il progetto prevede 62,5 ettari di bosco, 16 ettari di aree attrezzate e circa 60.000 alberi, molti ad alto fusto.

Un nuovo stadio per il Venezia calcio

Di certo il Venezia Calcio aveva bisogno di un nuovo stadio. Il Pierluigi Penzo, che si trova sull’isola di Sant’Elena, ha sicuramente un affaccio scenografico ma una logistica piuttosto scomoda, visto che per raggiungerlo servono i vaporetti, oppure una buona dose di allenamento per arrivarci a piedi dalla stazione di Santa Lucia. 

Il progetto del nuovo stadio semplifica quindi la logistica, ed è pensato per ospitare partite di Serie A, rugby ed eventi come concerti. Una sfida riguarda la viabilità. Le strade che costeggiano il Bosco dello Sport sono già molto trafficate per la vicinanza con l’aeroporto e dovranno sostenere sia il traffico automobilistico che quello dei mezzi pubblici. Allo stesso tempo, cittadini di Venezia, Mestre e dei comuni vicini potranno usufruire di 6 km di nuovi percorsi ciclabili.

Il progetto è stato affidato a Populous, studio di architettura leader mondiale nel settore dello sport. Il pool di imprese che andrà a costruirlo è formato da Costruzioni Bordignon, Fincantieri Infrastrutture e Ranzato Impianti, che a marzo 2024 si è aggiudicato la gara d’appalto.

Silvia Prandelli, senior principal e general manager di Populous Italia ha dichiarato: “Il prossimo Stadio di Venezia darà alla città l’infrastruttura sportiva che merita. Il suo design è pensato per rendere ottimale l’esperienza dei tifosi. Populous Italia è felice di contribuire così anche al progetto del Bosco dello Sport, un luogo dove l’intrattenimento di qualità e le attività sportive offerte a tutti i livelli, eserciteranno un potere trasformativo e rigenerativo sul territorio. Grazie alla sua posizione strategica sarà un catalizzatore di benessere, capace di richiamare numerosi visitatori nazionali e internazionali.”

Lo stadio, da 18.500 posti, avrà tratti curvi che seguono l’area del masterplan e dialogano con la vicina arena e il centro sportivo. La facciata sarà caratterizzata da un gioco di elementi verticali, con un disegno a mezzaluna e una cavea che si sviluppa in sezione semicontinua sui tre lati sud, est e nord.

In totale l’area del Bosco dello sport comprenderà:

  • uno stadio per calcio e rugby da 18.500 spettatori,

  • un’arena coperta multifunzionale da 10.000 spettatori per basket, pallavolo, pallamano, boxe, calcetto, tennis, concerti e spettacoli,

  • 8.000 mq di attrezzature per lo sport all’aperto (aree fitness, skateboard, pump track, campi da basket, volley e calcetto),

  • 5.000 mq di spazi per attività, manifestazioni ed eventi all’aria aperta.

Questi spazi saranno anche un’alternativa al Parco San Giuliano di Mestre dove si è provato più volte a fare grandi eventi, funestati nel 2007 e 2010 da trombe d’aria e nubifragi.

Sono previsti inoltre 2.000 mq di aree bimbi con attrezzature ludiche ed educative, percorsi e corridoi per attività strutturate (corsi bici, osservazione della natura), un campus per la formazione sportiva che su 6 ettari ospiterà istituti di formazione con servizi, un centro natatorio, una combat arena, un racket center (tennis, padel, pickleball), un centro per il calcetto, oltre a ulteriori servizi sportivi.

Sostenibilità al centro

La filosofia è carbon free: non prevede l’impiego di combustibili fossili. La progettazione segue i criteri ambientali minimi (Cam) stabiliti dal Ministero per la transizione ecologica e anche il principio Dnsh (“Do no significant harm” – non arrecare danni significativi).

Tutti gli edifici sono progettati con livello di prestazione energetica Nzeb (Nearly zero energy building). Sono privilegiati materiali e tecniche a basso impatto, fonti energetiche rinnovabili, un sistema di recupero e riuso delle acque piovane per ridurre al minimo le risorse idriche, e l’effetto “isola di calore” sarà mitigato grazie alla realizzazione di superfici permeabili e alla presenza degli alberi.

Infine, verrà adottato il Bms (Building management system) per garantire elevata efficienza gestionale dei fabbricati e dei relativi impianti.

Il Bosco dello Sport, quindi, è una grande opera che, in quanto tale, ha bisogno di tempo per essere costruita. I cantieri sono attivi e stanno già disegnando un profilo nuovo all’area del Marco Polo, ma soprattutto gettando il seme di spazi sportivi e culturali più semplici da raggiungere che erano quanto mai necessari per Venezia e per tutto il paese.

 

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