Negli ultimi anni, la progettazione degli spazi sanitari sta attraversando una fase di profonda trasformazione. Non si tratta più solo di costruire ospedali efficienti e tecnologicamente avanzati, ma di immaginare un sistema di strutture diffuse, accessibili, integrate nel territorio e capaci di promuovere la salute prima ancora che curare la malattia. In questo scenario, la Medicina Preventiva e la Salute Comunitaria diventano protagoniste, e con esse la necessità di spazi progettati con una visione innovativa, capace di favorire la prossimità, l’integrazione e l’accessibilità.
Un primo ambito fondamentale è rappresentato dall’integrazione di ambulatori e centri di prevenzione all’interno degli ospedali, in particolare nei presidi pubblici. Storicamente concepiti come luoghi di cura per patologie acute, gli ospedali oggi si stanno trasformando in strutture ibride, in cui coesistono attività diagnostiche, terapeutiche e preventive. L’inserimento di spazi dedicati alla prevenzione – come ambulatori per screening oncologici, consulenze nutrizionali, vaccinazioni e percorsi educativi – consente di intercettare precocemente i fattori di rischio e migliorare gli esiti di salute della popolazione. Questa integrazione favorisce la continuità delle cure e permette di ridurre l’accesso inappropriato ai pronto soccorso, rispondendo in modo più efficiente ai bisogni sanitari complessi.
Un secondo ambito riguarda la progettazione di strutture sanitarie accessibili e integrate con il tessuto urbano. La salute non è solo una questione clinica, ma anche sociale, ambientale e culturale. Per questo motivo, gli spazi destinati alla salute devono essere pensati come luoghi aperti, accoglienti e vicini alla vita quotidiana delle persone. La loro collocazione in aree centrali, facilmente raggiungibili con mezzi pubblici, vicine a scuole, mercati o spazi verdi, rafforza il senso di comunità e facilita l’accesso ai servizi, in particolare per le fasce più vulnerabili della popolazione.
Infine, è cruciale la realizzazione di poliambulatori e centri diagnostici di prossimità, diffusi capillarmente sul territorio. Queste strutture, che si avvicinano al modello delle Case della Comunità promosse dal PNRR, rappresentano un punto di riferimento per i cittadini nella gestione della salute quotidiana. Ospitano medici di medicina generale, pediatri, infermieri di comunità, psicologi, assistenti sociali e specialisti, favorendo una presa in carico multidisciplinare, soprattutto dei pazienti cronici e fragili. Il loro funzionamento ad orari estesi che possono coprire anche le 24h e la dotazione di strumentazioni diagnostiche di base – come ecografi, elettrocardiografi e laboratori analisi – permettono di intercettare precocemente i problemi di salute, evitando accessi ospedalieri non necessari.
In questa ottica, come studio EET abbiamo progettato molteplici “Case della Comunità”, strutture sanitarie e sociosanitarie territoriali, non come semplici edifici, ma come hub di salute. Spazi accoglienti, aperti, multifunzionali, pensati per ospitare ambulatori specialistici, centri di prevenzione, aree per la formazione e l’educazione sanitaria, ma anche luoghi di incontro tra cittadini e operatori sanitari.
La nostra esperienza inoltre ci ha insegnato che la qualità degli spazi influisce direttamente sulla qualità delle cure. Per questo, i nostri progetti integrano le più moderne tecnologie costruttive ed impiantistiche associate alla cura di ogni dettaglio architettonico per garantire ambienti confortevoli, sicuri e sostenibili. L’attenzione alla sostenibilità ambientale è parte integrante del nostro approccio: utilizziamo materiali ecocompatibili, riduciamo i consumi energetici e privilegiamo soluzioni che favoriscano il benessere ambientale e la qualità dell’aria indoor. Come EET, siamo parte di questa trasformazione, mettendo a disposizione la nostra esperienza e la nostra visione per creare spazi sanitari che migliorano la salute e la qualità della vita delle comunità. Investire nella prevenzione significa costruire una sanità più equa, efficiente e sostenibile. Progettare gli spazi giusti è il primo passo per rendere questo obiettivo una realtà concreta.
In conclusione, gli spazi per la medicina preventiva e la salute comunitaria devono evolversi da semplici contenitori di prestazioni sanitarie a luoghi attivi di relazione, prevenzione e cura, pienamente integrati nel contesto sociale e urbano. Questa trasformazione non è solo una sfida logistica o architettonica, ma rappresenta un cambio di paradigma culturale, in cui la salute viene riconosciuta come un bene comune da tutelare attraverso l’inclusione, la prossimità e l’attenzione alla persona nel suo insieme.
EET Cobolli Gigli e Monico Srl nasce nei primi anni ‘50 come studio di architettura associato tra gli architetti Giorgio Monico e Sergio Cobolli Gigli.
L’attività viene portata avanti dai rispettivi figli Riccardo Monico e Stefano Cobolli Gigli dall’inizio degli anni Ottanta. Ad oggi e nel corso del tempo la società si occupa di edilizia civile, progettando edifici ad uso abitativo, terziario, industriale, alberghiero e specializzandosi in particolare nel settore sanitario e dell’edilizia ospedaliera. A portfolio EET annovera importanti opere pubbliche, oltre che private, con un’esperienza di oltre 70 anni.
EET nel 2023 è entrata a far parte del gruppo WIP.