Cresce la domanda, crescono i prezzi e crescono anche le compravendite: Torino ha un residenziale in salute, con la domanda che, nei primi tre mesi del 2025, è salita quasi del 32% per le vendite e del 7,6% per gli affitti rispetto al primo trimestre del 2024.
Tale incremento dell’interesse ha condotto a un aumento sia dei prezzi che dei canoni: in 12 mesi (gennaio-marzo 2025 vs. gennaio-marzo 2024), i primi sono cresciuti del 4,2% e i secondi dell’11% circa. Attualmente, comprare casa nel capoluogo piemontese costa mediamente 2.071 euro/mq, mentre per affittarla bisogna mettere a budget, in media, 12,4 euro/mq. L’offerta, invece, ha evidenziato un comportamento differente nei due mercati: in quello delle compravendite si è notata una riduzione dello stock, in un anno, pari all’8,3%, mentre l’accumulo è stato rilevante, nonostante l’incremento dell’interesse, nelle locazioni (+15,4%).
Si è parlato di questo e di molto altro nel corso dell’incontro organizzato oggi da Aspesi Torino in collaborazione con Immobiliare.it e Intesa Sanpaolo.
Se si approfondisce l’analisi con un focus sui singoli quartieri torinesi, il Centro città rimane la zona più cara tanto per acquistare (3.935 euro/mq) quanto per affittare (16,3 euro/mq). Al secondo posto la rinomata area collinare di Cavoretto, Gran Madre (3.078 euro/mq per la vendita e 13,3 euro/mq per l’affitto), e al terzo Crocetta, San Secondo (poco più di 2.900 euro/mq per comprare e circa 13 euro/mq per affittare).
Guardando, invece, alle zone più economiche in assoluto, per acquistare si tratta di Borgo Vittoria, Parco Dora (circa 1.400 euro/mq), mentre per affittare i canoni più bassi si trovano a Barriera di Lanzo, Falchera, Barca, Bertolla, unica area a rimanere sotto i 10 euro/mq medi (9,1, per l’esattezza).
Nonostante il trend di rialzo dei prezzi, le compravendite, rispettando l’attuale andamento italiano, stanno tornando a salire anche a Torino, grazie soprattutto all’abbassamento dei tassi di interesse sui mutui promosso dalla BCE. I dati evidenziano infatti, per il periodo gennaio-marzo 2025, un +12% rispetto allo stesso trimestre del 2024, e un +14% sul medesimo periodo del 2019.
Tuttavia, l’immobile più richiesto da chi cerca casa a Torino rimane il bilocale in affitto, con il 24% delle ricerche complessive (l’anno scorso erano al 29%). Seconda posizione per il trilocale in vendita (17%) e terza per il bilocale in vendita (13%).
Guardando, infine, alle tendenze della provincia di Torino, i principali indicatori di mercato rispecchiano quasi sempre quelli del comune: nel comparto delle compravendite, rispetto al primo trimestre dello scorso anno i prezzi sono cresciuti dell’1,6%, a fronte di una domanda in rialzo del 19,2% e di un’offerta invece in contrazione (-6,4%). Ben più sostenuta la crescita dei canoni (+6,5%), anche perché la domanda di locazioni in provincia ha fatto registrare addirittura un +25,6%. L’unico dato che si discosta da quello del capoluogo è l’offerta di locazioni, in drastico calo nei 12 mesi (-15,1%).
“Nonostante il rialzo dei prezzi immobiliari, che ha riguardato anche Torino, il capoluogo piemontese presenta ancora costi più contenuti rispetto a quelli di diverse altre grandi città** della nostra Penisola – afferma Paolo Giabardo, direttore generale di Immobiliare.it – Analizzando le compravendite, solo le due big siciliane, Catania e Palermo, insieme a Genova, presentano prezzi più bassi rispetto a quelli della Città della Mole, mentre grandi capoluoghi come Milano, Bologna, Firenze, Roma e Napoli hanno costi decisamente superiori. Guardando al futuro, le previsioni evidenziano però, per Torino, una possibile ulteriore crescita per il prossimo anno. Alla fine del primo trimestre del 2026, si prospetta un +2,7% nell’ambito delle compravendite e addirittura un +11,5% in quello degli affitti”.
“Il rialzo dei prezzi delle case a Torino, sia in vendita che in affitto – dichiara Federico Filippo Oriana, presidente di Aspesi Unione Immobiliare – origina da un livello sceso troppo in basso per la seconda metropoli industriale italiana e riflette anche le grandi potenzialità di ripresa economica di cui Torino dispone. Se non ha funzionato -come si prevedeva- l’idea di una città in cui vivere per poi lavorare a Milano grazie all’alta velocità ferroviaria, funzionerà invece il modello di una bella città per viverci e anche lavorarci”.
Marco Crespi – presidente Aspesi Torino – dichiara: “A Torino sono in corso interventi strategici di rigenerazione urbana – dall’ex Westinghouse all’ex Manifattura Tabacchi, fino all’area di Porta Susa con l’Innovation Mile, la riqualificazione dell’ex Grattacielo Rai e la riconversione della vecchia stazione – che stanno ridisegnando interi quartieri. Questi progetti sono un volano per attrarre investimenti, favorire nuovi insediamenti e rendere sostenibili ulteriori trasformazioni, generando un effetto moltiplicatore per l’intera città”.
David Scala, responsabile mutui banca dei territori Intesa Sanpaolo: “Ai privati e alle famiglie di Torino e provincia nei primi 3 mesi del 2025 abbiamo erogato mutui per 169 milioni di euro, in crescita del 65% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Diamo grande attenzione alla sostenibilità ambientale, e con il nostro mutuo green rispondiamo all’esigenza di rinnovamento del patrimonio immobiliare con un’offerta che include finanziamenti al 100% del valore dell’immobile, con sconti importanti dello 0,50% sul tasso, l’azzeramento delle spese di istruttoria e la