L’Italia è il sogno degli stranieri che cercano casa, ma non dei giovani talenti nazionali

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Il primo semestre del 2025 si chiude con numeri in crescita sul fronte delle richieste di abitazioni da parte degli acquirenti internazionali. A rilevarlo è l’ultimo rapporto elaborato dal portale immobiliare italiano per l’estero Gate-away.com, che certifica come l’Italia rimanga ancora una volta una meta estremamente ambita per chi cerca una nuova casa all’estero. Numerosi i motivi del trend, che hanno portato il nostro Paese ad essere anche la prima scelta per chi cerca una seconda casa al di fuori della propria nazione. Incidono la qualità della vita, il desiderio di vivere a un ritmo più lento e sostenibile, il forte senso di comunità, l’accesso a beni culturali e naturali e la bellezza del patrimonio storico-artistico. Da considerare inoltre che sono molti gli acquirenti con origini italian, e desiderosi di riscoprire le proprie radici.

“In particolare i mesi primaverili – commenta Simone Rossi, co-fondatore di Gate-away.com – si confermano come un periodo molto dinamico sul fronte delle richieste di abitazioni. Proprio in questa parte dell’anno infatti gli acquirenti esteri, approfittando di una vacanza nel Belpaese, vanno alla ricerca della casa dei loro sogni, visitandola di persona e spesso concretizzando immediatamente l’acquisto. Un trend certificato dal dato delle richieste inviate dagli utenti esteri mentre sono in Italia, che nel primo semestre 2025 sono risultate in crescita del +32,29% rispetto allo stesso periodo del 2024. Questo periodo rappresenta dunque un’opportunità unica per le agenzie immobiliari o per chi desidera vendere una casa, al fine di entrare in contatto con una clientela internazionale”.

Da dove arrivano gli acquirenti: sul podio Usa, Uk e Germania

Nonostante gli Stati Uniti si confermino ancora al primo posto della classifica delle richieste di abitazione con una percentuale pari al 26,08%, si registrano nuovi trend che mettono in evidenza un mercato in continua evoluzione. Significativo è il dato che registrano i cittadini provenienti dal Regno Unito, che nel primo semestre 2025 fanno segnare una crescita delle richieste pari al +28,01% rispetto al primo semestre 2024. Un dato che permette di raggiungere la quota del 12,72% del totale delle richieste e di salire al secondo posto in classifica, superando la Germania che si ferma al 7,98%, confermando un trend al ribasso che prosegue da oltre 24 mesi. Scorrendo la classifica troviamo il Canada con il 4,15% del totale delle richieste, i Paesi Bassi (4%) e la Svezia con il 2,66%.

Un trend interessante arriva da alcuni Paesi dell’America Centrale e Meridionale, che registrano progressi sostenuti: il Messico segna un +81,51%, l’Argentina un +41,18%, il Cile +69,84% e il Brasile +19,16%. In questi casi, la motivazione principale che spinge alla ricerca di una casa in Italia è legata al desiderio di riscoprire le proprie radici italiane o al ricongiungimento con la famiglia. L’interesse di ricerca si concentra su soluzioni abitative fino a 100mila euro e riguarda in particolare appartamenti nelle regioni Liguria, Piemonte e Lombardia. Da segnalare infine anche il crescente interesse proveniente dagli Emirati Arabi Uniti, che registrano una crescita del +27,69%: in questo caso l’interesse si sposta su soluzioni abitative sopra i 600mila euro e riguarda in particolare casolari, ville e case di campagna da ristrutturare in Umbria, Toscana, Sicilia e Puglia.

Dal punto di vista demografico, il profilo tipico dell’acquirente estero è over 56 anni (81%), con una forte presenza della fascia oltre i 66 anni (38%) in crescita rispetto alle rilevazioni precedenti. La maggior parte degli utenti è sposata o in una relazione (78%), e un terzo ha figli a carico. Non sorprende quindi che sia aumentata la quota dei pensionati (42,77%), mentre tra i non pensionati prevalgono dipendenti (31,10%) e lavoratori autonomi (23,82%). Più del 40% possiede una laurea.

Le aree più attrattive: Salento, Lago di Como, Lunigiana, Valle d’Itria e Monferrato

Salento, Lago di Como, Lunigiana, Valle d’Itria e Monferrato sono le cinque zone dove si sono concentrate maggiormente le richieste di abitazioni nel primo semestre del 2025. Un trend che conferma come si stia assistendo a un’evoluzione delle preferenze degli acquirenti esteri rispetto al passato dove zone come il Chianti, la Maremma, la Versilia o il lago di Garda dominavano incontrastate per l’acquisto di una seconda casa. Oggi, pur rimanendo una delle regioni più richieste, con un’incidenza del 15,11% delle ricerche, la Toscana non è più l’unica opzione sulla mappa dell’acquisto immobiliare in Italia ma si assiste a una crescita poderosa di regioni come Sicilia, Puglia, Piemonte, Liguria, Abruzzo, Calabria e Umbria. Un interesse spinto dalla possibilità di vivere in un contesto che unisce le bellezze naturali, le città storiche, la gastronomia locale a prezzi più accessibili rispetto alle zone più turistiche.

Assistiamo così ad uno stravolgimento della classifica dei comuni più richiesti: al vertice troviamo Ostuni (Br), seguito da Santa Maria del Cedro (Cs), Caltagirone (Ct), Noto (Sr), Carovigno (Br), Todi (Pg), Nizza Monferrato (At), Scalea (Cs), Casciana Terme Lari (Pi), San Vito dei Normanni (Br). Tra le grandi città italiane la prima per interesse è Roma, che spinta dall’evento del Giubileo, registra una crescita del +80,24% rispetto allo scorso anno. Scorrendo la classifica troviamo Catania, Firenze che cresce del +2,73% a/a, Genova e Milano che segna un incremento annuo del +20,99%. Lontane in classifica troviamo Palermo, Bari nonostante una discreta crescita del +38% a/a, Napoli, Torino e Bologna.

Valore medio 407mila euro, con il 70% delle richieste per immobili entro i 250mila euro

Il valore medio degli immobili richiesti nel primo semestre 2025 si attesta a 407.942 euro, con una leggera salita dello 0,32% rispetto allo stesso periodo del 2024. Le richieste di acquisto si concentrano principalmente su immobili con un budget fino a 250 mila euro, che coprono oltre il 70% del mercato. In particolare, la fascia fino a 100 mila euro prevale con il 44,89%, seguita da quella tra 100 e 250 mila euro al 25,09%. Solo il 6,65% ricerca abitazioni oltre 1 mln di euro.

Gli acquirenti stranieri prediligono immobili già restaurati o abitabili (61,81% delle richieste), sebbene con una lieve flessione rispetto allo stesso periodo del 2024 (-9,45%). Le abitazioni più ricercate rientrano prevalentemente nelle seguenti categorie: appartamento (19,53%), villa (17,02%) e casa indipendente (13,04%). Da segnalare l’incremento di richieste rispetto al 1° semestre. 2024 di case di campagna (+18,41%), attici (+24,68%) e terreni edificabili (+18,64%).

La casa viene acquistata soprattutto in vista della pensione (46,3%), per un cambio vita (30,8%), ma anche per le vacanze (16%) o come investimento (6,3%). Internet rimane invece lo strumento di ricerca più usato, seguito dai portali immobiliari e dalle agenzie.

L’Italia è la meta preferita degli stranieri alla ricerca di una nuova abitazione

Dalle indagini di Gate-away.com emerge inoltre che l’Italia è la prima scelta per chi cerca una seconda casa all’estero. Secondo l’analisi, condotta tra gli utenti del sito iscritti alla newsletter, oltre la metà di chi ha risposto al sondaggio (53,06%) ha dichiarato di cercare casa esclusivamente in Italia, staccando nettamente le altre destinazioni del Mediterraneo come Spagna (22,31%), Portogallo (17,80%), nazioni che, come l’Italia, offrono un mix di clima favorevole, qualità della vita e bellezze paesaggistiche.

Dopo questo terzetto di testa, compaiono una serie di destinazioni che, pur con numeri più contenuti, rappresentano alternative significative nel processo decisionale degli acquirenti stranieri: tra queste in ordine cronologico di preferenza, figurano Francia, Grecia, Regno Unito, Malta, Cipro e Turchia. Non mancano poi mete meno convenzionali ma comunque esplorate da chi cerca soluzioni su misura. In questo gruppo rientrano, ad esempio, Paesi come Croazia, Austria, Costa Rica, Irlanda, Germania e Thailandia, scelti da una minoranza di utenti che privilegia scenari alternativi o contesti più di nicchia.

Nel complesso, il dato che emerge con forza è che, nonostante l’ampia offerta internazionale, l’Italia resta la destinazione immobiliare più desiderata, con un vantaggio netto in termini di interesse e appeal. “Una scelta – commenta Simone Rossi, co-fondatore di Gate-away.com – che appare tutt’altro che occasionale e che si lega a fattori profondi come la qualità della vita, la cultura, il legame affettivo o storico con il territorio e la possibilità concreta di iniziare un nuovo stile di vita, spesso legato alla pensione o a un desiderio di cambiamento radicale. Da sottolineare il fatto che molto spesso l’interesse e la voglia di acquistare una casa nasca proprio dopo aver scoperto e visitato durante un soggiorno o una vacanza le bellezze che il nostro territorio può offrire. Questo interesse internazionale rappresenta una grande opportunità da cogliere per chi deve vendere casa da privato o per chi gestisce un’agenzia immobiliare.”

Budget e tempi d’acquisto

Il 33,6% degli utenti che cerca casa ha un budget compreso tra i 101.000 e i 250.000 euro, ma è in aumento la fascia più bassa: il 23,1% dichiara un budget sotto i 100.000 euro, in crescita rispetto al 17% della rilevazione precedente. I tempi per l’acquisto sono brevi: il 37% punta a concludere entro un anno, e il 36% tra uno e due anni. Inoltre, il 34,5% intende vivere in Italia sei mesi l’anno, alternando il soggiorno con il proprio Paese d’origine, mentre il 23,2% punta al trasferimento definitivo.

Perché proprio l’Italia?

Cosa rende il nostro Paese così desiderabile agli occhi degli acquirenti internazionali? A guidare le motivazioni c’è, senza sorprese, la qualità della vita, indicata da oltre il 70% degli intervistati. Il ritmo più lento e sostenibile, il senso di comunità, l’accesso a beni culturali e naturali, e un quotidiano spesso percepito come più “umano” sono elementi che esercitano un forte richiamo. Subito dopo, emerge il richiamo profondo esercitato dal patrimonio italiano: arte, cultura e tradizioni. L’Italia viene vista come un luogo dove storia e bellezza convivono in modo autentico, tangibile, e dove ogni borgo o città racconta qualcosa di unico. Al terzo posto troviamo natura e clima: il paesaggio variegato, che spazia dalle Alpi al Mediterraneo, e il clima temperato in molte regioni rappresentano un altro punto di forza evidente. Da non sottovalutare poi l’aspetto personale ed emotivo: moltissimi sono gli acquirenti con origini italiane che desiderosi di riscoprire le proprie radici decidono di cercare e acquistare casa in Italia.

Tra sogno e realtà: cosa potrebbe farli desistere?

Se da un lato cresce la convinzione dell’acquisto (il 33,2% dichiara che nulla potrà farli desistere, in aumento rispetto al 28% della precedente rilevazione), dall’altro pesano alcuni ostacoli percepiti:

  • eccessiva burocrazia;
  • tassazione elevata;
  • condizioni economiche del Paese;
  • rischio terroristico.

Anche gli scenari geopolitici internazionali possono avere un impatto: il 41,5% afferma che fattori esterni potrebbero influenzare la scelta, in particolare il terrorismo (44%), le elezioni italiane (32,8%) e la politica fiscale europea (31,2%).

Perché si lascia il proprio Paese?

A spingere i cittadini stranieri verso l’Italia è anche la frustrazione nei confronti del proprio Paese. Il 50,8% vuole cambiare la propria situazione cercando una migliore qualità della vita, e il 37,9% si dice insoddisfatto della politica interna, una percentuale che sale al 52,5% quando a rispondere sono i cittadini provenienti dagli Stati Uniti.

C’è chi viene e c’è chi va. E chi va è sempre giovane

Questo primo semestre del 2025, stando alle analisi di Gate-away.com, conferma dunque l’Italia come la meta prediletta del mercato internazionale per seconde case, trainata da un mix unico di bellezza, autenticità e qualità della vita. Alla fine sono i numeri a parlare: questo forte interesse estero rappresenta un’opportunità concreta per il settore, con segnali chiari su target, budget, aree preferite e motivazioni di acquisto. Per agenzie e proprietari, il messaggio è chiaro: è il momento di guardare oltre i confini e dialogare con un pubblico globale sempre più affascinato dal sogno italiano, un sogno che, oggi più che mai, si può trasformare in realtà. Comprano i ricchi ma compra soprattutto la classe medio-benestante. Il 70% delle richieste è per abitazioni sotto i 250 mila euro, e solo il 6,65% degli stranieri cerca abitazioni dal valore di oltre 1 milione di euro.

Forse però, più del budget e delle disponibilità economiche degli investitori, un aspetto su cui riflettere con maggiore attenzione riguarda l’età media degli acquirenti stranieri, perlopiù over 56, pensionati o prossimi alla pensione. Questo dato dialoga fortemente con una realtà interna di grande attualità, quella dei giovani italiani che lasciano il proprio Paese alla ricerca di migliori opportunità all’estero. Un’emorragia silenziosa che svuota borghi, periferie, piccoli centri urbani e anche grandi città di fortissime energie, competenze e desiderio di esprimersi attraverso il lavoro. Questo doppio movimento migratorio — in uscita i giovani italiani, in entrata gli anziani (e ovviamente gli stranieri provenienti da Paesi più poveri dell’Italia, che però non sono oggetto di questo articolo) — sta già progressivamente ridisegnando la geografia umana e sociale del nostro Paese. Un equilibrio molto fragile, ancora da comprendere fino in fondo e che potrà avere delle implicazioni non solo sul mercato immobiliare, ma anche sulla struttura economica, culturale e persino identitaria dell’Italia.

Ma torniamo agli acquirenti stranieri over 56. Ci troviamo davanti a un bivio: da un lato l’opportunità di valorizzare il territorio grazie all’arrivo di persone che vogliono investire, vivere e partecipare alla comunità; dall’altro il rischio di diventare un Paese “da cartolina”, dove la bellezza viene ammirata e sinceramente amata ma non più abitata, vissuta e costruita dalle nuove generazioni. Il real estate è e sarà per sempre molto più di un settore a se stante: è infatti uno straordinario termometro sociale, un indicatore taciturno ma preciso di chi siamo, di come viviamo e di dove vogliamo andare. Oggi l’Italia attrae chi cerca un buon ritiro dagli anni del lavoro, ma fatica a trattenere chi sogna un futuro brillante e luminoso. E così, se da una parte vendiamo case a pensionati stranieri (cosa assolutamente positiva per la nostra economia, sia chiaro), dall’altra rischiamo di perdere lentamente il capitale di giovani italiani che potrebbe abitare, innovare e far crescere questi luoghi. La trasformazione è già in atto, ed è il caso di porci un interrogativo: che cosa possiamo fare per non lasciare che l’Italia diventi una bellezza da custodire, ma non più da vivere? Bella domanda, ma forse è troppo tardi.

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