Mutuisupermarket.it: per i mutui brown il fisso è scelta quasi obbligata

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Continua l’aumento del gap tra costo del denaro a tasso fisso e variabile: a maggio l’euribor 3 mesi, principale indicatore utilizzato per la determinazione dei tassi dei mutui a tasso variabile, si attesta quasi 50 punti base sotto l’Irs a 20 anni, principale indice di riferimento per la determinazione del costo dei mutui a tasso fisso.

Nonostante ciò, le banche continuano a prediligere l’offerta a tasso fisso applicando per i mutui brown, ovvero quelli destinati agli immobili meno efficienti sotto il profilo energetico, spread decisamente inferiori rispetto ai corrispondenti mutui a tasso variabile. Il divario aumenta ulteriormente in caso di immobili green, ovvero di classe Energetica A, B e, in alcuni casi, anche C.

Ne consegue che per acquistare un immobile brown i migliori mutui a tasso fisso hanno dei Taeg di circa 5 punti base inferiori rispetto ai corrispondenti mutui a tasso variabile. Per chi intende acquistare un immobile green, invece i migliori mutui a tasso fisso costano intorno ai 40 punti base in meno rispetto ai corrispondenti tassi variabili.

L’analisi è a cura dell’osservatorio Mutuisupermarket.it.

“Alla luce della dinamica in atto, per chi si appresta ad acquistare un immobile green oggi la scelta è pressoché scontata in favore di un mutuo a tasso fisso. Il ragionamento si fa più articolato per chi intende acquistare un immobile con classe energetica non particolarmente efficiente. In seguito alla sospensione di gran parte dei dazi reciproci da parte dell’Amministrazione Trump, infatti, il mercato del credito ha rivisto immediatamente al rialzo le proprie previsioni sull’andamento del costo del denaro e in una sola settimana la curva dei futures sull’euribor per i prossimi 5 anni è salita tra i 5 e i 17 punti base” – commenta Stefano Rossini, ad di MutuiSupermarket.it.

L’euribor è previsto ancora in discesa fino a fine anno e dovrebbe diminuire di circa lo 0,30% per poi tornare a salire gradualmente, senza strappi, a fine 2026. Se queste previsioni si dovessero consolidare è probabile che anche l’IRS possa salire tra i 5 e i 10 punti base, facendo crescere di tal misura anche il costo dei mutui a tasso fisso. Alla luce di questo, il vantaggio del tasso fisso a breve si annullerà in favore del variabile, che nei prossimi 2 anni potrebbe risultare più conveniente.

Quindi, per chi intende acquistare un immobile brown potrebbe essere conveniente valutare la sottoscrizione di un mutuo a tasso variabile, che nei prossimi 2 anni potrebbe offrire rate inferiori, con la consapevolezza che superato questo periodo la scelta potrebbe non risultare più vincente. In tal caso sarebbe necessario ricorrere a una surroga per mantenere condizioni di tasso competitive.

Analisi degli indici di riferimento

L’Osservatorio MutuiSupermarket ha prodotto un’analisi strutturata che consente di tracciare una fotografia puntuale della dinamica in atto.

Nel mese di maggio 2025 la media delle rilevazioni mensili dell’indice di riferimento per i mutui a tasso fisso IRS a 20 anni resta invariata, attestandosi al 2,63%. Il minimo negli ultimi dodici mesi è stato registrato a dicembre 2024, quando risultava pari al2,24%.

Al contempo, l’analogo indice per i mutui a tasso variabile registra una media del 2,14%, in contrazione dello -0,10%.

Secondo le rilevazioni di MutuiSupermarket.it, rimane forte la domanda di mutui di surroga, che a maggio continua a pesare per il 42% delle richieste grazie ad offerte particolarmente competitive sul tasso fisso.

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