Affrontare il futuro: 3 sfide per i data center legacy

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Nonostante le difficoltà, i data center legacy si trovano di fronte a una grande opportunità. Gli elementi che dominano il panorama attuale sono tre: la crescente necessità di sostenibilità, l’incombente crisi energetica e la carenza di talenti qualificati. È tempo di ripensare radicalmente il nostro approccio, riducendo l’impronta di carbonio, preferendo l’innovazione all’obsolescenza e formando una nuova generazione di talenti.

I data center tradizionali si trovano a un bivio

Un tempo motori di un’economia digitale in crescita, molte di queste strutture stanno ora faticando a soddisfare le esigenze di un’informatica moderna che si trova ad affrontare carichi di lavoro guidati dall’intelligenza artificiale, un aumento dei costi energetici e requisiti di sostenibilità più severi. Tutte esigenze che si traducono in tre sfide critiche.

La sostenibilità è un imperativo: ripensare, non abbandonare

Le strutture tradizionali devono spesso fare i conti con sistemi di raffreddamento obsoleti, apparecchiature inefficienti e performance energetiche insufficienti, che portano a punteggi PUE ben al di sopra dei moderni parametri di riferimento. A prima vista, demolire e ricostruire potrebbe sembrare la soluzione più ovvia. Invece, nel mondo di oggi, attento al clima, la ristrutturazione rappresenta la strada più intelligente e sostenibile.

Infatti, il carbonio incorporato, ovvero le emissioni già bloccate negli edifici e nelle infrastrutture esistenti, rafforza la scelta di ristrutturare piuttosto che demolire, evitando gli elevati costi di emissione – oltre il 90% – di CO2 derivanti dalla costruzione, supply chain e lavorazione delle apparecchiature che sono di tipo Scope 3.

La diminuzione della quantità di rifiuti è un altro vantaggio fondamentale: demolizione e ricostruzione generano un enorme spreco di materiali, mentre le ristrutturazioni riducono il fabbisogno di acciaio, cemento e legname, contribuendo alla conservazione di materie prime preziose. Non solo, l’avvento di tasse sul carbonio nell’Unione Europea permetterà agli operatori del settore che decarbonizzano di evitare sanzioni e ottenere un vantaggio competitivo.

Infine, la ristrutturazione non è solo più ecologica, ma anche strategicamente valida. I siti obsoleti sono spesso caratterizzati da posizioni privilegiate, connessioni di rete consolidate e vicinanza agli utenti. Con i giusti aggiornamenti, possono trasformarsi in impianti ad alte prestazioni in grado di soddisfare le esigenze future.

La crisi energetica: una minaccia silenziosa

La domanda di energia è in forte crescita, spinta dai carichi di lavoro AI e dalle iniziative nazionali di trasformazione digitale. Tuttavia, l’infrastruttura di rete fatica a tenere il passo, rendendo obsoleta e rischiosa l’idea di una disponibilità energetica illimitata. Soluzioni di raffreddamento alternative e la sostituzione dei generatori diventano quindi essenziali. La scelta del posizionamento strategico è cruciale, non solo per minimizzare la latenza, ma anche per garantire la resilienza della rete. Cresce anche la preoccupazione tra gli operatori del settore di un imminente punto critico nella disponibilità energetica. I data center, infatti, non possono operare isolati dal contesto energetico. È imperativo che gli operatori adottino strategie a lungo termine, considerando i limiti della rete, l’integrazione delle energie rinnovabili e sistemi di backup sostenibili. Questa sfida, lungi dal diminuire, si fa sempre più pressante.

Il divario di talenti: chi progetterà il nostro futuro?

Oltre alle sfide infrastrutturali e di sostenibilità emerge un’urgente questione umana: la crescente carenza di competenze nei settori delle costruzioni e dell’ingegneria. Sebbene l’attenzione si concentri spesso sulla mancanza di competenze specifiche per i data center, il problema più ampio risiede nella generale penuria di professionisti qualificati nel settore edile. I data center, in fondo, sono edifici, e le lacune si manifestano nella gestione dei progetti, nell’ingegneria e in diverse altre aree.

Inoltre, la diversità e l’inclusione rimangono ostacoli significativi nell’attrarre nuovi talenti. Per garantire la sostenibilità del settore, è fondamentale rinnovare la narrazione, rendendo il mondo dei data center non solo accessibile, ma anche attraente per la prossima generazione di professionisti capaci di affrontare queste sfide.

Conclusione

Dalla riqualificazione delle infrastrutture esistenti alla gestione degli standard di sostenibilità e della disponibilità energetica, il settore può offrire visione strategica e profonda competenza e gli operatori collaborano per valutare, progettare e realizzare infrastrutture pronte per il futuro, sia che si tratti di ammodernare siti esistenti, sia di pianificare nuovi progetti.

I data center legacy non sono solo parte del passato, ma un elemento chiave del futuro. La sfida consiste nello sbloccarne il potenziale.

A cura di Luca D’Alleva, head of service for cost management Italia, Spagna e Portogallo di BCS Italia 

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