Nel 2024 le richieste di servizi di sanificazione e disinfezione della casa sono aumentate del 20% rispetto all’anno precedente, segno di una maggiore consapevolezza sull’importanza di vivere in ambienti non solo ordinati, ma anche sani. L’interesse per questi servizi sembra destinato a crescere ulteriormente nel 2025, con un’impennata di richieste prevista in particolare tra febbraio e marzo: +417% per la sanificazione dei condizionatori, +144% per la disinfestazione e +31% per interventi legati alla rimozione della muffa.
I dati emergono dall’analisi del marketplace ProntoPro, secondo cui la sanificazione dei condizionatori sta diventando un’abitudine sempre più diffusa, con un incremento del 17% delle richieste nel 2024 rispetto al 2023.
L’operazione, fondamentale per garantire un ambiente sano e un impianto efficiente, dovrebbe essere effettuata almeno una o due volte all’anno, meglio se prima dell’estate, quando il dispositivo viene riacceso dopo mesi di inattività, e al termine della stagione calda, per evitare la proliferazione di muffe e batteri causata dall’umidità residua. Nonostante ciò, però, molti utenti tendono a trascurare questa operazione e dichiarano di non aver mai sanificato il proprio impianto, con alcuni casi estremi di condizionatori in funzione da vent’anni senza alcuna pulizia.
Le ragioni che spingono a richiedere un intervento di sanificazione sono diverse, a partire dalla necessità di una manutenzione ordinaria e stagionale, con il 38% delle richieste concentrate sulla pulizia di split e motori esterni, con particolare attenzione ai filtri e alla batteria. Altra problematica segnalata dagli utenti di ProntoPro è la presenza di cattivi odori all’accensione, spesso dovuti all’accumulo di polvere e batteri, che nel 15% dei casi scompaiono dopo qualche minuto di utilizzo. C’è poi chi, invece, rileva la presenza di muffa nell’impianto, una situazione riscontrata nel 9% delle richieste, che può incidere negativamente sulla qualità dell’aria e sulla salute di chi vive in casa*.
Non si tratta però solo di eliminare polvere e allergeni: molti utenti richiedono interventi tecnici più avanzati, che vanno oltre la semplice sanificazione e contribuiscono a mantenere l’impianto in perfetta efficienza, riducendo i consumi energetici e prevenendo guasti improvvisi. Il 16% delle richieste include infatti operazioni come il controllo del gas refrigerante, la pulizia approfondita delle ventole e del pacco batteria o la sanificazione di impianti canalizzati*.
Lotta contro la muffa: +18% di interventi nel 2024, si punta all’eliminazione e alla prevenzione
L’attenzione alla qualità dell’aria indoor si estende anche alla lotta contro la muffa, un problema sempre più sentito nelle abitazioni italiane: le richieste di intervento per la sua rimozione sono aumentate del 18% nel 2024 rispetto all’anno precedente.
Soprattutto, molti utenti non cercano più soluzioni temporanee, ma interventi definitivi in grado di eliminare il problema alla radice o di prevenirlo. Il 65% delle richieste riguarda infatti analisi approfondite delle cause e trattamenti a lunga durata, a testimonianza del fatto che la muffa tende a ripresentarsi nonostante i tentativi di rimozione precedenti. In particolare, le richieste ricevute dai professionisti di ProntoPro attraverso la piattaforma evidenziano la necessità di sopralluoghi per individuare le cause specifiche del fenomeno — come infiltrazioni, umidità di risalita o problemi di condensa — e di installazione di sistemi di ventilazione o strumenti per monitorare il livello di umidità negli ambienti, per evitare che il problema si ripresenti.
Allo stesso tempo, cresce la richiesta di trattamenti complementari per garantire risultati duraturi: il 30% degli interventi include anche la tinteggiatura con vernici antimuffa o anticondensa, un accorgimento utile per prevenire la formazione di nuove colonie fungine, o un’imbiancatura completa dopo la rimozione della muffa, con l’obiettivo di bonificare l’ambiente e restituire alle pareti un aspetto uniforme e pulito.
I dati raccolti da ProntoPro permettono anche di individuare la localizzazione della muffa all’interno delle abitazioni: sempre più persone segnalano la comparsa di macchie scure su mobili, armadi e pareti dietro i letti, spesso accompagnate da odori sgradevoli che persistono anche dopo la pulizia superficiale. Questo suggerisce che il problema non riguarda solo le pareti esposte all’umidità, ma è strettamente legato anche alla qualità dell’aria indoor e a una ventilazione inadeguata delle stanze.
Disinfestazione: tra gli insetti da combattere soprattutto blatte (60%) e vespe (20%)
Con l’arrivo della primavera, cresce anche l’attenzione verso la disinfestazione: l’aumento delle temperature favorisce infatti la proliferazione di insetti, rendendo il servizio molto richiesto in questo periodo dell’anno. Secondo le previsioni di ProntoPro, tra le varie tipologie di intervento quella che registrerà il maggior numero di richieste per marzo 2025 sarà la disinfestazione delle blatte, rappresentando il 60% degli interventi previsti. Seguono la disinfestazione delle vespe, con il 20% delle richieste, e la lotta contro le cimici da letto, con il 10%.
Le blatte, in particolare, sono un problema molto diffuso e spesso difficile da risolvere senza un intervento professionale. La loro presenza è segnalata principalmente in cucina (56%), dove si annidano attratte dal calore e dalla disponibilità di residui alimentari, e in bagno (15%). Per prevenire la comparsa, è fondamentale mantenere sempre pulite le superfici, evitare l’accumulo di briciole e sigillare eventuali fessure o crepe nelle pareti. Attenzione anche agli scarichi: versare periodicamente acqua calda e bicarbonato nei lavandini e nei tubi di scarico può aiutare a tenere lontani questi insetti indesiderati. Tuttavia, se l’infestazione è già presente, affidarsi a un professionista è la scelta migliore per un’eliminazione efficace e duratura.
Come evidenziato dai dati, anche la presenza di vespe sta diventando una problematica sempre più sentita, soprattutto con l’aumento delle temperature. I nidi vengono segnalati dagli utenti soprattutto su tapparelle (29%) e balconi e terrazzi (22%), mentre un numero più limitato di richieste riguarda i condizionatori (5%). Per prevenire la formazione di nidi, è consigliabile controllare regolarmente gli angoli nascosti di tapparelle e persiane e sigillare eventuali fessure nei muri o sotto i cornicioni. Se si nota la presenza di un nido già sviluppato, è importante evitare di toccarlo o cercare di rimuoverlo da soli: anche in questo caso, rivolgersi a un esperto è la soluzione più sicura per eliminare il problema senza correre rischi.