Cagnazzo: “Con Fondazione Covivio promuoviamo lo sviluppo social oltre che immobiliare”

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Portare a terra progetti è un passaggio tanto complicato quanto essenziale in qualsiasi operazione, dalla sua ideazione sino alla realizzazione e all’espressione delle relative conseguenze. Spesso molto pratiche. Ciò vale anche per lo sviluppo immobiliare e per le implicazioni sociali, oltre che ambientali e di governance, di qualsiasi progetto immobiliare. Ne abbiamo parlato con Caterina Cagnazzo, Communication Italy presso Covivio, cercando di capire come agisce e opera il colosso immobiliare europeo in questi termini, soprattutto tramite la propria fondazione.

Domanda: dottoressa Cagnazzo, qual è l’approccio alla sostenibilità di Covivio? A livello internazionale ci sono differenze tra i vari Paesi dove operate in termini di sensibilità di stakeholder e referenti tra i diversi aspetti dell’ESG? E ovviamente, a cascata, diverse modalità di comunicazione?
Risposta: Covivio è un Gruppo europeo presente in Francia, Italia e Germania, ed è quindi facile immaginare che lavoriamo in contesti diversi, con sensibilità e normative specifiche per ciascun Paese. Tuttavia, per noi è fondamentale avere una visione comune: la sostenibilità è uno dei pilastri della nostra strategia e vogliamo che sia integrata in modo coerente in tutte le nostre attività, indipendentemente dal Paese in cui operiamo. Per questo motivo, lavoriamo con obiettivi chiari e condivisi, che ci permettono di andare tutti nella stessa direzione.
Anche nella comunicazione seguiamo questo approccio. Il nostro obiettivo è armonizzare sempre più il nostro modo di raccontare la sostenibilità, con una narrazione europea che valorizzi i progetti locali ma all’interno di una visione unica e coerente, sia verso l’esterno che all’interno dell’azienda. Un esempio concreto di comunicazione interna, uno dei tanti, è l’Eco-Challenge, un’iniziativa che coinvolge tutte le nostre persone nei tre Paesi con azioni volte a ridurre il nostro impatto ambientale e a sensibilizzare sull’importanza della sostenibilità nella quotidianità.
Le differenze chiaramente esistono, ma ciò che conta davvero è avere valori e obiettivi comuni, così da costruire insieme un futuro più sostenibile.

D: Nell’era dell’information technology non basta fare, ma è parimenti fondamentale comunicare ciò che si fa. Spesso anche ciò che si dovrebbe fare o non si fa proprio… Il rischio green, social e governance washing è sempre dietro l’angolo. Come si evita?
R: Il rischio di green e social washing esiste quando c’è uno scollamento tra ciò che un’azienda comunica e ciò che realmente fa. In Covivio, la sostenibilità – ambientale, sociale e di governance – è parte integrante della strategia aziendale e viene misurata con strumenti concreti per garantire trasparenza e coerenza tra obiettivi e azioni.
Sul fronte ambientale, rendicontiamo le nostre performance attraverso il Bilancio di Sostenibilità secondo le linee guida GRI Standards, il Rapporto di Clima che segue le linee guida della Task Force on Climate-related Financial Disclosures (TCFD) e in futuro tramite il Nature Report che integrerà le politiche per la salvaguardia della biodiversità e il Climate Report. Gli impegni di Covivio in materia di decarbonizzazione sono inoltre validati dalla Science Based Targets initiative (SBTi) e si traducono in investimenti reali in edifici certificati LEED, BREEAM e WELL, garantendo un impatto misurabile.
Per la dimensione sociale, Covivio adotta strumenti di monitoraggio che vanno oltre le dichiarazioni di intenti. L’indagine di clima, condotta periodicamente, permette di misurare il livello di engagement e soddisfazione delle persone che lavorano in azienda, con azioni concrete per migliorare benessere e inclusione. Inoltre, l’Activity Report della Fondazione Covivio documenta gli interventi a sostegno delle comunità locali dimostrando con dati tangibili il nostro impatto.
In un contesto in cui la comunicazione è cruciale, Covivio si impegna a dire ciò che fa e fare ciò che dice, con un approccio basato su trasparenza, dati verificabili e un dialogo aperto con tutti gli stakeholder. Solo in questo modo si può evitare questo rischio.

D: Voi, come sviluppatori e gestori, vi concentrate soprattutto sull’aspetto green dell’ESG. Che importanza ricoprono gli altri aspetti della “trinità” della sostenibilità?
R: Il piano d’azione CSR di Covivio in linea con gli obiettivi ONU per il 2030 integra sostenibilità ambientale, sociale e governance. Si concentra sicuramente su edifici sostenibili con certificazioni ambientali, salvaguardia della biodiversità, riduzione delle emissioni e risparmio energetico, senza trascurare, però, gli aspetti sociali e di governance. Infatti, Covivio adotta una governance basata su etica e trasparenza, seguendo il Codice Afep-Medef e aggiornandosi costantemente alle normative. Il Consiglio di Amministrazione, con funzioni di Presidente e Amministratore Delegato separate, assicura equilibrio dei poteri e monitora la strategia aziendale, inclusa la sostenibilità. Quattro comitati specializzati, tra cui il Comitato CSR, supervisionano le politiche ESG e la remunerazione dei dirigenti. L’azienda promuove formazione continua su frodi e corruzione, con un Codice Etico e un sistema di whistleblowing. Infine, garantisce la sicurezza informatica e dei dati, ottenendo riconoscimenti per la trasparenza e l’eccellenza operativa.
Con riferimento agli aspetti sociali, Covivio investe nel successo a lungo termine attraverso una strategia HR ambiziosa, focalizzata su sviluppo, attrattività e diversità. Con il Barometro, un’indagine biennale, monitora la soddisfazione delle proprie persone, che raggiunge l’85%, con il 78% che approva il management. L’azienda promuove il bilanciamento vita-lavoro con il remote working e iniziative per il benessere, garantendo inclusione e parità di genere, con il 50% di manager donne in Italia e Francia e il programma Ex Aequo a supporto delle carriere femminili. Dal 2020, la Fondazione Covivio sostiene progetti per pari opportunità in istruzione, lavoro e alloggio nei paesi in cui opera. Insomma, per Covivio gli aspetti sociali e di governance non passano in secondo piano, anzi.

D: A tale proposito voi operate molto anche tramite la fondazione, ce la può raccontare?
R: La Fondazione Covivio è nata nel 2020 e, in questi primi 5 anni, ha stanziato un budget di 1,7 milioni di euro per sostenere 33 associazioni in Francia, Germania e Italia, 15 delle quali per almeno 3 anni, promuovendo progetti a supporto delle pari opportunità in istruzione, lavoro e housing, con un focus sui giovani vulnerabili.
In Italia, la Fondazione Covivio supporta con impegno di lungo termine iniziative come “Palla al Centro” per giovani detenuti con Fondazione Francesca Rava, “Scuola Bottega” contro l’abbandono scolastico con la Cooperativa La Strada e “AllenaMenti per il futuro” per giovani Neet con Mission Bambini. Recentemente ha aderito a un progetto europeo del Jesuit Refugee Service per favorire l’integrazione dei rifugiati. A oggi ha supportato altri progetti con impegno annuale, molti dei quali in collaborazione con il Gruppo L’Impronta. Covivio adotta un approccio che va oltre la semplice donazione o il supporto a un progetto specifico, puntando a costruire un legame continuativo con le realtà partner del terzo settore e a creare valore condiviso. Questo impegno si traduce in azioni concrete, che coinvolgono attivamente anche le nostre persone: attraverso il programma di volontariato aziendale “Socovivio”, infatti, Covivio consente ai propri collaboratori di partecipare a missioni di solidarietà organizzate da enti non profit durante l’orario di lavoro, promuovendo così una cultura di responsabilità condivisa.

D: Che prossime iniziative possiamo attenderci?
R: Per quanto riguarda la Fondazione, alla fine del 2024 è stato lanciato un nuovo bando per i progetti triennali in Francia e nei prossimi mesi sarà la volta dell’Italia e della Germania. Continueremo a lavorare con le associazioni nostre partner e ad allargare il network entrando in contatto con altre realtà che operano nei territori in cui è attiva Covivio, in Italia a Roma e Milano, favorendo così lo sviluppo di ulteriori progetti volti a ridurre le disuguaglianze e garantire una buona qualità di vita alle persone che vivono nelle nostre comunità.
Internamente, invece, coinvolgeremo sempre di più le nostre persone nelle attività di volontariato per sensibilizzarle alla partecipazione a iniziative future anche in forma autonoma e individuale, e per condividere il nostro know how professionale con chi ne ha bisogno.
Dal 2020 a oggi con le associazioni partner della Fondazione si sono sempre più spesso create collaborazioni progettuali e strategiche. Molte realtà, infatti, sono state coinvolte nelle iniziative di comunicazione interna ed esterna di Covivio, come l’organizzazione delle giornate “Bimbi in ufficio” o nella fornitura di servizi per gli eventi organizzati dalla società con i propri stakeholder: anche su questo fronte andremo in continuità con quanto fatto finora!

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